VIA DALL’EUROPA - La Volkswagen Polo fa un viaggio molto lungo, per la precisione da Pamplona, in Spagna, a Kariega, in Sudafrica. Infatti, la casa tedesca ha deciso di liberare l’impianto spagnolo dalla produzione della Polo per convertirlo all'assemblaggio di auto elettriche. La Polo, che nei primi otto mesi dell’anno ha venduto poco più di 90.000 unità (circa la metà di dieci anni fa), continua a essere proposta in Europa ma viene prodotta nella fabbrica sudafricana.
STORIA DECENNALE - L’impianto di Pamplona ha iniziato a costruire la Polo nel 1984, arrivando in questi anni a produrre 8,4 milioni di esemplari. L’ultimo a lasciare la linea di produzione a luglio è stata una Polo blu (nella foto più in alto) con motore TSI di 1,0 litri da 95 CV abbinato a un cambio manuale a 5 rapporti. La nuova casa della Polo a Kariega produce automobili per il gruppo Volkswagen fin dal 1951: qui è attiva la produzione sia della Polo che della Polo Vivo, una variante più economica basata sulla generazione precedente del modello che è risultata l’auto più venduta in Sudafrica fino ad agosto.
DUE ELETTRICHE IN ARRIVO - Lo stabilimento spagnolo non abbandona le auto a combustione interna, visto che le T-Cross e Taigo continueranno a essere prodotte a Pamplona. Tuttavia la diminuzione delle vendite della Polo, cannibalizzate in parte dalle crossover di piccole dimensioni della stessa Volkswagen, hanno spinto la casa a togliere la Polo per rimpiazzarla con due piccole suv elettriche a partire dal 2026. La prima di queste vetture sarà la Volkswage ID.2 (qui le immagini del prototipo), mentre l’altra sarà della Skoda Epiq (qui la concept che ne anticipa le linee). Entrambi i modelli saranno prodotti su una versione accorciata a trazione anteriore della piattaforma MEB, destinata anche a una piccola berlina elettrica che sarà prodotta a Martorell insieme a una “gemella” marchiata Cupra.