NEWS

Ridurre la CO2, una strada tutta in salita

23 gennaio 2010

È la grande sfida di questo decennio, ma gli alti costi di produzione frenano un'ulteriore e consistente riduzione delle emissioni di CO2, rispetto a quanto ottenuto fin'ora. In attesa delle auto elettriche, i Costruttori evolvono componenti e soluzioni tecniche collaudate.

RIVOLUZIONE "COSTOSA" - L'anidride carbonica è una delle principali cause dell'effetto serra, che sta causando il riscaldamento globale. Le Case automobilistiche sono sotto pressione da parte dei governi di tutto il mondo che impongono sempre maggiori restrizioni alle emissioni di CO2. Per tutti i Costruttori di auto l'imperativo di questo nuovo decennio è uno: ridurre le emissioni di CO2. Un obiettivo difficile da raggiungere, più di quanto si possa immaginare.

Molto è stato fatto ma, a sentire i tecnici della Case, ulteriori riduzioni delle emissioni non saranno della stessa entità rispetto a quelle raggiunte fino ad ora. In pratica, siamo arrivati ad un punto nel quale per ottenere consistenti miglioramenti si dovrebbero utilizzare delle tecnologie troppo onerose, i cui costi si scaricherebbero sui consumatori finali.

In un'automobile, ad influire pesantemente sui consumi e quindi sulle emissioni di CO2, ci sono essenzialmente due fattori, il peso e l'aerodinamica della carrozzeria. Sono proprio questi due elementi che oggi rappresentano ancora un ostacolo difficile da superare.

 

C02 aerodinamicaCo2 pneumatici
A sinistra, una Mercedes SLK in galleria del vento. Una buona aerodinamica migliora notevolmente i consumi di carburante. Nella foto a destra, i pneumatici a bassa resistenza al rotolamento "tagliano" la CO2 emessa in media da 2 a 4 g/km rispetto ad un pneumatico normale.

 

Secondo le ricerche, i nuovi materiali compositi permettono di ridurre di circa 100-150 kg il peso di un'auto di medie dimensioni. Non poco, ma il costo di produzione sarebbe talmente alto da rendere poco competitivo il prezzo finale della vettura.

 

Co2 start stopFiat 500 PurO2 14
La funzione Start&Stop (nella foto a sinistra il tasto che la disabilita), che spegne automaticamente il motore quando l'auto è ferma, permette di ridurre anche di 8 g/km di CO2 emessa. Il recupero dell'energia in frenata, invece, contribuisce a ricaricare la batteria dell'auto (a destra) riducendo le emissioni di altri 2-3 g/km.

 

Se le Case automobilistiche non possono ignorare i risvolti economici di un progetto, devono anche essere molto accorte per quel che riguarda le forme della carrozzeria, visto che, come dicono gli studi in materia, un'auto si compra soprattutto per il suo stile. Gli studi sull'aerodinamica hanno mostrano già da tempo quali dovrebbero essere le forme ideali per un'auto. Ma il fatto che nessun Costruttore proponga prodotti dalle forme finalizzate alla massima efficienza aerodinamica per ridurre la CO2 (la più "audace" è la Toyota Prius), è indice che gli automobilisti non sono pronti a rinunciare alle classiche proporzioni a cui sono abituati.

 

Co2 cambio marciaCo2 cambio
Gli indicatori di passaggio marcia (a sinistra), suggeriscono quando cambiare rapporto per sfruttare al meglio il motore: se i suggerimenti vengono seguiti, è possibile di ridurre i consumi anche del 20%. I cambi di nuova generazione, come i doppia frizione (nella foto a destra il DSG della Volkswagen), molto spesso permettono di ridurre consumi ed emissioni, in media 2-3 g/km di CO2.

 

PRIMI PASSI - Così, la strada intrapresa dai Costruttori è quella di migliorare l'efficienza delle comuni componenti oggi in produzione. Come i motori a scoppio, che subiscono sistematicamente delle riduzioni di cilindrata ad ogni nuova generazione (il cosiddetto “dowsizing”). Ridurre la cilindrata significa ridurre i consumi e quindi anche le emissioni di CO2.

