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Revisione delle regole per le emissioni delle auto dal 2035: chi vince e chi perde

Pubblicato 18 dicembre 2025

Con il nuovo limite di emissioni fissato al 90% e l'apertura a e-fuel, biocarburanti e utilitarie compatte, la mappa del mercato automobilistico potrebbe cambiare pelle.

Revisione delle regole per le emissioni delle auto dal 2035: chi vince e chi perde

LA SCOMMESSA GIUSTA

La proposta di Bruxelles di ammorbidire il Green Deal (qui per saperne di più), facendo del 2035 non più un muro contro cui l’industria automobilistica rischiava di andare a sbattere, ma un filtro attraverso il quale riusciranno a passare anche i motori a combustione, ha cambiato le regole del gioco. Lo spazio concesso agli e-fuel, ai biocarburanti e alle auto ibride plug-in premia chi ha creduto in questo tipo di auto, mettendo allo stesso tempo in una posizione di svantaggio che in passato ha scommesso sull’elettrico a tutti i costi.

L’introduzione della nuova categoria per le auto elettriche di piccole dimensioni (sotto i 4,2 metri), che portano benefici ai costruttori con i “super crediti” che consentono di compensare i limiti di emissioni (ogni e-car venduta vale 1,3 crediti invece di 1), dovrebbe stimolare il mercato a produrre EV più economiche ed accessibili. Vediamo chi è messo meglio in quest'ottica e chi peggio.

RENAULT

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L’ex ceo Luca de Meo è stato uno dei principali promotori dell’auto piccola, elettrica ed europea e si è già portata avanti, mentre il successore François Prevost ha proposto l’idea dei crediti di emissioni per questo genere di vetture. Con la Renault 5 e la Twingo, entrambe sotto ai 4,2 metri di lunghezza, alimentate unicamente a batteria e prodotte in Europa, la casa francese ha già due modelli pronti sul mercato e altri potrebbero arrivare a breve (per esempio la Dacia Hipster). Il gruppo francese è in prima fila per diventare il punto di riferimento della mobilità urbana accessibile in Europa. 

BMW

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A differenza di altri concorrenti, che avevano annunciato date di scadenza per i motori termici, la BMW ha mantenuto un approccio flessibile, sviluppando da un lato la nuova architettura elettrica Neue Klasse, ma senza interrompere lo sviluppo delle piattaforme in grado di ospitare anche i motori tradizionali. Questa agilità dovrebbe permetterle di adattarsi al target del 90% con costi minimi, garantendo profitti maggiori rispetto a chi ha dovuto cambiare i piani in corsa.

FERRARI, LAMBORGHINI E PORSCHE

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L’inclusione dei carburanti sintetici è essenziale per questi costruttori che potranno ancora produrre modelli legati alla loro tradizione. Il target del 90% permette a questi marchi di vendere auto termiche “compensate” dall’uso di materiali verdi (acciaio green) e biocarburanti: su questo genere di vetture, anche aumenti importanti di prezzo (compreso eventualmente per fare il pieno di e-fuel) può passare in secondo piano di fronte a clienti dalle altissime possibilità di spesa. Mentre le due case italiane hanno guardato all’elettrico, la Porsche si era lanciata a capofitto, salvo poi fare retromarcia: tuttavia la possibilità di continuare a offrire auto termiche farà sicuramente contenti i suoi clienti.

TOYOTA (E LE GIAPPONESI)

toyota c hr 2025 01 4

La Toyota, e anche se in misura minore quasi tutte le aziende del Sol Levante, non ha mai accettato il passaggio completo all’elettrico, continuando a investire nella tecnologia ibrida, di cui la Toyota è stata la prima a credere con convinzione. Ad essa, ha affiancato l’idrogeno, prima ancora che l’elettrico puro. Una strategia multi-energia che ha pagato: la Toyota non sarà costretta a investire tanto sull’elettrico (dove è in ritardo rispetto ad altri costruttori) e la sua gamma ibrida full e plug-in resterà un riferimento in fatto di efficienza. Sorridono anche la Mazda (che vede riconosciuti i suoi motori rotativi come range extender), la Honda e la Nissan, i cui sistemi ibridi avanzati non sono più tecnologie “di passaggio” ma soluzioni di lungo periodo.

STELLANTIS

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Insieme alla Renault, il gruppo Stellantis è stato uno dei maggiori promotori delle e-car: all’interno dell’azienda ci sono marchi che hanno scritto la storia del segmento B in Europa (Fiat, Peugeot, Citroën, Opel) e potenzialmente diversi modelli sono pronti beneficiare dei vantaggi della nuova categoria (anche se alcuni, come la “serba” Fiat Grande Panda, sono prodotti al di fuori della Comunità Europea). Tuttavia l’azienda è stata un po’ critica sulla proposta della Commissione, affermando che non riesca ad affrontare in modo significativo i problemi del settore: Stellantis avrebbe voluto che i vantaggi delle e-car fossero validi non solo per le elettriche.

