Mercedes E SW: un salotto bello vispo

Come la berlina a quattro porte, la nuova Mercedes Classe E station wagon ha un aspetto più grintoso e filante rispetto all’auto che va a sostituire. Le due sottili nervature che corrono lungo la fiancata (una appena sotto la linea dei finestrini, l’altra nella parte bassa) danno un gradevole dinamismo al look, che, grazie al lunotto stretto e sfuggente, strizza l’occhio a quello delle giardinette sportive, le cosiddette shooting brake.

La parte posteriore più affusolata non ha influito molto sul bagagliaio della Mercedes Classe E station wagon, che con una capienza di 615 litri a divano in uso (25 in meno rispetto al precedente modello) rimane un riferimento per la categoria. Questo, però, vale solo per i modelli con motori mild hybrid come la 220 d a trazione integrale del nostro test. Le più potenti e scattanti versioni plug-in, che promettono di viaggiare solo a corrente per un centinaio di chilometri, pagano lo scotto della maxi-batteria da 25,4 kWh che alimenta il motore elettrico da 129 CV: collocata sotto il piano di carico occupa il doppiofondo e riduce di una decina di centimetri l’altezza del vano principale: in tutto, si perdono 155 litri. Interamente rivestito con una folta moquette, il vano ha una forma molto regolare e non mancano soluzioni pratiche come le reti fermaoggetti e i ganci appendiborsa nelle pareti. Comodo lo schienale in tre parti reclinabili.

Ai lati del divano, nella Mercedes Classe E station wagon si viaggia molto comodi e “in prima classe”; davvero piacevole al tatto il rivestimento in morbida pelle (optional a 2.800 euro). Grazie al passo più lungo di circa due centimetri rispetto al vecchio modello c’è ancora più spazio per le gambe, anche dei più alti, ma i piedi di chi siede in mezzo devono fare i conti con l’ingombro dell’alto e massiccio tunnel centrale. Comodissime le avvolgenti poltrone anteriori, che di serie sono riscaldabili e ventilate e hanno la regolazione elettrica per lo schienale e il cuscino. Per mandare avanti e indietro i sedili, invece, bisogna tirare una leva che sporge sotto la seduta. 

Moderna ed elegante, la plancia è impreziosita da luci d’ambiente che, oltre a fare atmosfera, danno un gradevole tocco hi-tech al lussuoso abitacolo: si estendono nella parte alta dei pannelli delle porte e possono anche “danzare” al ritmo di musica (potente e limpido il suono dell’hi-fi dello specialista Burmester, di serie). Il sistema multimediale ha uno schermo tattile reattivo e accattivante nella grafica, con le icone dei vari menù simili a quelle degli smartphone che lo rendono intuitivo nell’utilizzo. Al prezzo di listino vanno aggiunti 1.818 euro per avere lo scenografico vetro trasparente a tutta larghezza con un display dedicato al passeggero, che può gestire tutta una serie di servizi di bordo e, volendo, guardare un film con le cuffie in dotazione senza disturbare il guidatore e senza distrarlo, grazie alla visione laterale oscurata. Possono deconcentrare dalla guida i pulsanti a sfioramento nelle razze del volante: in particolare, essendo a filo con la placchetta di plastica che li ospita, quelli per gestite i menù del cruscotto e il volume dell’audio non sono immediatamente riconoscibili al tatto. Poco pratico anche il tasto del freno a mano, seminascosto nella parte bassa della plancia, alla sinistra del volante, e quindi non raggiungibile dai passeggeri nelle emergenze. 

Con 197 CV, la versione della Mercedes Classe E station wagon del nostro test è la meno potente della gamma, ma regala una spinta corposa e “rotonda” sin dai bassi giri, ritmata dai passaggi di marcia quasi impercettibili del rapido e vellutato cambio automatico a nove rapporti. Un altro pregio del 2.0 a gasolio è che si fa sentire poco: la sua voce si avverte solo nelle accelerazioni più decise, e in maniera attenuata grazie alla valida insonorizzazione dell’abitacolo, in cui i fruscii aerodinamici non filtrano nemmeno alle velocità più elevate. Promettono bene anche i consumi: per il tipo di auto e vista la trazione 4x4 del tipo sempre in presa, quello medio “ufficiale” (19,2 km/l) è di tutto rispetto e, a giudicare dalla media di oltre 17,5 km/l rilevata dal computer di bordo in autostrada, dove si è svolta la parte principale del nostro test, ci è parso verosimile. Il cruise control adattativo e il centraggio in corsia sono nel complesso ben tarati (anche se l’auto è un po’ troppo cautelativa nelle decelerazioni e a volte riprende velocità in modo brusco) e consentono all’auto di guidare quasi da sola (bisogna comunque tenere le mani sul volante), ma fanno parte di un pacchetto costoso (2.605 euro).    

Fra gli accessori a richiesta non avremmo fatto mancare le sospensioni con le molle ad aria: costano 1.830 euro, ma migliorano ulteriormente il pur valido assorbimento di dossi e buche, consentendo, inoltre, di mantenere un assetto composto della vettura pure quando si viaggia a pieno carico. A differenza della berlina, però, nella Mercedes Classe E station wagon non sono abbinate al retrotreno sterzante: l’auto rimane comunque discretamente agile (almeno in rapporto agli ingombri e alla mole, non certo indifferenti, visto che l’ago della bilancia supera le due tonnellate) e la trazione integrale del tipo sempre in presa è sinonimo di sicurezza anche sui fondi viscidi, ma le manovre negli spazi stretti sarebbero state senza dubbio più agevoli.