Le supercar più belle del 2023

La nuova supercar ibrida Lamborghini Revuelto, presenta uno stile in continuità con i più recenti modelli del Toro, reinterpretato con elementi stilistici delle serie limitate della Aventador come la Sián. Le grandi aperture ai lati del paraurti servono a raffreddare il sistema ibrido composto da un V12, lasciato completamente in vista senza nemmeno una coportura in plexiglass, e da tre motori elettrici. La potenza totale arriva così a 1.015 CV.

Con 1.398 unità in tutto, c’è qualche possibilità in più di entrare in possesso di una Ferrari SF90 XX, in versione Stradale o Spider. Tuttavia, se non avete già prenotato il vostro esemplare, potete mettervi il cuore in pace: sono già stati tutti venduti. Entrambe le supercar del Cavallino sono ispirate alle corse e per crearle i progettisti di Maranello hanno attinto a piene mani dalle tecnologie messe a punto nel motorsport. Rispetto alle versioni “di serie” aggiungono 30 CV al V8 da 4,0 litri, arrivando a 1.030 CV. L’aerodinamica più spinta ha portato a soluzioni di stile originali, come i due condotti nel cofano anteriore, che possono essere verniciati in contrasto con la carrozzeria.

Versione a cielo aperto della T.33 Coupé, la GMA T.33 Spyder è il nuovo capolavoro creato dalla Gordon Murray Automotive. Solo 100 fortunati (e ricchi) clienti potranno godere delle forme morbide e sinuose ispirate alle supercar degli anni ‘60. Sotto di esse si nasconde un V12 aspirato da 3,9 litri, realizzato in collaborazione con la Cosworth, in grado di sprigionare 617 CV a 10.000 giri. Il tutto con un peso piuma di 1.108 kg.

Torniamo nell’empireo delle one-off con la Ferrari KC23, realizzata dal programma Progetti Speciali per un importante collezionista. Pensata solo per l’utilizzo in pista, nasce partendo dalla Ferrari 488 GT3 Evo impegnata - e vincente - nelle competizioni di tutto il mondo, ma del design della vettura d’origine non è rimasto praticamente nulla. Da ferma mette in mostra linee fluide e sinuose, ma l’aspetto si trasforma accendendo il motore si svelano grandi prese d’aria e l’aerodinamica attiva. 

Un V12 da 715 CV alimenta l’Aston Martin Valour, fuoriserie che verrà prodotta in 110 esemplari a partire dal terzo trimestre di quest’anno. La base della Valour sarà l’attuale Vantage ma l’ispirazione arriva da più lontano, in particolare dalla V8 Vantage del 1977 e dalla RHAM/1 Muncher del 1980. La carrozzeria nasconde le appendici aerodinamiche, in particolare lo spoiler posteriore a coda d’anatra. 

Per salutare la Aventador e il suo V12 aspirato, la Lamborghini ha realizzato una coppia di one-off: la coupé Invencible (foto qui sopra) e la sua variante senza tetto Auténtica. Entrambe equipaggiate con il V12 da 6,5 litri e 780 CV della Aventador Ultimae, sono ispirate da altre creazioni esclusive della casa del Toro degli ultimi 10 anni come Sesto Elemento, Reventon e Veneno. Il rosso Efeso della Invencible è accattivante, ma forse lo è ancora di più il Grigio Titans con accenti gialli e neri lucidi della Auténtica.

Se vent’anni fa ci avessero detto che in una lista delle supercar più belle ci sarebbe stata un’auto cinese, per di più elettrica, molti di noi avrebbero pensato a uno scherzo. Ma la Yangwang U9 dimostra che la Cina è una realtà anche sull’altissimo di gamma. E non solo per le prestazioni, con uno 0-100 liquidato in 2 secondi grazie a quattro propulsori elettrici da 1.100 CV, ma anche nel design. La supercar della Yangwang, marchio di lusso appartenente alla BYD, convince con linee molto decise, un frontale proiettato in avanti e un posteriore rastremato in cui spicca un estrattore particolarmente pronunciato. Molto particolare la “pinna” trasparente montata sul lunotto posteriore.

Dodici esemplari, ognuno di essi già venduto a 3 milioni di euro, per la Hennessey Venom F5 Revolution Roadster. Si tratta di un’ulteriore evoluzione della Venom F5, con un’aerodinamica ottimizzata grazie a splitter anteriori e posteriori più grandi e un massiccio alettone posteriore. La presa d’aria centrale convoglia l’aria verso il motore posteriore, uh V8 biturbo da 6,6 litri montato al centro del telaio monoscocca in fibra di carbonio, capace di sprigionare una potenza di 1.817 CV.

La versione di pre-produzione della Koenigswgg Gemera risale al 2020. Nel frattempo la casa svedese ha montato un V8 biturbo elettrificato in uno spazio pensato per un tre cilindri da 2,0 litri. Il risultato è una coupé in grado di trasportare 4 adulti con una potenza di 2.300 CV e una coppia di 2.750 Nm. Il telaio monoscocca in fibra di carbonio è talmente rigido da non aver bisogno di un montante B: l’ingresso nell’abitacolo avviene attraverso due lunghe e scenografiche portiere che ruotano e si aprono verso l’alto.