Il "downsizing" è accompagnato dai sistemi Start&Stop, che spengono il motore quando si è fermi al semaforo, e dal recupero di energia in frenata che, grazie a un dispositivo installato sull'impianto frenante consente di trasformare l'energia che si disperderebbe in frenata in corrente elettrica per caricare la batteria. Altri accorgimenti sono i cambi con rapporti più "lunghi" e gli indicatori di passaggio marcia che permettono di sfruttare al meglio il rendimento dei motori e quindi tagliare i consumi. Ma anche i pneumatici con bassa resistenza al rotolamento e le appendici che consentono di migliorare l'aerodinamica.
 

Quanta CO2 fanno risparmiare?
Dispositivo CO2 emessa in meno
Sistema Start&Stop 8 g/km
Recupero dell'energia in frenata 2-3 g/km
Cambi con rapportatura lunga (o doppia frizione) 3-8 g/km
Pneumatici a bassa resistenza al rotolamento 2-4 g/km
Appendici aerodinamiche 1-2 g/km

 

TUTTI QUANTI - La prima casa automobilistica ad introdurre queste tecnologie è stata la BMW nel 2007 con i “pacchetti” Efficient Dynamics sui modelli Serie 3 e Serie 1, estesi poi a tutta la gamma e alle “cugine” Mini. Oggi quasi tutti i Costruttori propongono vetture che fanno uso di questi accorgimenti e di tanti modelli esistono delle versioni “ecologiche” che mirano proprio al massimo contenimento delle emissioni di CO2.

Per citare degli esempi, la Ford propone la Focus ECOnetic (leggi qui il primo contatto), la Fiat ha la 500 Pur-O2 (leggi qui la prova), la Mercedes le versioni BlueEFFICIENCY (leggi qui il primo contatto della E 250 SW), la Volkswagen le BlueMotion (leggi qui il primo contatto della Polo 1.2 TDI) e la Volvo le DRIVe.

Per avere un'idea dei vantaggi che comportano tutte queste soluzioni, basti pensare che rispetto all'analoga versione “normale”, la recente Polo 1.6 TDI  BlueMotion emette 13 g/km di CO2 in meno e percorre in media (secondo i dati dichiarati) 27 chilometri con un litro di gasolio, contro i 23,8 della 1.6 TDI, che costa 450 euro in meno. Risultati certo non rivoluzionari: e infatti, come scrivevamo all'inizio, è una strada tutta in salita.