VOLKSWAGEN

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Il colosso di Wolfsburg, nel quale pur convivono diverse anime, ha ritenuto valida la proposta di Bruxelles. Il gruppo ha investito miliardi in software e batterie, senza però sfondare veramente con la gamma ID., che ora fa un passo indietro e si abbinerà a nomi conosciuti come ID. Golf e ID. Polo. Parallelamente la VW potrà prolungare la carriera di modelli di grande successo come la Golf e la Tiguan senza stravolgerli, ma puntando sull’ibrido per finanziare la transizione elettrica. Con la T-Roc arriverà anche il primo motore full hybrid: in ritardo rispetto ai concorrenti (leggi Toyota), ma in tempo per il 2035. 

MERCEDES

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La Mercedes aveva sposato la strategia del solo elettrico, salvo poi tornare sui suoi passi quando sono apparse le prime crepe. La soluzione dell’ibrido plug-in di lusso può soddisfare i clienti che dalle auto con la stella pretendono un’autonomia che non imponga soste frequenti. Di contro la casa tedesca non potrà contare sulle e-car, che favoriranno maggiormente i costruttori generalisti rispetto a quelli premium. 

HYUNDAI/KIA

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I due costruttori coreani, che fanno parte dello stesso gruppo, sono entrambi forti nell’elettrico, ma hanno continuato anche a produrre eccellenti auto ibride. La sfida per loro sarà localizzare maggiormente la produzione in Europa, per non restare esclusi dai nuovi incentivi “made in EU” destinati alle vetture compatte.

TESLA

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Con l’ammorbidimento dei limiti di CO2 e l’apertura ai carburanti sintetici, la Tesla dovrà ora competere a livello di emissioni anche con auto termiche meno care e con ibridi più versatili. Il marchio di Elon Musk ha anche abbandonato il progetto della “Model 2”, preferendo investire sui robotaxi. Inoltre potrebbe pesare sui bilanci la possibile fine del mercato dei crediti di CO2, che i costruttori potranno compensare in altri modi, dai quali la casa americana incassava miliardi.  

VOLVO E JAGUAR

volvo ex90 altre

Sono state tra le prime dichiarare l’abbandono totale del motore termico (la Volvo entro il 2030, la Jaguar ancora prima). Così la Volvo si ritrova con una gamma che ormai è andata in direzione dell’elettrico, pur avendo ancora a disposizione veicoli ibridi. Ancora peggiore la situazione della Jaguar, che ha fatto un vero “all-in” sulla mobilità a batteria, interrompendo del tutto la produzione precedente e cambiando radicalmente l’immagine del marchio, in attesa della nuova gran turismo che inaugurerà il nuovo corso. Se il mercato ora chiederà più ibridi e meno elettrico puro, questi brand rischiano di avere una gamma troppo rigida e limitata rispetto alla concorrenza.

FORD

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In Europa la Ford ha man mano eliminato alcuni dei suoi modelli più venduti a partire dalla Mondeo, passando per la Fiesta, per finire con la recente interruzione della produzione della Focus. Nei piani dell’obvale blu, tutti questi modelli avrebbero dovuto essere sostituiti da crossover elettriche, per esempio l’Explorer e la Capri. Per cambiare strategia, la casa americana ha bussato alla porta della Renault, di cui sfrutterà la piattaforma AmpR per produrre una citycar e una crossover compatta, in arrivo non prima del 2028. L’anno prima arriverà la Bronco, una crossover ibrida che nei piani dell’azienda dovrebbe sostituire la Focus. L’impressione è comunque quella di una continua rincorsa.

BYD E LE ALTRE CINESI

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Sebbene le case cinesi producano ottime auto elettriche piccole ed economiche, sulle quali gravano comunque i dazi già imposti dall’Unione Europea, le nuove regole sono state scritte anche per fermare l’arrivo di queste vetture e dare più forza ai marchi europei. I super-crediti legati alla produzione locale e le restrizioni sugli aiuti di stato solo per veicoli prodotti in UE sono barriere protezionistiche pesanti. I costruttori cinesi potrebbero essere costretti a investire ancora più massicciamente in fabbriche sul suolo europeo: su vetture da margine di profitto più ridotto, ciò potrebbe portare a una perdita di competitività.  



