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La Nissan avvia un drastico piano di ristrutturazione

Pubblicato 25 luglio 2019

Per uscire dalla crisi post-Ghosn, la Nissan taglierà 12.500 posti di lavoro in tutto il mondo.

La Nissan avvia un drastico piano di ristrutturazione

SVOLTA STRATEGICA - La Nissan, durante la presentazione di una delle trimestrali peggiori della sua storia, ha confermato il piano di profonda razionalizzazione che prevede il taglio di 12.500 posti di lavoro in tutto il mondo entro marzo 2023. I tagli, che diminuiranno la capacità produttiva globale dell’azienda a 6,6 milioni di veicoli all'anno (dai 7,2 milioni del precedente anno fiscale conclusosi il 31 marzo 2018), costituiscono un tassello importante della svolta strategica seguita alla fuoriuscita dell'ex presidente Carlos Ghosn e al relativo spostamento del focus dai volumi ai profitti, con l’obiettivo di ritrovare la strada della redditività. 

SCENDE L'UTILE - Nello specifico, guardando l’andamento della trimestrale (che va da aprile a giugno 2018), si può notare che l'utile netto è sceso del 95% fermandosi a 6,4 miliardi di yen (53 milioni di euro); l’utile operativo è sceso allo 0,1%, rispetto al 4,0% dell'anno precedente. Diminuito del 6% anche il volume globale di vendita, che ha visto un calo in tutti i mercati ad eccezione della Cina, raggiungendo la quota di 1,23 milioni di veicoli. 

TAGLI NELLE FABBRICHE - Per far fronte al periodo contingente, il CEO della Nissan, Hiroto Saikawa (nella foto sopra), ha illustrato i dettagli del piano di ristrutturazione, svelato già a maggio, mese nel quale veniva annunciato il taglio di 4800 posti di lavoro. Complessivamente, i tagli annunciati ammontano a circa il 9% della forza lavoro globale di Nissan, che è di circa 140.000 persone. Saikawa ha confermato che circa 6400 tagli sono già in corso in otto sedi e saranno completati prima della fine dell'anno fiscale in corso, che si conclude il 31 marzo 2020. Essi includono: 1420 esuberi negli Stati Uniti; 1000 in Messico; 90 nel Regno Unito; 470 in Spagna (attraverso la sospensione di una linea di produzione); 830 in Indonesia (attraverso la sospensione di una linea); 880 in Giappone; 1710 in India. A questi se ne aggiungeranno altri 6100 programmati fino alla primavera del 2023. L’opera di razionalizzazione del personale riguarderà gli impianti fuori dal Giappone che lavorano al di sotto della loro capacità e che producono piccole auto, oltre alle fabbriche che realizzano prodotti Datsun. 

IL DOPO GHOSN - La strategia per uscire dalla crisi delineata da Saikawa ha come obiettivo quello di ricostruire la competitività della società in America, arrivando a vendere entro il 31 marzo 2023 fino a 1,4 milioni di veicoli. Quello che sta vivendo la Nissan, azienda che insieme a Renault e a Mitsubishi costituisce l’Alleanza, è un periodo molto difficile. Infatti, i rapporti con l’associata Renault sono tesi a causa dell’arresto a novembre del manager Carlos Ghosn, capo dell’Alleanza, nonché vero collante dei rapporti fra i due costruttori. Dall’arresto di Ghosn sono emersi attriti per la gestione, che hanno raggiunto il picco dopo il fallimento delle trattative per la fusione fra la FCA e la Renault; la Nissan, stando alle indiscrezioni, sarebbe stata informata solo all’ultimo delle trattative e ciò ha minato ulteriormente la fiducia fra i due costruttori.



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Ritratto di Gwent
26 luglio 2019 - 14:40
2
Per me stava meglio nell'era pre-99, oltre alle finiture e all'affidabilita' anche le linee erano nettamente migliori. Ma questo esclusivamente imho e con rispetto parlando. Un saluto. Il Gwent.
Ritratto di Bronzina
27 luglio 2019 - 17:53
Da fan di FCA mi auguro che Nissan possa chiudere i battenti!
Ritratto di Bronzina
27 luglio 2019 - 17:55
Da fan di FCA mi auguro che Nissan possa chiudere i battenti.Per sempre!