Aggiungi un commento
Ritratto di Al86
23 gennaio 2010 - 23:23
Per ridurre la CO2 o si passa all'elettrico, oppure, per ora, si può iniziare ad utilizzare i biocombustibili, magari cominciare con l'E85 (85% bioetanolo 15% benzina) così lo si può utilizzare direttamente nei motori a benzina senza bisogno di modifiche (negli USA lo si può già trovare), se poi il bioetanolo lo si ricava dai rifiuti umidi sarebbe magnifico. Per il diesel non dobbiamo dimenticare che già c'è il biodiesel (una miscela di diesel e, sostanzialmente, olio di colza)
Ritratto di Fabbro
24 gennaio 2010 - 08:48
Purtroppo è un errore comune: pensare che il motore sia la fonte di inquinamento unica. Il problema non è il solo veicolo ma l'intero sistema di trasporto, che comprende l'approvvigionamento di energia. Passare ai motori elettrici mentre continuiamo a produrre l'elettricità stessa per combustione di carburanti fossili sposterebbe soltanto l'inquinamento dalle città alle zone limitrofe (anche abbastanza estese) alle centrali di produzione energetica. Per quanto riguarda i biocarburanti sono tante belle cose, ma eticamente tu te la sentiresti di continuare a levare i pascoli e le coltivazioni a contadini (sopratutto sudamericani e africani) che non hanno nemmeno da mangiare per bruciare tutto, e far così alzare anche il prezzo delle materie prime di fabbisogno umanitario? Forse si dovrebbe cominciare a pensare anche a questo. Non esiste LA soluzione, ma tante strategie da combinare; per esempio non andare tutti in ufficio con una macchina occupata solo dal guidatore: basterebbe mettersi d'accordo con i colleghi e fare a turno per chi mette la macchina. Sostanzialmente i metodi per inquinare meno consistono nel CONSUMARE meno (aria condizionata, termosifoni ecc: riduciamo tutti gli sprechi prima intorno a noi)
Ritratto di Al86
24 gennaio 2010 - 11:32
I biocombistibili non sono stati pensati per utilizzare le materie prime che si ricavano dall'agricoltura (grano , mais, ecc.), ma sono stati pensati per risolvere il grosso problema di discariche e depuratori, i cosiddetti rifiuti umidi, che derivando da scarti di processi biologici e da scarti provenienti dall'agricoltura e dai rifiuti umidi domestici che hanno come unica fine il finire negli inceneritori, è da questi che andrebbero ricavati i biocombustibili (un esempio lo è la Svezia dove ricavano bioetanolo dagli scarti della lavorazione del legno), poi in futuro con la trazione elettrica si potrebbe relegare questo tipo di carburante per le sole auto d'epoca; poi, visto che il problema non è solo del trasporto, bisogna valorizzare le energie rinnovabili, dimenticandosi dei discorsi tipici delle associazioni ambientaliste italiane, quelli del tipo "si, ma non qui perchè deturpa il paesaggio" poi vanno in giro col SUV di grossa cilindrata, d'estate accendono l'aria condizionata a manetta per non soffrire il caldo e d'inverno mettono il riscaldamento a 30°C per non stare al freddo (come giustamente hai fatto notare tu), ad esempio l'enel o chi per lei potrebbe montare sul tetto di ogni edificio (pubblico e privato) dei pannelli solari e nella bolletta invece che pagare l'energia si pagherebbe una sorta di noleggio del pannello (tipo come per l'apparecchio telefonico), esperimento già fatto in Germania. Poi la mia proposta sarebbe anche di "bandire" il traffico cittadino, nel senso consentire la circolazione solo per chi ci vive e fare in modo che pendolari e "cittadini" utilizzino i mezzi pubblici al posto dell'auto, e magari variare il pedaggio dell'autostrada in base a quante persone viaggiano nella stessa auto, cioè fare degli sconti a chi viaggia con l'auto "a pieno carico" contrariamente a chi viaggia da solo, così da favorire il "car pooling" e da ridurre il numero di auto circolanti
Ritratto di bigshaft
24 gennaio 2010 - 13:35
Tutti pensano ke fare auto elettriche ci farà stare bene in un mondo pulito , ma io faccio una sola domanda: ma l'elettricità da dove viene? almeno in Italia la stragrande maggioranza dell'elettricità che ci viene fornita viene dal petrolio. X me il vero, e dico vero futuro è l'idrogeno, si è difficile ma come tutto se c'è ricerca e sviluppo si puo fare in larga scala, in california c'è gia la Honda Clarity, e questo è gia un passo avanti, i mezzi c sono x fare questo passo, ma sono sempre convito che tutto dipende dalle aziende petrolifiche e varie lobby che vogliono avere tutto. Ma il giorno che tutto questo prenderà piede saremo lieti di fare ciao ciao a quei signori con i turbanti in testa e di dire "con il petrolio puoi farti il bidet tanto a noi non serve +".