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Ritratto di giocchan
18 dicembre 2025 - 17:14
"Mentre le due case italiane hanno guardato all’elettrico, la Porsche si era lanciata a capofitto" non proprio. Porsche ha un enorme stabilimento per produrre e-fuel in Cile... e non ha mai smesso di produrre modelli termici come 991. L'unico errore è stata Macan solo BEV, per il resto hanno corretto il tiro molto velocemente: mi sembra anche loro siano in una posizione ottima (specialmente perchè ora potranno vendere il loro e-fuel a tutti i proprietari di auto sportive)
Ritratto di CR1
19 dicembre 2025 - 06:36
Articolo scritto dal giornalista Matteo Salvini
Ritratto di 02-0xygenerator
19 dicembre 2025 - 13:37
Esattamente
Ritratto di giocchan
18 dicembre 2025 - 17:17
Toyota / Mazda / Honda / Nissan non sono assolutamente "messe bene": ridurre le emissioni del 90% significa raggiungere 15-20g/co2... le BEV sono fondamentali. E loro non le vendono. Toyota almeno vende un po' in volumi le PHEV, ma è troppo poco.
Ritratto di lucio204
18 dicembre 2025 - 17:35
Se festeggiano FERRARI e LAMBORGHINI figuriamoci i giapponesi che citi... ridurre le emissioni del 90% NON e ripeto NON significa raggiungere 15-20g/co2 ma compensare con altre cose (e-fuel, acciaio verde, materiali green, energia verde, comprare crediti ecc ecc...)... almeno studiate...
Ritratto di giocchan
18 dicembre 2025 - 18:07
Compensi con "le altre cose" solo il 10%. C'è il 90% che non è compensabile. Basta leggere.
Ritratto di giocchan
18 dicembre 2025 - 18:08
La produzione di Co2 deve scendere a 15/20. E quel 15/20 deve essere compensato.
Ritratto di Ricci1972
18 dicembre 2025 - 18:27
3
Questa tua considerazione cancella il mio commento scritto in basso. Solo che questa parte dell'articolo iniziale "Bruxelles ha formalmente accettato che un motore a combustione alimentato da vettori energetici a impatto neutro possa essere considerato parte della soluzione e non del problema", continua a darmi da pensare...Se è come dici tu mi tocca di rimettere la birra in frigo e le salsicce nel freezer.
Ritratto di Jack of Spades
20 dicembre 2025 - 10:38
Tranquilli amici, nel 2035 l’EURSS sarà già collassata da tempo ed ogni nazione sarà libera di decidere il proprio destino senza quei dementi… volevano rubare i soldi ai russi e non hanno avuto neanche le palle di farlo, che branco di miserabili pagliacci!
Ritratto di giocchan
20 dicembre 2025 - 13:14
Profeti sempre più arditi su questo sito! Dopo "tra tre anni (2028) non ci saranno più bev in vendita" (Newcomer) registriamo "nel 2035 l'unione europea sarà collassata DA TEMPO!" (Jack of Spades). PS: lo chiedo anche a te: ma una profezia su chi in Serie A vince questo scudetto?
Ritratto di Bimmer79
21 dicembre 2025 - 21:18
Non vedo l'ora che avvenga, farò un giro sgasando forte col diesel prima di stapparne una buona.
Ritratto di 02-0xygenerator
19 dicembre 2025 - 13:39
@ giocchan Non sa leggere. Solo vuole fare brum brum.
Ritratto di Polselli
21 dicembre 2025 - 21:29
Lucio non hai capito una mazza delle nuove regole EU. Va ridotto del 90% l'emissione di C02 calcolata sulla gamma venduta nel 2021 di ogni casa produttrice. Stellantis ad esempio era sui 115g di co2 a Km, significa che nel 2035 la media del suo venduto dovrà emettere 11.5g di c02 al km. Ad oggi una full hybrid emette 90g di c02 e una phev sui 30g questo significa che nel 2035 per ogni vettura ibrida devono essere vendute più o meno 8 vetture elettriche (media 10g di c02) e per ogni phev più o meno 2 vettura elettriche. Inoltre la co2 prodotta deve essere compensata e quindi di fatto riportata a 0 nel computo totale.
Ritratto di stefbule
18 dicembre 2025 - 17:22
12
Articolo un pò lacunoso. Renault ha l'ibrido (serio) e non penso si senta tranquilla solo per la R5 e Twingo elettriche. Stellantis ha problemi perchè non ha fatto motorizzazioni full ma solo plug in e e car care come il fuoco. Volvo è stata troppo precipitosa e pagherà "dazio". Ma tanto fa auto con prezzi fuori dalla portata della maggior parte della gente. Non se ne accorgerà nessuno.
Ritratto di Tistiro
18 dicembre 2025 - 17:57
Gli unici perdenti sono i modelli che non hanno permesso di far rientrare gli investimenti. Un bel articolo giornalistico come si deve ci starebbe. I cosiddetti flop...
Ritratto di forfElt
18 dicembre 2025 - 18:28
Perdonami* ma la tua richiesta non ha senso in questa new age automobilistica: se fanno un modello nuovo e ne hanno venduto anche solo 1, è comunque più di zero di quando non c'era. E chissene di cosa/quanto investitoci a monte. *Sorry...
Ritratto di Newcomer
18 dicembre 2025 - 18:00
