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Cambio al vertice di Alfa Romeo e Maserati

06 febbraio 2018

L’americano Tim Kuniskis sostituisce il canadese Reid Bigland, che rimane a capo delle vendite in Nord America.

Cambio al vertice di Alfa Romeo e Maserati

CAMBIO INATTESO - Il manager statunitense Tim Kuniskis (foto qui sopra) ha assunto dalle scorse ore la guida dei marchi Alfa Romeo e Maserati a livello globale, dopo aver gestito la divisione automobili in Nord America di Chrysler, Dodge, Fiat ed SRT. La nomina è stata annunciata ieri dalla FCA e ha validità immediata. Kuniskis lavora alla Chrysler (poi FCA) da 26 anni e prenderà il posto di Reid Bigland, che in questo modo potrà concentrarsi maggiormente sulle attività della FCA in Nord America: Bigland non dovrà più occuparsi delle Alfa Romeo e Maserati, che amministrava da maggio 2016, ma resterà a capo delle vendite negli Stati Uniti (la zona nel mondo più redditizia per la FCA). La motivazione ufficiale è lo stesso Sergio Marchionne a comunicarla: "dopo i lanci di Alfa Romeo Giulia e Stelvio e della Maserati Levante dobbiamo intensificare gli sforzi commerciali per guidare la crescita globale di questi marchi".

BIGLAND O MANLEY? - Il passaggio di consegne fra Bigland e Kuniskis ha colto di sorpresa gli osservatori e si inserisce all’interno di un periodo ricco di cambiamenti per la FCA, che in America ha deciso di concentrarsi sulla vendita di auto ai privati e non alle aziende, togliendo dal listino i modelli meno redditizi: ciò ha fatto calare le vendite (in flessione da 17 mesi consecutivi), ma i guadagni a lungo termine dovrebbero essere maggiori. La FCA inoltre sta mettendo le basi per la successione del numero uno Sergio Marchionne e per l’attesissimo piano di sviluppo 2018-2022 (verrà presentato il 1 giugno), in cui verranno illustrati i nuovi modelli attesi da quest’anno al 2022. Il programma quadriennale sarà l’ultimo messo a punto sotto la supervisione di Marchionne, che lascerà la FCA il prossimo anno e non ha ancora fatto sapere pubblicamente chi prenderà il suo posto.



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Ritratto di Quadrumane a bordo
6 febbraio 2018 - 13:18
Italo-canadesi, canadesi e ora yankees... E pensare che una volta si parlava italiano. Fenomeni, non saprei di che tipo, ma certamente fenomeni.
Ritratto di Fr4ncesco
6 febbraio 2018 - 13:30
2
Vedendo la Charger Daytona in sottofondo noto con piacere che le Dodge sono tornate in listino in Italia e con i modelli più prestazionali. Spero che con la nuova dirigenza ci sia meno spending review, necessaria per fronteggiare la crisi di inizio decennio, e molti più modelli per marchio (almeno un 2-3 per gamma). A Marchionne saranno attribuiti tanti oneri ma anche l'onore di aver fatto due Alfa come si deve, cosa in cui nessuno ci era riuscito.
Ritratto di MaurizioSbrana
6 febbraio 2018 - 13:47
1
E l’onere di non essere riuscito a fare una lancia come si deve... questo va pure detto...
Ritratto di Luzo
6 febbraio 2018 - 14:41
di grazia cosa avrebbero dovuto produrre a marchio lancia? seg.B buone per EU non ne hanno, berline D/E per il resto del mondo nemmeno....il rebadge della tipo? Poi ad essere storicamente precisi avrebbe dovuto fare una berlina ta, e non ce l'hanno nemmeno....tanto vale concentrarsi su quello che è più ovvio ( ar e maserati) e vedere come va. Il marchio cmq lo tieni , nel caso piovessero € e non sapessero che farne magari un pensierino (INO) ce lo faranno
Ritratto di Angi0203
7 febbraio 2018 - 09:33
non si può dire che il tentativo non ci sia stato; purtroppo l'Europa che prima comprava la 300 ed il Voyager con il marchio Chrysler, non ha continuato ad acquistarle con lo (a me tanto caro) scudetto Lancia
Ritratto di Challenger RT
8 febbraio 2018 - 02:18
Tra l'altro se la Chrysler 300C era ed è una bellissima automobile, la Lancia Thema era ed è la sua versione più bella ed elegante. Purtroppo, chi se la poteva permettere ha comprato una media "premium" allo stesso prezzo oppure ha acquistato una "premium" della sua stessa classe spendendo il doppio. Questo è il risultato del terribile mix tra omologazione (seguire la massa che rincorre una moda per essere parte della massa) ed incompetenza o ignoranza (mancanza di conoscenza del prodotto in questione).
