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Targhe estere, lotta all’evasione. I consumatori: “Un autogol del governo”

02 dicembre 2015

L'Unione consumatori contesta i provvedimenti del Governo in tema di evasione fiscale legato alle targhe estere.

Targhe estere, lotta all’evasione. I consumatori: “Un autogol del governo”
COSA BOLLE IN PENTOLA - Evasione fiscale con targhe estere (vedi qui): è questo uno degli argomenti caldi del momento. Il governo, con un maxiemendamento alla legge stabilità 2016, approvata dal Senato, tenta di arginare il fenomeno. Nel mirino c’è chi, in Italia, guida auto con targa estera: riesce a non versare il bollo, non pagare Rca costosissime, e magari neppure eventuali multe. Sfuggendo anche alla lente del “redditometro”. Ma il provvedimento, spiega Raffaele Caracciolo, esperto di automotive dell’Unione nazionale consumatori, “non risolve il problema”.
 
OGGI, COSA AVVIENE - “Attualmente”, dice Caracciolo, “il meccanismo che consente l'evasione è semplice. Lo straniero residente in Italia acquista il veicolo usato in Italia, a prezzo di saldo, avverte il professionista venditore che dovrà occuparsi dell’esportazione in un paese straniero, dove sarà immatricolato in nome di un cittadino di quel paese, un familiare dell’acquirente, per poi tornare in Italia dove circolerà indisturbato. C’è pure un secondo meccanismo. Un cittadino italiano chiede a un’azienda di leasing estera di acquistare quel certo veicolo, importarlo nel paese e stipulare un contratto di noleggio a lungo termine, con l’utilizzatore italiano”.
 
COSA POTREBBE CAMBIARE - Oggi, il proprietario esporta e avviene la radiazione per la reimmatricolazione. La novità è questa: "Il provvedimento approvato in Senato subordina l'esportazione dei veicoli, la radiazione, alla loro reimmatricolazione estera. Devi avere già l’auto reimmatricolata. Con carta di circolazione e targa. Ma la soluzione adottata è peggiore del male. Una regola confusa e inutile. Che annulla il flusso legittimo di veicoli legittimamente all’estero. Il provvedimento scontenta tutti, salvo l'onorevole del Pd Stefano Vaccari e le lobby che hanno sostenuto la modifica. Si limita, infatti, a complicare la vita del cittadino, che anziché spendere 60-70 euro per demolire il suo veicolo, ne ricava 200-300 da un immigrato che lo farà reimmatricolare nel suo paese”. Inoltre, “si azzera un canale di vendita dei professionisti che non potranno più esportare legittimamente lo stock di veicoli poco attraenti per il mercato italiano, senza parlare dell’attacco diretto agli autodemolitori che vedono sfumare una quota non trascurabile del loro giro d’affari. Il tutto in barba a una delle quattro libertà fondamentali dell'Unione europea, quella delle merci”. Secondo Caracciolo, “il problema si risolve solo con un efficace accertamento della continuità di utilizzo del veicolo con targa straniera, che, dopo sei mesi, deve essere reimmatricolato in Italia, ponendo fine all’impunità”.


