DA NON CREDERE - La Rca con la scatola nera (meccanismo elettronico che registra l’attività del veicolo) può far salire le tariffe: lo ha appena affermato l’Ania, l’associazione delle assicurazioni. Che è in piena polemica con l’Isvap, l’organo di vigilanza sulle compagnie. La questione nasce con il decreto liberalizzazioni di fine marzo 2012, che mira ad abbattere i prezzi Rca (leggi qui la news): secondo l’Isvap, le assicurazioni devono offrire la Rca con la scatola nera applicando “una riduzione significativa della tariffa”. I costi (installazione, disinstallazione, sostituzione, funzionamento e portabilità) delle scatole nere sono a carico delle compagnie. Di parere opposto l’Ania, secondo cui le assicurazioni erano e restano libere di offrire le Rca con scatola nera. Risultato: l’imposizione dell’obbligo di offerta con scatola nera, determinerebbe “un significativo aumento delle tariffe, a causa dei costi che le imprese dovrebbero sopportare”.
LA PAROLA AL GOVERNO - Infatti, il direttore generale dell’Ania, Paolo Garonna, nelle scorse ore ha ribadito: “Non si è tenuto in conto il fatto che i contratti di questo tipo implicano l’adozione di un modello di business articolato, che comporta l’approvvigionamento da parte delle compagnie di beni e servizi essenziali per la funzionalità dei sistemi di monitoraggio dei veicoli. Tali beni e servizi sono offerti, ovviamente a titolo oneroso, da operatori esterni all’attività assicurativa (gestori dei servizi forniti da tali dispositivi)”. La palla passa al governo, che con alcuni regolamenti sulla Rca e sulla scatola nera dovrà sgombrare il campo dagli equivoci.