Ritratto di Al86
24 gennaio 2010 - 16:52
Questo commento è dedicato a tutti coloro che credono nell'idrogeno, un tempo anch'io ci credevo, ora non più, sapete da dove si ricava l'idrogeno? "Ma come , lo sanno anche i bambini, dall'acqua è ovvio" starete dicendo tutti voi in coro, purtroppo non è così, vi do un piccolo indizio, la "lobby" dei petrolieri secondo voi perchè non ha mai detto nulla contro l'utilizzo dell'idrogeno? Semplicemente perchè è proprio dal petrolio che lo si ricava, daccordo volendo anche dall'acqua, ma ottenerlo dal petrolio è il metodo più conveniente sia in termini di costi economici che energetici, in parole povere dal petrolio si ricava più idrogeno che dall'acqua e spendendo meno energia per ottenerlo, ma ci sono gli stessi problemi che si hanno con benzina e diesel, ok non quello dell'inquinamento, ma non c'è solo quello, il prezzo finale dell'idrogeno al distributore sarà comunque vincolato agli umori dei petrolieri e in ogni caso sarà destinato a finire non appena finirà il petrolio. Quindi sono fermamente convinto che il futuro debba puntare sulla trazione elettrica (affiancandola per i primi tempi dai biocombustibili ottenuti dai rifiuti) e sulle energie alternative sopratutto.
Ritratto di Fabbro
24 gennaio 2010 - 22:58
Scusa ma secondo te l'energia per l'elettrolisi dell'acqua da dove arriva? è un cane che si morde la coda
Ritratto di Fabbro
25 gennaio 2010 - 00:24
è vero: sono molto interessanti i biocombustibili dallo smaltimento degli oli esausti di cucina. Spero si arrivi a qualcosa di serio nel giro di pochi anni. Per quanto riguarda i pannelli fotovoltaici, ahimé, ci sarebbe da considerare il costo ambientale necessario per la loro produzione e per il loro smaltimento di quelli esausti, che sono ancora due nei grossi, soprattutto il secondo.
Ritratto di Alessandro
24 gennaio 2010 - 10:57
Più piano andiano meno carburante consumiamo e meno inquiniamo....... Non serve dire la mia vettura emette 99g di co2 quando tiro ogni marcia a limitatore.......
Ritratto di Giak94
24 gennaio 2010 - 11:52
Le auto sono l'ultimo anello di una catena che parte dalla produzione di energia. Se noi usiamo le auto elettriche, indirettamente inquiniamo lo stesso perchè l'energia elettrica usata per farle funzionare viene prodotta dai combustibili fossili che bruciando producono co2. Quindi si deve andare a risolvere prima il problema della produzione di energia installando pannelli solari, pale eoliche, centrali idroelettriche ecc... in modo che l'energia consumata dalle auto sia pulita al 100%.
Ritratto di Dinozzo
24 gennaio 2010 - 13:08
Ragazzi non sono solo le auto a inquinare, ma anche le caldaie, le fabbriche, anche il semplice gesto di buttare la carta per terra. Se tutti facciamo uno sforzo vedreste che l'inquinamento si dimezzerebbe anche in un solo anno, ma gli interessi e le abitudini sono troppo belle da dimenticare!!!!
Ritratto di tonino
24 gennaio 2010 - 13:10
1
Ma se tutti inquiniamo meno,quanti posti di lavoro si andranno a perdere?
Ritratto di Dinozzo
25 gennaio 2010 - 15:13
Perchè ora inquinare meno significa meno posti di lavoro?!!! Da quando?!!! io non dico di chiudere aziende o chissa cosa, ma di fare piccoli gesti per ottenere grandi risultati....
Ritratto di El bocia
24 gennaio 2010 - 14:48
rendiamoci conto che in europa siamo tra i più bravi ed attenti al mondo...pensiamo agli usa, dove un motore "piccolo" è considerato un 3.000...oppure in cina, o in india, o in russia...ecc...tutti paesi in cui non esistono regole...eppure qui siamo tartassati da assicurazioni, benzina e bolli...è ridicolo, perchè l' atmosfera mondiale non si salverà se in europa siamo euro 7 e nel resto del mondo euro 0...Ovviamente il mondo dell' auto è un mercato in cui moltissime persone riempiono le loro tasche, dai privati allo stato e l' unico scopo delle normative denominate "euro" è solo quello di farci cambiare auto più spesso...
Ritratto di El bocia
24 gennaio 2010 - 14:56