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Ritratto di Helio
2 dicembre 2015 - 13:32
Qualcuno che è informato in materia e mi aiuta a capirci. Si parte da un titolo, passando per un sottotitolo del tutto opposto. Non si cita nulla di cosa dica questo maxiemendemanto nello specifico (o almeno dove andarselo a leggere) e si da voce solo a Quello dell'unione consumatori che di certo, visto che qua SICURAMENTE tutti quotidianamente ci andiamo a leggere quanto appena leggiferato, abbiamo tutti capito cosa intendesse. Cioè se ora porta a rottamare la mia auto invece che come prima cacciare io 60-70 euro adesso invece un extracomunitario mi deve dare 200-300 euro? E questo sarebbe un male?
Ritratto di R T
2 dicembre 2015 - 15:55
In verità continui a cacciare i 60/70 € ma scordati i 2/300 che potresti prendere da un commerciante che la esportava, ora sarà possibile solo se viene immatricolata all'estero prima di esportarla
Ritratto di lucios
2 dicembre 2015 - 17:10
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Beh, Tutor, Virgilio, passaggi ztl dovrebbero servire soprattutto a debellare questi casi, che spesso sono ad appannaggio delle persone ricche, e non solo fare i controllori spietati verso coloro che illegalmente non pagano le rca (che spesso sono persone meno abbienti). PAIAAAAAAAAAAAAAAAAAATI!
Ritratto di Challenger RT
2 dicembre 2015 - 21:36
Ignoranza continua al governo! Ennesima follia burocratica per cercare di arginare un problema creato dalla stessa burocrazia e dall'ingordigia e dai furti di politici ed enti pubblici (Pra, Regioni e Province). Già da luglio 2014 per radiare un'auto era necessario demolirla od esportarla (nel senso che doveva essere fisicamente in dogana e solo con un documento redatto da quest'ufficio si poteva richiedere la cancellazione al Pra -radiazione per esportazione-). Ora questo diviene virtualmente impossibile perché giustamente la motorizzazione di uno Stato estero (che non è più i.d.i.o.t.a di quella italiana) vorrà prima vedere l'auto per immatricolarla. Tutto ciò, come la questione delle auto ventennali d'epoca o non, a causa dell'italico bollo auto. Solo la sua abolizione e il suo "spalmamento" sul prezzo dei carburanti (come avvenuto in Francia), potrà risolvere questo ed altri problemi. Ma certa gente è troppo "onorevole" per capirlo!!!
Ritratto di vincio80
3 dicembre 2015 - 12:51
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Bravo Challeger è l'ennesima follia che crea un problema in più senza risolvere alcunché. Questi non sanno dove mettere le mani. L'unica soluzione sarebbe mettere il PRA in comunicazione con i ministeri dei trasporti del resto dell'UE. Allora si può avere certezza della legge. Del resto siamo in Europa circolare con la targa rumena o tedesca è un diritto. E' lo Stato che deve organizzarsi in modo efficace. Ossia comunicando. Ma l'Europa sembra veramente un'entità inutile e immobile anche i terroristi girano come vogliono figuriamoci i poveri evasori.
Ritratto di rafficiè
3 dicembre 2015 - 14:48
ma far fare due controll in più ai vigili alle auto con targa straniera e usare le telecamere per tenere traccia di quanto tempo le auto stanno in italia, non era più semplice?
Ritratto di dario911
3 dicembre 2015 - 16:55
La vera vergona è che nell'Europa del libero scambio di merci, questo problema non dovrebbe esistere. I cittadini sono tutti costretti a subire una concorrenza spietata nel proprio lavoro, in questo caso invece la regola non vale più e si fa una nuova legge a scopo di lucro, nell'interesse esclusivo delle compagnie d'assicurazione e dello stato Italiano. PS : Io ho la targa Italiana.
Ritratto di aquilone
3 dicembre 2015 - 17:32
Non capisco perchè le navi possono essere registrate a Panama o dove uno meglio crede e le auto, perlomeno in ambito europeo, non possano essere registrate presso qualsiasi registro automobilistico. 15 anni fa acquistato un'auto con meno di 6 mesi di vita in germania. Portata in italia ho dovuto fare le targhe nuove, la nuova registrazione, la traduzione del libretto di circolazione, il foglio complementare e, dulcis in fundo, pagare la differenza di IVA tra germania (16% allora, adesso non so) e italia (20%). Io dico, se acquisto un'auto in europa e faccio intestare l'auto a me, l'auto stessa non può continuare ad essere iscritta al paese d'origine? Voi direte, e le Multe? Basterebbe che il Registro straniero comunicasse a quello Italiano che la tale auto, qui registrata, appartiene a Tizio abitante in via ecc. e fare le opportune verifiche. L'informatica che esiste a fare?
Ritratto di dario911
3 dicembre 2015 - 18:02
La risposta è semplice, le compagnie assicurative Italiane sarebbero in concorrenza con le compagnie estere che generalmente sono molto più convenienti, idem per lo stato italiano che sarebbe in concorrenza con gli altri stati sia per il bollo auto che per l'iva (senza parlare del superbollo). In pratica nessuno immatricolerebbe più in Italia. Siccome i Governanti possono tutto, fanno una la legge che tuteli i propri interessi.
Ritratto di luis2
4 dicembre 2015 - 17:39
gli stranieri che fanno questo giochetto sono per la maggior parte Romeni!!!
Ritratto di _andreaf1976
3 febbraio 2016 - 22:39
Sono residente a San Marino ed ho un auto (normalissima Ford Fiesta 1.2) di mia proprietà. Darò questa auto in disponibilità alla mia compagna, cittadina Moldava ma residente in Italia da diversi anni, con permesso di soggiorno per convivenza a San Marino (vive con me). Lei lavora in Italia, per cui giornalmente si reca in Italia per questo motivo. Cosa dovremo aspettarci?