Il 90 sarà drasticamente rivisto in favore di motori termici o al massimo sistemi ibridi leggeri per le auto più grandi
Ritratto di forfElt
18 dicembre 2025 - 18:33
A colpi di -10% ogni 2 anni, dovrebbe arrivarsi a 80% nel 2027, 70% nel 2029, 60% nel 2031, 50% nel 2033, e quindi per cui poi infine(?) 40% nel 2035. Se la matematica non è un'opinione...
Ritratto di forfElt
18 dicembre 2025 - 18:39
**Ho assunto una progressione "lineare" per empatia ai "pro", visto il loro momento un po' down su vari settori; fosse però un tendenza tipo "iperbolica" potrebbe ricevere una nuova sofferenza (cosa che ovviamente nessuno gli augura)...
Ritratto di giocchan
19 dicembre 2025 - 14:22
No. Newcomer ha profetizzato che tra 3 anni spariscono del tutto le BEV. Quindi il 90 diventerà 20-30 al massimo.
Ritratto di Ricci1972
18 dicembre 2025 - 18:18
3
Se il gruppo VW si è buttato sul Plug in con batterie da 20 Kw, qualcosa si stava movendo, la Germania ha un certo "peso" sulle scelte europee. Sul discorso del 90% penso che non sia legato alla pura emissione di CO2, ma al bilancio sottratto/emesso, nel caso degli e-fuel teoricamente pari a 0. Poi magari mi sbaglio, e "mi sono fumato l'impossible" ma vedremo dove si arriverà, a giochi conclusi. È un bello show da godersi con una buona birra e fiumi di salsicce.
Ritratto di giocchan
19 dicembre 2025 - 00:19
Una considerazione generale sulle PHEV: il valore di batterie di 20kWh non basterà. Tra due anni, a partire dal 2027 (per i veicoli nuovi) e dal 2028 (per tutti i veicoli), entra in vigore Euro 6e-bis-FCM: questo vuol dire che la distanza presa in esame per omologare il consumo di Co2 del veicolo passa da 2200 km (norma Euro 6e-bis), a 4400km. Quindi per omologare le stesse emissioni, la batteria dovrà aumentare, di molto. Di quanto? Non so di preciso, ma temo debbano raddoppiare - quindi si parlerebbe di 40kWh di batteria. Altra cosa importante successa nel 2025 (quest'anno): tutte le vetture omologate nel 2025 hanno avuto le emissioni di Co2 calcolate sul Euro 6e-bis, e per avere emissioni "da PHEV" sono state costrette a raddoppiare la batteria (prima lo standard era 10kWh, ora è 20kWh). Le PHEV omologate prima del 2025 seguivano lo standard Euro 6e, che prevede una distanza di riferimento di 800km. Ora: col primo gennaio 2026, il calcolo Euro 6e-bis verrà applicato a tutte le auto in vendita, anche a quelle già omologate, con conseguente aumento drastico delle emissioni (una Golf da 6 g/co2 potrebbe passare a 15-20 (non so di preciso)) www.alvolante.it/news/arriva-euro-6e-bis-per-le-auto-cosa-cambia-400703
Ritratto di otttoz
18 dicembre 2025 - 18:21
nuova vita al metano...biometano! quindi l'usato fresco che te lo tiravano dietro torna appetibile!
Ritratto di otttoz
18 dicembre 2025 - 18:23
e la fiat che era leader nel gpl e metano ha perso il treno mentre i cinesi lo propongono ancora!
Ritratto di Byron59
18 dicembre 2025 - 18:47
Il bando del 2035 avrebbe dato luogo a un cambio radicale della mobilità, delle infrastrutture e dell'industria europea. Parliamoci chiaro, un cambio epocale. Se, a nove anni dalla data da loro stabilita, tornare indietro equivale a dire ci siamo sbagliati. È un piccolo passo indietro, d'accordo, ma non poteva essere che in questo modo, ritengo, per non perdere completamente la faccia. Tra due o tre anni saranno costretti a un ulteriore passo indietro, se la realtà non corrisponderà alle loro aspettative. Guardate che dire ci siamo sbagliati, quando in gioco ci sono le vite e l'economia di centinaia di milioni di persone, è un atto di una gravità sconvolgente. Non si possono emanare norme tanto fondamentali, ed esiziali basandosi solo su aspettative e non investendoci un centesimo. È come dire io mi aspetto che mio figlio diventi un fisico delle particelle, però per aiutarlo non gli compro neanche i libri di testo per andare alla scuola media. Tanto è bravo, farà da sé. In altri tempi ci sarebbero state richieste di dimissioni della commissione, nuove elezioni del parlamento itinerante, gente che protesta. Invece niente. Tutto bene, nessun problema. Se domani elettrico, o a diesel o metà e metà va tutto bene. Tutti tranquilli. O è questo o è quello poco cambia. Se si comprano tutti i componenti dalla Cina, che male c'è? È il mercato e, si sa, il mercato è una divinità cieca. Ciò dimostra, in ultima analisi, che in questo continente in realtà NESSUN operatore economico seriamente investe, nessuno fa pianificazione e programmazione economica, nessuno pensa al futuro, al pari della classe dirigente politica. La massima certezza regolatoria e le massime capacità previsionali con AI e computer quantistici in realtà non servono a nulla e producono il nulla. Il futuro è il buio completo, un'oscurità