oggi qui da me hanno bloccato il traffico per via delle polveri sottili...ma vorrei proprio capire quanto qualche ora di stop del traffico possa bloccare l' inquinamento...sono tutte cazza*e visto che i tram del 1980 che consuma come 500 auto moderne circolano (a pagamento ovviamente)...poi alle 18.01 quando si toglie il blocco la città si intasa in maniera spaventosa, e scommetto che il livello di polveri sottili in quei momenti è pauroso..
Ritratto di Al86
24 gennaio 2010 - 17:03
I blocchi del traffico non servono assolutamente a niente, li avevano provati per primi gli altri paesi europei (Germania, Francia, Inghilterra) e dopo aver visto che non servono a nulla hanno smesso di farli, in Italia invece continuano operchè come al solito si copia dagli altri paesi solo ciò che comoda e mai ciò che serve. Per quanto riguarda gli "Euro X" l'unica a fare qualcosa è l'Europa (non tanto per migliorare l'aria che respiriamo, ma solo per far cambiare auto più spesso e verso l'acquisto di auto nuove), negli USA si comincia a muovere qualcosa adesso, ma Cina e India hanno chiaramente detto che se ne vogliono allegramente fregare dell'inquinamento, per questo sono scetico sul fatto che si farà realmente qualcosa, per me solo copn il totale esaurimento del petrolio, e col pianeta completamente allo sfacio, si comincerà a fare seriamente qualcosa
Ritratto di bigshaft
24 gennaio 2010 - 22:26
Questo è solo un detto e mai un dato di fatto, mai visto fare qualkosa x prevenire qualkosa, in qualunque settore, le case crollano x i terremoti(ma nn potevano farle antisismike prima anzikè dopo?), frane e alluvioni(xkè hanno tolto alberi e costruito strutture dove nn si poteva?). Questa è solo una mia opinione, qui si parla di auto, ma penso ke le auto influiscano l'1% dell'inquinamento della terra, sono ben altre cose che manderà allo sfascio il nostro pianeta esperimenti bellici(scudo spaziale, ed altre diavolerie che a noi vengono nascoste) ed altre cose ke nn sto qui ad elencare. Quindi io dico, ben venga che la gente si tiene la sua Fiat Ritmo anzichè comprarsi una Toyota Prius che pochi sanno ke nel suo ciclo di vita (tra costruzione, estrazione, lavorazione dei materiali x batterie, smaltimento di quest'ultime ecc.) è inquinante come un Hummer.
Ritratto di Fabbro
24 gennaio 2010 - 23:17
Più il tram è vecchio, meno consuma, perché meno "inzeppato" di servizi non indispensabili (es. Aria condizionata) Si passa da motori 2*62 Cv dell'articolato del 1936 "2 camere e cucina", dai tram articolati STANGA 1940 4*80 Cv ai 4*133 Cv degli articolati LRV Alstom Fiat del 2003. Considera che i circa 500 CV di motore sono solo parte degli oltre 700 Cv assorbiti dall'intero veicolo. Tieni conto anche che un tram può contenere anche 400 persone, quindi si sostituisce a molte macchine e anche se inquina di più l'effetto è minore di molto
Ritratto di miana80
24 gennaio 2010 - 23:32
da quando un motore di 20 anni fà pur senza aria condizionata inquina meno di uno moderno, poi, il tram con una capienza di 400 persone che viaggia a pieno carico, consumerà e inquinerà per tutto il peso che si porta in giro. e se poi fa il giro della citta senza passeggeri, cosa fà? non inquina secondo te? oppure pensi che pesa come una 500. il cervello, come la macchina si mette in moto prima di partire.
Ritratto di Fabbro
25 gennaio 2010 - 00:30
Si dà il caso che un motore elettrico in sé non produca inquinanti da combustione, e che l'inquinamento che produce è proporzionale all'energia che richiede per il funzionamento. Meno potenza, meno inquinamento. Se proprio vuoi andare per il sottile puoi vedere la potenza specifica per posto, e vedrai che la crescita della potenza è superiore in proporzione a quella dei posti nel tempo. quello di prima era un esempio decisamente drastico. Mettendo un po' di numeri ipotizza un tram da 400 posti per 700 Cv. Mettiamo auto tutte piccole per scampare ogni dubbio: la potenza del tram equivale a quella di dieci autovetture da 70 Cv, ma i posti offerti sono fra le 80 e le 100 volte superiori. Se il tram viaggiasse pieno solo per il 10% consumerebbe tanta energia quanta ne spenderebbero le stesse persone riempiendo 10 vetture, avendo però una riserva di oltre 350 posti. Sì, il cervello va acceso prima di scrivere
Ritratto di Dinozzo
25 gennaio 2010 - 15:15
Vieni a Milano e senti che inquinamento acustico fanno i tram di vecchia generazione.....
Ritratto di Impreza2.0Rsport
25 gennaio 2010 - 00:31