Ritratto di francu
8 febbraio 2018 - 06:55
la verita che non ci credava neanche marchionni alla thema,ma dovette farla per accordi con gli stati uniti,se ci avesse creduto un po con pochi investimenti si montava un motore di 2000 jtd con il 3000 hanno spaventato tanta gente,con tutti i controlli spesometro etcc,perche di serie 5 ed E con motori da 150cv s vendevano anche se costavano molto di piu ma rientavano nei vari parametri fiscali
Ritratto di Fr4ncesco
8 febbraio 2018 - 13:44
2
Concordo pienamente con Challenger, la Thema non era una Lancia "doc" (ma come non lo poteva essere la precedente in comune con la Croma, la 164 e la Saab 9000) ma era una splendida berlina e la migliore Chrysler 300 che a parità di prezzo, rispetto le rivali, era di una- due taglie più grande, aveva una dotazione completa e motori più potenti.
Ritratto di Fr4ncesco
8 febbraio 2018 - 13:45
2
Stesso dicasi per la Flavia, comoda e con 4 posti veri.
Ritratto di Spock66
6 febbraio 2018 - 13:59
Se dovesse essere confermata, come molto probabile, la scelta di un sostituto americano di Marchionne, di provenienza Chrysler/Jeep, sarà il cambio epocale ormai inevitabile. Infatti Marchionne, seppur canadese e cosmopolita, si può ancora vedere come uomo Fiat, scelto e maturato quando la casa era ancora a trazione pienamente italiana. L'avvento di un americano renderà ancora più marginale e discutibile la produzione degli stabilimenti italiani, dove ogni considerazione nazionale cederà a pura scelta di profitto.. meglio Mirafiori o la Slovacchia? meglio Termini o la Polonia ? ..non solo, la prevalente italianità insita nel design Fiat/Alfa tenderà a essere diluita in progetti global, di gusto anglo-sassone, tendendo sul lungo periodo a diventare come la pizza all'ananas in america, una cosa che si chiama allo stesso modo ma è totalmente una cosa diversa...declino italiano inarrestabile...
Ritratto di dottorstrange
6 febbraio 2018 - 14:23
Non condivido minimamente questo post. Innanzitutto perché, i cugini tedeschi insegnano, adattarsi ad un gusto internazionale (ma senza esagerare) è un must per tutti e non certo un tratto che riguarda l'Italia e basta. Se sia un male o un bene non lo so, probabilmente entrambe le cose ma non vedo proprio motivo di piangersi addosso (che è lo sport nazionale preferito, dopo l'immarcescibile 'piove governo ladro' s'intende). Inoltre ci si dimentica un po troppo speso cosa era (da lungo tempo) diventata la produzione di auto nel nostro paese - Romiti, sempre grazie a te per questa deriva. Scatolette piccole e a basso costo. Come dire: un suicidio con l'avvento dei Paesi dell'Est prima e probabilmente della Cina a breve. Marchionne in pochissimo tempo sta totalmente capovolgendo questa folle situazione, e dobbiamo essergli grati di questo. Un'Alfa o una Maserati non possono che essere prodotte in Italia, E QUESTA È UNA GARANZIA DI TENUTA. La proprietà o la nazionalità dell'AD non garantisce un bel niente invece. Infatti Porsche, felicemente tedesca in manager e azionariato, fa una bella fetta delle sue auto in Ungheria. Quindi di cosa parliamo? Direi che il progetto di un polo del lusso in cui l'italianità sia considerata elemento imprescindibile è il miglior regalo che si possa sperare per il futuro degli stabilimenti italiani. Il resto sono chiacchiere da incompetenti e piagnistei inutili.