imperscrutabile. Tutta questa sceneggiata mi ricorda il mito prometeico. Perché Prometeo nel suo etimo significa colui che vede in anticipo, colui che prevede il futuro (ed è questo che la scienza fa, prevedere. Ed è la capacità della previsione che Prometeo regala all'umanità con il dono simbolico del fuoco, ossia della Techné, della Scienza che prevede ciò che sarà), ecco che la Scienza dei nostri burocrati si è ridotta all'opposto all'incapacità di prevedere alcunché. Essi non sono dei novelli Prometeo, ma sono i terribili discepoli di suo fratello Epimeteo. Il Titano che nell'etimo disvela il contrappasso della Scienza, il non accorgersi, il ragionare col senno del poi. La commissione popolata da novelli Epimeteo incapaci di guardare al di là del proprio naso porterà questo continente alla rovina.
Ritratto di Volpe bianca
18 dicembre 2025 - 19:04
+1 e applausi
Ritratto di PONKIO 78
18 dicembre 2025 - 23:34
+100 e canto di gloria: “ALLEEEELUIA, ALLEEELUIA……”
Ritratto di Volandr
19 dicembre 2025 - 09:58
Byron59: però, se l'inquinamento del pianeta sta accelerando, cosa doveva fare l'Europa? Mi sembra che quella che ha sbagliato di più sia l'industria automobilistica, che invece di concentrarsi su auto più piccole, leggere, semplici, essenziali, si è buttata a capofitto su auto grandi, pesanti, complicate, piene di accessori superflui, alla ricerca del massimo incasso su minore produzione.
Ritratto di Jack of Spades
20 dicembre 2025 - 10:41
Byron! Applausi!!
Ritratto di ilariovs
18 dicembre 2025 - 18:51
"la Toyota non sarà costretta a investire tanto sull’elettrico (dove è in ritardo rispetto ad altri costruttori) e la sua gamma ibrida full e plug-in resterà un riferimento in fatto di efficienza. Sorridono anche la Mazda (che vede riconosciuti i suoi motori rotativi come range extender), la Honda e la Nissan, i cui sistemi ibridi avanzati non sono più tecnologie “di passaggio” ma soluzioni di lungo periodo" Mi permetto di dissentire, le Jappo allo stato attuale dei regolamenti europei sono con un piede nella fossa. Non riusciranno nemmeno lontanamente a tagliare del 90% le emissioni anche perchè sono alla 3 gen di ibrido. Non è che una Corolla mo nei prox 9 anni passa da 20 a 40 km a litro (e non basterebbero). Anche l'ibrido quello che poteva fare lo ha fatto e TUTTA la gamma Toyota è full ibrida. Da qui in avanti o fa auto ricaricabili o altro che -90% al 2035.
Ritratto di forfElt
18 dicembre 2025 - 19:05
Dal conteggio che ho fatto sopra, con una review/update (in verità downgrade) dovrebbe essere 40% nel 2035, al ritmo attuale (modifica ogni 2 anni)
Ritratto di forfElt
18 dicembre 2025 - 19:06
*con una SERIE PREVEDIBILE DI review/update
Ritratto di ilariovs
18 dicembre 2025 - 19:09
Il conteggio che hai fatto tu però non vale come legge. Se le regole restano queste ad occhio Toyota dovrà tagliare di mezzo milione le vendite nel 2036. Altro che messa bene.
Ritratto di forfElt
18 dicembre 2025 - 19:27
Boh/Bah... (dicevo pure in altro thread). Questi (tutti o quasi) stanno ancora a prevedere modelli in arrivo nel 2026 fra termiche assolute & mhev; ti/ci pare che poi messe in produzione nel 2026 le fanno sparire entro max 2029-2030 (anziché portarli a fine ciclo vitale di 7,8, 9 anni) per iniziare l'avvicinamento agli obiettivi intermedi? Mi sembra troppo improbabile*, e viceversa troppo probabile che tempo 12-24 mesi si andranno punto e a capo a ripresentare in blocco per "nuove criticità insormontabili".
Ritratto di forfElt
18 dicembre 2025 - 19:28
*Paradossalmente (intendo rispetto alla mia visione) se, anche post quanto hanno deciso ieri, mo' davvero volevano andare spediti verso il new-deciso e senza più proroghe/deleghe = davvero chi aveva annunciato qualche anno fa tipo dal 2026 solo nuovi modelli elettrici, avrebbe dovuto effettivamente fare ciò [invece che (come sarà) cacciare ancora pure i diesel "puri"]...
Ritratto di ilariovs
18 dicembre 2025 - 19:53
In realtà c'è un altro rischio che vedo io e cioè che con i nuovi piani di incentivi tedeschi, francesi, spagnoli e della UE saranno proprio produttori come VAG e BMW a mettersi di traverso su ulteriori revision. Al 2 Gen 2036 BYD non vederla piú PHEV, MG non venderà ibride e l'80% delle jappo sono fuori gioco.... perchè dovrebbero spararsi nei piedi? Per fare un favore ai competitors?
Ritratto di forfElt
18 dicembre 2025 - 20:17
Buon per loro, allora; così la smettono finalmente di chiudere i vari Vorst (Bruxelles) e Dresda, ecc.ecc. Dai che inizia la fase di rivalsa!...
Ritratto di ilariovs
18 dicembre 2025 - 20:42
