QUASI 1 MILIONE DI AUTO - L'offensiva della Subaru partirà dagli Stati Uniti e dalla Cina: nei prossimi cinque anni il costruttore giapponese stima di incrementare le vendite del 24% negli Usa passando dalle 264.000 auto dell'anno scorso alle 380.000 del 2016, mentre in Europa si dovrebbero raggiungere le 60.000 unità. Una crescita che dovrebbe permettere di arrivare globalmente a 900.000 auto l'anno, rispetto alle 657.000 registrate a chiusura dell'anno fiscale 2010.
La nuova Subaru Impreza, presentata al Salone di New York.
QUATTRO NUOVI MODELLI - Per spiegare come intende raggiungere questi obiettivi, la Subaru ha presentando un piano industriale per i prossimi cinque anni, dove annuncia che entro il 2016 sono previsti quattro nuovi modelli. Il primo dei quali sarà la nuova coupé a trazione posteriore sviluppata insieme alla Toyota, che vedremo nella primavera dell'anno prossimo. Per il 2013 è prevista anche un'inedita ibrida, con tecnologia derivata probabilmente dal prototipo presentato al Salone di Tokyo del 2009 (nella foto in alto, leggi qui per saperne di più). Inoltre, per rendere competitivi i propri modelli, la Subaru si impegnerà per ridurre del 30% i consumi e quindi le emissioni di CO2, “tagliare” i costi di produzione del 20% e investirà pesantemente nella ricerca per far diventare Subaru il marchio numero uno per sicurezza attiva e passiva.
Lo "scheletro" della coupé Suabru sviluppata insieme alla Toyota.
UN 2011 DIFFICILE - L'ambizioso programma della Subaru sembra essere la miglior risposta a un 2011 che si annuncia alquanto difficile. Come altri costruttori del Sol Levante, anche la produzione della Subaru è stata fortemente danneggiata dal sisma e dallo tsunami che hanno investito il Giappone l'11 marzo scorso. La casa delle Pleiadi stima di chiudere l'anno fiscale con entrate ridotte del 30%, con vendite solo in leggero calo del 3,6% (633.000 auto in totale): in questo senso dovrebbe aiutare la nuova generazione della Impreza, già presentata negli Usa (leggi qui per saperne di più).