Ritratto di Spock66
6 febbraio 2018 - 14:35
Beh, se parli di incompetenti ne hai pieno titolo.. polo del lusso è un'enorme panzana, se questo è basato su Alfa Romeo che staremo a vedere se e quando diventerà della Volkswagen e Maserati che fa numeri risibili. Comunque non ho detto che saranno auto peggiori, ma sicuramente diverse, global per la precisione, e che il declino dell'auto italiana, già iniziato con la scomparsa della Lancia, non potrà che continuare...Fiat, a parte la 500 ti sembra competitiva ? E lo sai su cosa si regge la FCA ? Sui conti di Jeep..proprio molto italiana ed europea come marca! Ma se vogliamo trastullarci a sognare che l'Italia sarà il paradiso del lusso e che quattro Maserati daranno lavoro a decine di migliaia di persone..fai pure...
Ritratto di Fr4ncesco
6 febbraio 2018 - 19:43
2
Conviene produrre le auto di lusso e premium qui e quelle economiche altrove dove risparmi sulla manodopera, mentre sul prodotto premium con margini di guadagno maggiore puoi permetterti la manodopera italiana e che in questo caso da quell'allure in più. Tra l'altro il 18% dell'export, ovvero la maggioranza, lo fai negli Stati Uniti e agli americani non vendi le Punto e le Tipo bensì le Maserati e le Ferrari (e le Alfa).
Ritratto di Luzo
6 febbraio 2018 - 14:36
del resto penso che sia sufficiente l'esempio lamborghini, con un boss italiano per un marchio italiano, ma che ha dovuto mercanteggiare prima di decidere dove produrre il suv
Ritratto di Badboyberna
7 febbraio 2018 - 15:43
per non parlare della Volvo...ormai da anni in mano cinese...
Ritratto di Mbutu
6 febbraio 2018 - 14:46
In realtà neppure marchionne ha protetto "l'italianità" di fca. Del resto in piena globalizzazione non è che si possa fare molto diversamente. Per il resto la strada è tracciata da parecchio ed è confermata anche in questo articolo: modelli più redditizi per aumentare gli utili degli azionisti a discapito della profondità di gamma e dei lavoratori.
Ritratto di lucios
6 febbraio 2018 - 21:31
4
Il Problema è che se parli di gruppo Renault-Nissan e PSA parli di Francia, Se parli di Toyota, Mazda, Honda, ecc. parli di Giappone, se parli di gruppo VW, BMW, e Mercedes parli di Germania, se parli di KIS-Hyundai parli di Corea, se parli di Mahindra parli di India, solo se parli di FCA non parli più tanto di Italia. SIAMO UN PAESE MORTO ORMAI.
Ritratto di Vincenzo1973
6 febbraio 2018 - 22:07
Se parli di Fiat parli di italia, anche se parli di alfa, maserati e ferrari Le altre sono i soliti dischi rotti dei soliti noti che vedono solo fino al loro naso
Ritratto di Badboyberna
7 febbraio 2018 - 15:39
mah...non dimentichiamoci che la panda tra qualche anno verrà prodotta in Polonia perché i costi di produzione in Italia sono/saranno troppo alti (pare sia prevista una produzione di una "mini-jeep" negli stabilimenti della Panda). Ormai non esistono più marchi di una singola nazione (Ferrari e Maserati a parte).
Ritratto di Luzo
7 febbraio 2018 - 09:04
se parli di nissan fuori dall'europa ( oserei dire fuori dalla cerchia di chi è informato ) parli di Nissan e non di renault che non la conoscono nemmeno ( vedi USA) ...come nessuno si sognerebbe di dire chessò jlr indiane....fca è un gruppo, di cui fanno parte vari brand tra cui fiat che, nel bene e nel male è stranoto pure fuori dall'italia ( pensa solo al sudamerica) Oggettivamente poi i gruppi che nomini sono fatti realemente solo da marchi della stessa nazionalità, ( corea giappone germania) a cosa dovrebbero far pensare?
Ritratto di Angi0203
7 febbraio 2018 - 09:30
quelli che sono andati a discapito dei lavoratori non è stato certo il Sig. Marchionne (anche per Lei ancora Sig. e con la lettera maiuscola, semplicemente per educazione), molto più a discapito dei Lavoratori sono andati i comportamenti di altri colleghi lavoratori.
Ritratto di Mbutu
7 febbraio 2018 - 21:29
Oddio, eccone un altro.
Ritratto di Prodotto Teutonico
7 febbraio 2018 - 10:42
Ci possono mettere anche mago merlino... gli arfi in nord america non se li fila nessuno!