Questo non è detto... perché in realtà NON hanno chiuso Dresda, hanno spostato tutta la produzione di iD3 a zwickau, ed hanno aperto in Spagna a Sagunto le batterie LFP e proprio in Spagna faranno iDPolo/Raval/iDCross su piattaforma MEB+ e batterie LFP (fatte a Sagunto). Dresda non poteva sopravvivere non aveva senso come stabilimento di nicchia.
Ritratto di Edo-R
18 dicembre 2025 - 21:35
Vive proprio nelle favole e nonostante tutto ciò che riguarda l'europa a livello geopolitico, è proprio fantasioso bisogna dirlo 0_0.
Ritratto di forfElt
19 dicembre 2025 - 06:42
È un'idea, e non è detto in assoluto che non sarà. Ma condensare lo stato attuale dei listini per i vari costruttori e trasporlo al 1 Gennaio 2035 è l'ultima delle opzioni su cui punterei per ipotizzare quel che sarà. Semplicemente perché altrimenti se uno fa un passo indietro alla prima stesura del ban 2035 (solo 2 anni fa), l'idea sarebbe potuta viceversa essere tipo: giappo centralissimi in bev con le Leaf e Honda-e, e persino l'italia con la e-500 che ha fatto 60.000 vetture in un anno. Ma poi, l'abbiamo visto, tempo 2 anni e di un modello perse le tracce come non mai nei dati di vendita (eppure trattasi di un modello fra i primi ad aver inaugurato la serie delle bev, e giunto già alla i-esima generazione) , il secondo modello del tutto ritirato dai listini mi sa, e la piccola elettrica italiana mo' cercheranno di recuperare qualcosa facendone la versione termicizzata...
Ritratto di ilariovs
19 dicembre 2025 - 07:24
Il punto che continua a sfuggire, per pregiudizio ideologico ipotizzo, è che al mondo della 500e, delle IDx (botto a Ottobre in EU), di Northvolt, fo Ford... NON interessa nulla. Ma proprio nulla, possono fallire domani e nessuno se ne accorgerebbe tranne i licenziati. Le vendite di elettriche continuano a salire. Northvolt è fallita? Se la sono comprata gli americani (che fanno solo V6) e comunque CATL +30%, BYD +40% di batterie prodotte. Il male resta a Northvolt e si arricchiscono i cinesi. Stessa cosa se cadono le iDx... compreranno BYD, Renault, Tesla, Leapmotor, Volvo. Ford si ritirerà dalle elettriche? Brava così ne venderanno di piú gli altri e lei sparirà fuori dagli USA. Ma le elettriche aumenteranno è solo questione di chi si arriccchierà.
Ritratto di ilariovs
19 dicembre 2025 - 07:16
Nelle favole ci vivono quelli del diesel MILIORE del mondo. Io che le elettriche avrebbero fatto il botto l'ho detto anni orsono dopo il primo test-drive con un'elettrica. E ci ho preso a quanto pare.
Ritratto di Edo-R
19 dicembre 2025 - 10:00
Il grande botto, la grande salita :))). Il grande hype, ormai è tutto bev :))).
Ritratto di Polselli
21 dicembre 2025 - 21:41
Il punto è che il 2035 è industrialmente parlando equivalente a dopodomani. Le strategie vanno fatte ora, le roadmap dei modelli vanno fatte subito. Non è che al 31/12/2034 le case avevano un listino e il giorno dopo lo sostituiscono con uno nuovo fatto di modelli diversi (tipo menu di un ristorante). Per arrivare agli obiettivi posti le case devono avviare progressivamente la transizione e averla di fatto stabilizzata almeno 2-3 anni prima del 2035. Per questo le Jap vedrete che tireranno presto fuori dal cassetto quello che fino ad oggi stavano aspettando a produrre. Io sinceramente credere che Toyota si faccia trovare impreparata proprio non ci credo
Ritratto di ilariovs
21 dicembre 2025 - 22:04
Per ora per fare una BEV che vendicchia ha dovuto farla insieme a GAC (BZ3X). Poi piú avanti può fare BEV da fare impallidire BYD... ma è ipotetica la cosa, aspettiamo che succeda.
Ritratto di Volpe bianca
18 dicembre 2025 - 19:03
A parte pochi fans sfegatati, era chiaro a tutti da subito che tra la fantasia green e la realtà ci fosse un abisso. Sognare non costa nulla, certamente, ma che il sogno resti tale e non diventi un incubo. Una figura di melma simile non la ricordo, tanti piccoli passi indietro uno dietro l'altro per cercare di celare l'enorme passo indietro che si è costretti a fare. Concordo con il buon Byron qui sopra, chiedere dimissioni a nastro sarebbe il minimo, ma forse forse è quasi meglio che restino lì a completare la figura di melma più colossale dei tempi moderni.
Ritratto di Miti
19 dicembre 2025 - 10:01
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Volpe, stiamo parlando di politici qui... vergogna, disagio o cose varie ho io o te o tanti di noi. Ma i politici...
Ritratto di Miti
19 dicembre 2025 - 10:36