Si ma è inutile che discutiamo...possiamo si costruire auto elettriche ma finchè nel nostro paese l'elettricità viene prodotta con centrali a carbone o a gasolio il risultato sarebbe solo quello di inquinare ancora più di quello che facciamo adesso. Inutile modernizzare le auto quando siamo indietro di 50 anni in altri campi basilari!
Ritratto di Dinozzo
25 gennaio 2010 - 15:15
BRAVISSIMO, CENTRATO IL PUNTO IN PIENO!!!!!
Ritratto di marco.stroppare
25 gennaio 2010 - 16:43
Ma perchè la FIAT non stringe un'alleanza con la Toyota e non si mette a produrre auto con motori come il bicilindrico (magari con due candele per cilindro per migliorarne l'efficienza ed abbassarne i consumi) e con la tecnologia della Fiat multipla Blu Power (funzionamento solo a metano) a cui si aggiunge la tecnologia ibrida della Toyota Prius?
Ritratto di marco.stroppare
25 gennaio 2010 - 16:57
Secondo me l'idrogeno sarebbe l'ennesima fregatura per i consumatori, perchè la sua produzione sarebbe di esclusiva competenza dei ricchi (petrolieri e sceicchi) che quindi andrebbero a fare solo i loro interessi (come accade oggi con il petrolio). Se invece usiamo il metano o il biogas (ottenuto dalla fermentazione anaerobica della biomassa ( 1 ettaro di mais potrebbe arrivare a produrre fino a 5400 mc di metano (3510 kg di metano)) la produzione del carburante potrebbe essere effettuata da una miriade di produttori e quindi i prezzi potrebbero mantenersi bassi, a tutto vantaggio dei consumatori. Inoltre le emissioni di CO2 non andrebbero ad incrementare la quota di CO2 dell'atmosfera perchè la CO2 emessa dalla loro combustione sarebbe quella che la pianta immagazina con il processo di fotosinitesi e poi converte in biomassa vegetale
Ritratto di Fabbro
25 gennaio 2010 - 18:25
D'accordissimo sull'idrogeno. Non so molto sui numeri del metano da fermentazione, ma facendo un paio di conti a spanne mi sembra insufficiente come produzione: ipotizza tutte auto con serbatoi da 20 kg di metano. Con quello che produce un ettaro di mais alimenteresti 175,5 pieni. Quante auto rifornirà un distributore? Vogliamo fare 50 al giorno? Sarebbero circa una ogni 10 minuti, ci può stare. 175,5 pieni facendo 50 pieni al giorno durerebbero circa 3,5 giorni, ma quanto ci metterebbe quell'ettaro di mais a crescere, fermentare ed essere ed essere lavorato? Vogliamo fare 6 mesi (1800 giorni)? Per ogni distributore allora servirebbero oltre 500 ettari di coltivazione di mais. Forse non è sufficiente come strada di produzione, è per questo che c'è stato il problema della fame da biocombustibili, perché la coltivazione richiederebbe aree enormi per stare dietro ai nostri motori, mentre per sfamare le nostre bocche deve sostenere un ritmo, fortunatamente, molto più lento.
Ritratto di Al86
25 gennaio 2010 - 21:10
Ci sono un po' di miti da sfatare, il primo è il pensare che l'idrogeno lo si ricava dal'acqua utilizzando l'energia degli impianti fotovoltaici, magari fosse realmente così, l'idrogeno lo si ricava in realtà dal petrolio e l'energia utilizzata per estrarlo viene sempre dal petrolio. L'altro mito da sfatare è che i biocombustibili vanno ricavati sottraendo materie prime per l'alimentazione; si possono ricavare da qualsiasi rifiuto umido e sono stati pensati apposta per questo, e in questo senso il miglior biocombustibile è il bioetanolo, lo si ricava praticamente da qualsiasi residuo organico (che va sottolineato non sono riciclabili) che va dagli oli esausti, agli scarti da cucina, scarti delle produzioni agricole (ramaglie, bucce, vinacce, graspi, ecc.) nonchè le tonnellate di scarti di processi biologici (intendo proprio il residuo della digestione umana) che intasano i depuratori (non smetterò mai di citare l'esempio svedese in cui ricavano biocarburante dagli scarti della lavorazione del legno); ok il biogas non ha una resa sufficiente, anche la resa per il bioetanolo è bassa, ma vista la moltitudine di fonti da cui attingere materia prima, ce ne dovrebbe essere a sufficienza almeno per un periodo di transizione dalla comune benzina all'auto elettrica, e poi relegare questo carburante solo alle auto d'epoca (visto che non bisogna cambiare praticamente nessuna parte meccanica). La storia di ricavare biocombustibile dal mais e dal grano è vero che è fattibile, ma è più che altro una macchinazione dei petrolieri e degli ambientalisti che sono contrari a questo tipo di carburante, i primi per ovvi motivi (niente più dipendenza dal petrolio ad esempio) e i secondi perchè sono cretini di natura (quelli italiani poi hanno fatto del NIMBY il loro credo).