Ritratto di Prodotto Teutonico
7 febbraio 2018 - 10:43
Poveri arfi!
Ritratto di money82
7 febbraio 2018 - 14:21
1
Gran paese gli stati uniti, auto fantastiche a prezzi irrisori, territorio enorme e diversificato, producono qualsiasi cosa, opportunità ce ne sono per tutti, tasse se ne pagano poche...in più non solo il porto d'armi è libero ma se uno entra a casa tua e gli spari ti danno una medaglia. Peccato essere nati in questa melma di corruzione e menefreghismo, con auto di m...a prezzi folli.
Ritratto di Badboyberna
7 febbraio 2018 - 15:42
Certo...in USA una Jeep/Dodge Ram ecc costa mediamente 30-35mila dollari...peccato che tale importo sia l'equivalente di un anno di stipendio di un operaio medio...i prezzi (in quasi tutti i settori) vengono fatti in base al potere d'acquisto...quindi negli USA costano un anno di stipendio...come in Italia...come in Svizzera...ecc,ecc... Tanti tentano la "strada" dell'importazione diretta, certamente conveniente...peccato poi trovarsi a girare con un 5-6-7 mila benzina di cilindrata... business is business...soprattutto (e purtroppo) in questo mondo globalizzato
Ritratto di Fr4ncesco
7 febbraio 2018 - 18:20
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In Italia però c'è un potere d'acquisto molto scarso. Con uno stipendio medio ,e di manica larga, qui al massimo prendi un'utilitaria ben accessoriata e bisogna lavorare necessariamente in due in famiglia per fare fronte a tutte le altre spese. Inoltre i neo assunti con contratti a termine e senza assegni supplementari, prendono quegli 800 Euro ma c'è anche chi tra part-time ecc ne prende 400, in soldoni la paga media di un operaio polacco. L'Italiano però anche se poveraccio vuole far vedere che è ricco quindi ostenta lusso, poi a casa non mangia, fa la spesa a lidl o va alla caritas. Considerando il livello di corruzione, delle carenze strutturali, dell'aumento dei poveri dell'aumento esponenziale della delinquenza, ci stiamo sudamericanizzando, basta anche vedere i listini auto.
Ritratto di money82
7 febbraio 2018 - 19:19
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badboiberna in italia la media procapite è di 36.800 euro mentre negli u.s.a. 57.400, guadagnano quasi il doppio. Se consideri che le auto le pagano il 40% in meno, la benzina sta a 0.70 al litro, il bollo non esiste e l' assicurazione per una mustang v8 sta sui 2000 dollari, non mi sembra ci sia grande parità. Siamo dei polli da spennare o dei limoni da spremere.
Ritratto di Fr4ncesco
7 febbraio 2018 - 18:26
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Come non darti torto, ahah.
Ritratto di Fr4ncesco
7 febbraio 2018 - 18:27
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Altro che Unione Europea, proporrei l'annessione agli Stati Uniti. Se dobbiamo perdere la sovranità vale tanto andare con una nazione libera e democratica.
Ritratto di money82
7 febbraio 2018 - 19:12
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siamo lo zimbello d' europa sotto ogni punto di vista, crescita, occupazione, potere d' acquisto, rispetto, servizi, sanità, delinquenza ecc... ecc... e gli italiani continuano a votare gli stessi. Ha ragione Di Battista quando dice che gli italiani sono rincoglioni#i.
Ritratto di Roberto Carnevale
7 febbraio 2018 - 20:17
E allora lui è il più rinc. di tutti. Ma per favore, facciamola finita con questi luoghi comuni. Il vero problema dell'Italia è il sud e le varie mafie Al centro e al nord si vive bene. Poi la corruzione riguarda tutti gli strati sociali (e non solo i politici). In America, se non hai l'assicurazione personale non puoi andare all'ospedale e se non ti fai un fondo pensione personale la pensione non la prendi. Quindi cin sono pro e contro. Comunque meglio in EU dove esiste uno stato sociale e no è tutto privato.
