POLITICA AMBIENTALE - Il partito repubblicano al governo negli Stati Uniti si dimostra ancora una volta avverso alle politiche ambientaliste promosse da Barack Obama e sempre più diffuse nel mondo. Dopo aver letteralmente cancellato ogni menzione sul cambiamento climatico dai siti governativi nell’arco di poco tempo dall’inizio della presidenza Trump, l’esecutivo americano ha, tra le altre azioni, instaurato uno scettico del riscaldamento globale a capo della EPA (agenzia per la protezione ambientale) e proposto cambiamenti legislativi che consentirebbero le trivellazioni nei parchi naturali protetti. Al ribaltamento di posizioni del governo non potevano quindi sfuggire le auto ad energia pulita, protagoniste infatti della riforma fiscale resa pubblica il 2 novembre, dove è stato proposto il taglio degli incentivi all’acquisto.
TAGLI AI SUSSIDI - Con la presente legge ogni costruttore riceve fino a 7.500 dollari per ogni auto elettrica venduta (fino a un massimo di 200.000 veicoli), un importante incentivo per spingere sempre più consumatori verso le tecnologie sostenibili applicate al mondo dei motori. 11 stati americani applicano ulteriori sussidi che non dovrebbero essere modificati dalla riforma, ma che non garantiscono sufficienti risultati senza il credito del governo federale.
LA BOCCIATURA DELLE CASE - Le case automobilistiche hanno bocciato la proposta a gran voce con General Motors che ha affermato di voler combattere l’eliminazione dell’incentivo e Nissan che, tramite un portavoce, ha espresso disappunto considerando i significativi investimenti intrapresi in Nord America per lo sviluppo di auto spinte da energia elettrica. Se il taglio agli incentivi dovesse diventare legge, dicono gli oppositori della proposta, si rischia non solo il calo delle vendite e di conseguenza il calo dei profitti per le case (il titolo Tesla ha subito un calo del 7% a Wall Street nella giornata di giovedì) ma anche la riduzione degli investimenti da parte di quei costruttori che sono entrati nel mercato americano dei veicoli elettrici da poco (Mercedes, Volkswagen e Volvo su tutti). Non tutto è però ancora deciso. Nonostante la forte pressione messa dal presidente Trump al fine di far passare la riforma fiscale entro fine anno, la legge ha già ricevuto opposizione anche da membri del partito repubblicano, in particolare per quanto riguarda il fulcro della riforma, i tagli delle tasse per i redditi più alti e l’eliminazione della tassa di successione.