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Il presidente francese Emmanuel Macron ha affermato che per l'Europa sarebbe "utile" riprendere il dialogo con il presidente russo Vladimir Putin, sottolineando la necessità di individuare un quadro adeguato per riaprire il confronto. "Credo che sia nel nostro interesse, come europei e come ucraini, trovare il giusto quadro per tornare a impegnarci in questa discussione", ha dichiarato Macron, citato dall'Agence France-Presse. Il capo dell'Eliseo ha aggiunto che gli europei dovranno trovare una modalità per farlo "nelle prossime settimane", lasciando intendere che l'iniziativa potrebbe maturare in tempi relativamente brevi nel contesto del conflitto in Ucraina........ Scusa, adesso Macron vuole parlare con putin? Eeeee, la fabbrica della Renault, le navi per la marina russa, le risorse russe... io sono davvero schifato di tutta questa gentaglia... ma se due settimane fa voleva mandare soldati fare da pace keeper...
Ritratto di Miti
19 dicembre 2025 - 10:30
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Dichiarazione della Von der Qualcosa ieri... non usciremo di la fin quando tutti non saremmo d'accordo sul uso dei beni russi, sono assolutamente fiduciosa... Oggi... "Credo che sia nel nostro interesse, come europei e come ucraini, trovare il giusto quadro per tornare a impegnarci in questa discussione", ha dichiarato Macron, citato dall'Agence France-Presse. La decisione dell'Unione europea di non utilizzare direttamente gli asset russi congelati per finanziare l'Ucraina nel prossimo biennio rappresenta una vittoria del diritto internazionale. Lo ha affermato il primo ministro belga Bart de Wever al termine della lunga riunione del Consiglio europeo a Bruxelles. Dopo oltre 16 ore di vertice, segnate da forti divergenze tra gli Stati membri sull'ipotesi di un prestito basato sulla confisca dei beni russi, i leader dell'Ue hanno concordato la concessione a Kiev di un credito da 90 miliardi di euro per il periodo 2026-2027. "Con le decisioni odierne, l'Ucraina riceve finanziamenti per i prossimi due anni. E questa è una buona notizia per l'Ucraina e una cattiva notizia per la Russia. Il pacchetto finanziario per l'Ucraina è pronto: un prestito senza interessi di 90 miliardi di euro, come da me richiesto. Un chiaro segnale a Putin dall'Europa: la guerra non darà i suoi frutti. Terremo congelati i beni russi finché la Russia non avrà risarcito l'Ucraina" ( Merz) "Ci stiamo sostanzialmente assumendo un impegno. Tuttavia, questo non graverà sui bilanci nazionali; tutto sarà gestito tramite l'Ue", ha sottolineato Merz. Ma anche l'Ue alla fine non ne sarà gravata: "Questo prestito è garantito da asset russi e sarà rimborsato con asset russi", ha affermato il cancelliere... ( Merz) ..... È allucinante come un politico in due secondi trasforma una sconfitta in una vittoria. Ed è cosi in tutto ormai.
Ritratto di Gordo88
18 dicembre 2025 - 19:08
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Vedo bene renault toyota e anche bmw, ovvero quelli che non sono corsi dietro al coniglio della mobilità elettrica come cani ma bensì sono stati più attenti e pragmatici, per gli altri ci saranno altri investimenti da fare e miliardi da spendere, contenti loro..
Ritratto di ilariovs
18 dicembre 2025 - 19:11
Fra tanto proprio BMW... quest'anno dovrebbe stare al 18,5% BEV ed ha sfornato NeuKlasse. Ok Toyota ma BMW proprio NO. Se c'è qualcuno che ci ha creduto è proprio BMW. Basta guardare iX3... quanto doveva crederci?
Ritratto di Gordo88
18 dicembre 2025 - 19:37
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Hanno continuato ad investire garantendo un sviluppo del termico negli anni a venire, d' altra parte con oltre l' 80% del termico venduto..
Ritratto di Flynn
18 dicembre 2025 - 20:51
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Eh ! il problema tuttavia è che tra vincitori e perdenti chi lo piglierà indo'kubo sara' sempre il consumatore.
Ritratto di ilariovs
18 dicembre 2025 - 21:09
Non ho capito cosa avrebbero sviluppato nel termico... che motori straordinari avrebbero inventato nel termico. Io sono rimasto affascinato dai Yasa a flusso assiale. Li monterà AMG in 13 Kg oltre 1000CV, efficienza 98-99%. BMW cosa ha inventato di rivoluzionario in questi ultimi 3 anni? Dico di termico che NeuKlasse l'ho approfondita e mi sembra un gingillo.
Ritratto di Alexspc79
18 dicembre 2025 - 19:44
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Mercedes e vai!!!!
Ritratto di AZ
18 dicembre 2025 - 20:15
Chissà.
Ritratto di Gratto Da Vinci
18 dicembre 2025 - 20:37
Al 100% resta solo la probabilità che nel '35 l'EU non esista più; il 90% per me vale il 70, il 50, il 30 e anche lo 0%. Le vendite non cambieranno, la tecnologia e la modalità distributiva dell'energia resterà ridicola e inapplicabile, la mancanza di pianificazione della produzione energetica, reale e "funzionante", rimarrà non pervenuta. Pannelli solari a tappeto, pale eoliche in ogni dove e demenziale H2 green sono solo problemi ambientali ai quali dover mettere mano, realmente, dopo. Io vivrò sempre nel "dopo", ossia esattamente come prima, da ambientalista vero. Oppure divento milionario brevettando un'alternativa alle colonnine, che esiste ma comunque da sè non basta. Pensate, c'è stato anche chi ha inventato il carrello della spesa, l'unica cosa reale che a parità d'esborso si ridurrà del 90%.
