SECONDA E TERZA VITA - La diffusione di massa delle auto elettriche, in futuro porterà ad avere milioni di batterie ormai scariche. Un problema che si trasformerà in un’opportunità di business, dato che le batterie possono avere una seconda e una terza vita quando non sono più adatte ad essere utilizzate per le auto. Infatti, in prima battuta, possono essere impiegate nelle centrali elettriche come sistemi di accumulo dell’energia e, in seconda seconda battuta, smantellate per recuperare i preziosi materiali al loro interno.
SI MUOVO I COSTRUTTORI - I grandi gruppi automobilistici si stanno già muovendo in tal senso. Ne sono un esempio la Volkswagen e la Renault, che hanno già avviato impianti per il recupero degli accumulatori, ma ci sono anche aziende terze che si sono lanciate in questo settore, come la Redwood Materials, azienda del co-fondatore della Tesla, JB Straubel, con sede a Carson City (Nevada).
PER LO STOCCAGGIO - Ma, come accennato, quando le batterie non sono più adatte all’utilizzo sulle auto elettriche non vuol dire che siano da smantellare. Per esempio l'Audi, con il provider tedesco RWE, ha avviato un interessante progetto pilota dove gli accumulatori esausti dei muletti utilizzati dall’Audi nel corso dello sviluppo della e-tron, vengono utilizzati all’interno di un impianto di stoccaggio di energia a Herdecke, in Germania, inaugurato dalla RWE lo scorso ottobre 2021. Al suo interno vengono utilizzati 60 moduli batteria e, secondo quanto comunicato dalle due società, a breve la centrale di stoccaggio verrà integrata all’interno della rete distributiva, inizialmente per sostenere la stabilità della rete elettrica nei momenti di picco della domanda, e, successivamente, sperimentando servizi di commercializzazione dell’energia. La sua capacità di accumulo è di 4,5 megawattora.
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