Ritratto di Fr4ncesco
7 febbraio 2018 - 20:52
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E non è un luogo comune il sud e del nord? Vivo al nord è c'è una realtà degradante anche qui, manco più le strade asfaltano, tutti rattoppi che alla prima pioggia si sbriciolano, spacciatori per le strade personaggi pericolosi che bivaccano ne parchi dove le mamme dovrebbero portare i bambini. Vorrei sapere con tutti soldi delle tasse che ci fanno, please. In America solo gli ispanici e i neri che vivono nei ghetti non hanno l'assicurazione e tutti i clandestini e disadattati. La pensione manco qui la prenderemo un altro po' ed è dimezzata quindi dobbiamo provvedere di tasca nostra, idem la sanità che se uno aspetta quella pubblica fa prima a morire. L'UE è una federazione di banche, gli USA una federazione di stati nazionali fondati sull'autodeterminazione delle persone. Ripeto, abbiamo perso incostituzionalmente la sovranità nazionale in Europa, era meglio a sto punto se dopo la guerra entravamo negli USA, adesso saremmo stati un felice stato americano come la California o il Texas.
Ritratto di Challenger RT
8 febbraio 2018 - 02:40
Almeno negli USA l'Inps non ti estorce i contributi che non ti restituirà mai (parlo per le giovani generazioni). Sei libero di tenerti i soldi od investirli in un fondo pensione, così come sei libero di farti un'assicurazione privata. E comunque non è vero che li non ci sia un minimo di assistenza pubblica anche gratuita. Per quanto riguarda l'automobile loro sono paragonabili al paradiso e l'Italia all'inferno! L'Italia è infatti tornata (o è sempre rimasta) al medioevo con tasse estorte per mantenere un sistema mafioso di scambio assunzioni/mantenimento del posto pubblico-voto, al sud come al centro, come al nord! Non si abbassano le accise sulla benzina o non si elimina il bollo perchè ai camionisti, ai distributori e ai dipendenti del Pra, delle abolite Province e delle truffaldine Regioni non sta bene. Un paese di MERD4 automobilisticamente parlando, profondamente illiberale. Ho vissuto negli Usa ed ho un'auto americana senza l'orrenda targa italiana. Conosco molto bene certe differenze e sottoscrivo che tra California e Italia c'è una differenza abissale. Ci salvano 4 monumenti... Sottoscrivo, come sempre in questi casi, anche ciò che ha detto Fr4ncesco. Saluti
Ritratto di money82
8 febbraio 2018 - 10:59
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Luoghi comuni? Guarda che i dati oggettivi non sono confutabili, il tasso di disoccupazione del 10% è tra i più alti d' europa, il livello di tassazione italiano è tra i più alti AL MONDO, la media procapite è tra le più basse in europa, come il pil...dove sono i luoghi comuni? Ma perchè bisogna parlare solo perchè la "squadra avversaria" ci sta qua...Mediamente per la sanità si versano 150 euro al mese per ogni lavoratore, più se ti serve il pronto soccorso (a meno che tu non abbia un braccio staccato o un infarto) sono 25 euro (tranne per gli extracomunitari, tanto non hanno residenza), poi se hai bisogno di una visita devi pagare il ticket e aspettare minimo 3-6 mesi, giusto il tempo di morire...altrimenti vai nel privato come ho sempre fatto personalmente. Quindi 150*12= 1800 euro l' anno + ticket o visite private...a stare larghi spendiamo 2300 euro l' anno? Quasi 3000 dollari. Ma quando pensi di vederla la pensione? Io a 35 anni ho ricevuto la busta verde dell' inps, premetto che lavoro da quando avevo 20 anni, bene andrò in pensione a 70 anni con un corrispettivo da fame che non mi permetterà di vivere, dopo 50 anni di lavoro. Eccoli i luoghi comuni.
Ritratto di Roberto Carnevale
9 febbraio 2018 - 19:20
Emigrate e finitela con questi piagnistei. Al centro/nord si vive abbastanza bene (vedere il reddito pro capite).Certo ci sono stati dove si sta meglio, ma non bisogna scomodare l'America (Svizzera, lux. Svezia, etc.) però sono enormemente di più quelli dove si vive peggio. Poi se pensate che cambiando governo diventeremo tutti benestanti, siete dei poveri illusi. SI PUO' FARE SOLAMENTE CIO' CHE E' POSSIBILE FARE, il resto sono chiacchiere
Ritratto di bridge
7 febbraio 2018 - 20:18
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Cambio di poltrona a parte... La Dodge Charger Daytona mi piace.
Ritratto di otttoz
7 febbraio 2018 - 21:39
perchè non ci han messo Lapo?