Ritratto di Challenger RT
19 dicembre 2025 - 00:10
Ma come si faceva a pensare di passare dal dieselismo di massa, che in 30 anni ha appestato quasi tutta l’Europa, all’elettrico per tutti ossia dalle stalle alle stelle? Era chiaro fin dal primo momento che la scadenza del 2035 fosse pura utopia. Normative che hanno generato solo incertezze quando l’unica cosa da fare era abbandonate per legge ogni produzione di motori diesel e concentrarsi sulle migliori tecnologie benzina, ibrido, gas. Non seguire la stupida moda dei pesanti e anti aerodinamici SUV ma puntare sulla leggerezza grazie ai nuovi materiali invece di infarcite le auto di pesanti adas e inutile infotainment…
Ritratto di capobutozzi
19 dicembre 2025 - 08:36
Ottima analisi che condivido. Jaguar scomparira' come ford (lei dall europa intendo). Grande BMW e i pragmatici giapponesi. Come sempre i ricchi ridono e andranno con i V8
Ritratto di Mirko21
19 dicembre 2025 - 08:42
INUTILE CHIUDERE LA STALLA QUANDO I BUOI SONO ANNI CHE SE LA SONO DATA...IL MERCATO AUTOMOBILISTICO CONTINUERA' AD ESSERE RACHITICO ANCHE DOPO LA REVISIONE DEL GREEN DEAL..LA BOLLA ELETTRICA SI STA SGONFIANDO E MOLTE CASE SI STANNO MANGIANDO LE MANI PER AVER IMBOCCATO, SENZA BEN VALUTARE, LA VIA DELLA STRONZAT@ ELETTTRICA...
Ritratto di Laf1974
19 dicembre 2025 - 09:06
Fin quando non vedrò i listini dimezzati, comprare l'auto resterà un salasso.
Ritratto di Al Volant
19 dicembre 2025 - 09:23
In un mercato fatto da "Cartelli" come quello europeo, ci vincono tutte. Ci perde solo il consumatore, che si troverà ulteriori aumenti nelle termiche per compensare le strategie sbagliate e mantenere i dividendi dei suini azionisti vari. Ennesima mossa UE per danneggiare i cittadini. Non ne fanno UNA giusta.
Ritratto di Al Volant
19 dicembre 2025 - 09:33
l'unica cosa positiva, è che vedremo molto probabilmente dei diesel range extender... E senza problemi di fap!
Ritratto di Challenger RT
20 dicembre 2025 - 03:43
L’unica cosa che non vedremo più saranno proprio i diesel se non usati di 20-30 anni in qualche sfigato paesino del sud
Ritratto di Il Bavarese
19 dicembre 2025 - 09:57
Fra chi vince e chi perde, io nei perdenti avrei messo al primo posto i consumatori. In un continente dove le prime 3/4 auto piu' vendute sono in ordine di prezzo, con la Sandero che spopola, qui stiamo ancora a ragionare sulle percentuali di elettrico o non elettrico. Mi pare ovvio che si continueranno a rivedere (al ribasso) le normative, cosa che in molti abbiamo gia' detto su questi schermi, dato che non si capisce per quale motivo, in base a queste ultime modifiche, da qui a qualche anno gli europei dovrebbero correre in massa a comprarsi auto elettriche. E per elettriche intendo 100% elettriche, perche' tutte le altre dal punto di vista dell'automobilista medio richiedono sempre di andare dal benzinaio, per cui poco cambia. E alla fine della storia l'elettrico puro rimarra' come oggi una alternativa scelta in base a esigenze e gusti personali, come benzina, diesel, gas, ecc
Ritratto di TurboCobra11
19 dicembre 2025 - 11:48
Speriamo si riapra la strada al (Bio)Metano, con Vag che ha il 1.5 TGI che è un motore spettacolare. Sarà difficile perchè hanno chiuso tutto, però in fin dei conti il motore è ancora in produzione nella versione a benzina e adeguare la versione a metano all'euro 7 dovrebbe essere cosa facile
Ritratto di Jack of Spades
20 dicembre 2025 - 10:46
TurboCobra chi vuole motori del genere a gas?? Che motori sono?? Dove siamo arrivati?
Ritratto di TurboCobra11
20 dicembre 2025 - 20:09
Motori che funzionano benissimo, che inquinano pochissimo, consumano poco e spendi ancora meno. I TGI su Golf, Leon, Octavia ecc vendevano parecchio. Adesso con il diesel sempre più demonizzato avrebbero ancora più spazio. Basti vedere Renault-Dacia nel settore Gpl quanto vendono
Ritratto di Polselli
21 dicembre 2025 - 21:44
Articolo molto superficiale e inesatto in molti punti. Le e-car non sono le attuali segmento A e B elettriche. Saranno modelli del tutto nuovi che avranno regole di omologazione meno restrittive e quindi meno sicurezza e quindi saranno per forza limitate anche nella potenza. Al momento bisogna aspettare i regolamenti che definiranno le caratteristiche delle e-car.

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