Ritratto di marco.stroppare
17 agosto 2010 - 16:34
Il biogas comunque lo si può ottenere da qualunque tipo di biomassa, anche la frazione organica dei rifiuti urbani (napoli ne è piena), dagli sfalci dell'erba lungo le strade e i canali, dai fanghi fognari, dalle deiezioni animali. Anche in questo caso sono convinto che la produzione non andrebbe a soddisfare tutta la domanda, ma bisogna considerare l'immenso spreco d'energia che si ha nei motori a scoppio (ciclo otto 18-20 % di efficienza, ciclo diesel max 25%). Bisogna prima migliorare in modo significatrivo i rendimenti dei motori per passare ai biocarburanti!!!!!!!!!!!
Ritratto di marco.stroppare
17 agosto 2010 - 16:40
Comunque anche l'elettrico secondo me non è una brutta strada, basta trovare il modo di produrre l'elettricità in modo conveniente: oltre al fotovoltaico bisognerebbe che anche in Italia si investisse su nuove tecnologie come quelle che portano al recupero energetico, tipo il piezoelettrico ( in israele un'università ha sviluppato un tipo di asfalto con minerali piezoelettrici quando viene compresso dal peso delle auto che vi transitano sopra libera delle microscosse elettriche. provate a visitare il sito della INNOVATECH
Ritratto di andreapr86
22 marzo 2011 - 13:47
il discorso sulle emissioni non ha molto senso, ormai forse è diventata una moda per obbligare tutti a cambiare auto ogni 4-5 anni per adeguarsi alle norme euro altrimenti non puoi piu girare sopratutto chi abita nelle città. non dico che non si debbano guardare le emissioni, è un bene diminuirle ma non si deve stumentalizzare la cosa o approfittarsene per vendere piu auto, questa è una di quelle cose che sono davvero importanti da migliorare. pongo una sola domanda: perchè una panda Euro 3 che emette 119g/km non puo piu girare o quasi o comunque viene molto penalizzata ed invece un BMW X5 Euro 5 che emette 236g/km puo andare dove vuole? non ha molto senso tutto questo, o i 236g/km dell' X5 sono meno inquinanti? non credo... la Co2 dell' X5 inquina tanto quanto quella della panda a parità di quantità... allora io dico se ci deve essere un limite deve essere uguale per tutti non dovrebbe andare in base alla dimensione dell'auto, se si vuole davvero diminuire l'inquinamento... se si stabilisce che il massimo di emissione deve essere per esempio 200g/km devono rispettarlo tutte le auto se non è cosi l'auto non deve nemmeno essere omologata.
Ritratto di marco.stroppare
23 marzo 2011 - 17:42
ciao Fabbro, hai ragione quando dici che con un ettaro di mais puoi fare solo 175 pieni di metano, ma lo stesso metano lo si può ottenere dal tutti i residui colturali (paglia, stocchi di mais) che generalmente hanno un basso valore di mercato, la parte organica derivante dalla raccolta differenziata dei rifiuti, le deiezioni animali, quelle umane,.... insomma, da tutta la sostanza organica. Neanche in questo caso comunque si potrebbe risolvere il problema perchè i consumi attuali sono troppo alti!!!!!!!!! Bisogna investire nella ricerca per produrre motori a scoppio più efficienti e poi metterci l'ibrido (motore a scoppio + elettrico). UNA TOYOTA PRIUS CON MOTORE MODIFICATO PER ANDARE SOLO A METANO!!!!!!!!!!!!
Ritratto di marco.stroppare
23 marzo 2011 - 17:42
ciao Fabbro, hai ragione quando dici che con un ettaro di mais puoi fare solo 175 pieni di metano, ma lo stesso metano lo si può ottenere dal tutti i residui colturali (paglia, stocchi di mais) che generalmente hanno un basso valore di mercato, la parte organica derivante dalla raccolta differenziata dei rifiuti, le deiezioni animali, quelle umane,.... insomma, da tutta la sostanza organica. Neanche in questo caso comunque si potrebbe risolvere il problema perchè i consumi attuali sono troppo alti!!!!!!!!! Bisogna investire nella ricerca per produrre motori a scoppio più efficienti e poi metterci l'ibrido (motore a scoppio + elettrico). UNA TOYOTA PRIUS CON MOTORE MODIFICATO PER ANDARE SOLO A METANO!!!!!!!!!!!!

PREZZI CARBURANTI

SCOPRI I PREZZI DEI DISTRIBUTORI VICINI A TE
Prezzi medi in Italia
Rilevazione di sabato 03 maggio
Le notifiche push sono disabilitate in questo browser