AUTONOMIA OK - Le auto elettriche si possono dividere in due grandi categorie: quelle che ricaricano le batterie collegandosi a una presa, e quelle che ricavano la corrente dalla trasformazione chimica dell’idrogeno nelle celle a combustibile (o fuel cell). Tutte le auto a corrente sono “a emissioni zero”, non fanno alcun rumore e, prive di cambio e frizione, si guidano con estrema facilità. In più, quelle a
idrogeno risolvono i due problemi principali delle elettriche con la spina: la scarsa autonomia e il tempo eccessivo richiesto per il rifornimento. Ce ne siamo resi conto “in diretta” guidando una
Hyundai ix35 Fuel Cell nel traffico di Milano, e godendoci la rapidità delle riprese, la silenziosità e la fluidità della guida (solo il pedale del freno richiede abitudine per rallentare in maniera progressiva). Tutto questo, mentre l’indicatore dell’autonomia stava attorno ai 300 km e il serbatoio dell’idrogeno era ancora mezzo pieno (e per rifornire bastano tre-quattro minuti).
RIFORNIRE È (ANCORA) UN PROBLEMA - Dieci mesi fa avevamo già guidato la
Hyundai ix35 Fuel Cell (
qui il primo contatto), ma si trattava ancora di un prototipo, mentre ora siamo alla produzione in (piccola) serie. La casa coreana ha abbracciato la tecnologia delle fuel cell quattordici anni fa, e oggi è in grado di produrre una suv come la ix35, assai gradevole da usare. Ma il percorso verso un’auto a idrogeno posta normalmente in vendita, quanto meno in Europa, rimane ancora lungo. I problemi principali sono il costo del veicolo (difficile da stimare, data anche la produzione in serie limitata, ma comunque assai superiore a quello di un modello equivalente a benzina, gasolio o anche elettrico “semplice”) e, soprattutto, il numero estremamente ridotto di distributori: per dire, in Italia ce ne sono solo quattro.
L'IMPIANTO COSTA CARO - La causa? Il prezzo di un impianto (da uno a due milioni di euro) ne rende antieconomica l’installazione, a meno che le istituzioni interessate a una mobilità “ecologica” forniscano sostanziosi incentivi. In effetti, l’Unione Europea ha dato vita a un programma di sostegno ai veicoli fuel cell (come prodotto dimostrativo per testare e promuovere la tecnologia delle celle a combustibile e ad idrogeno in “condizioni reali”) e avviato la realizzazione delle infrastrutture. A oggi, in tutto il Vecchio Continente sono presenti 27 distributori (la gran parte nel Nord Europa) e circolano 179 auto a idrogeno; tra queste, ci sono 15 ix35 a Copenhagen e 12 a Londra, frutto di accordi della Hyundai con le due amministrazioni cittadine.
A sinistra il blocco che comprende la pila a combustibile e il motore elettrico, alloggiati nel vano anteriore dove nelle altre ix35 si trova il motore a scoppio. A destra il serbatoio dell'idrogeno.
A BREVE, ANCHE DA NOI - Nel frattempo, qualcosa si sta muovendo anche in Italia: entro qualche mese dovrebbe diventare pienamente operativo l’accordo con l’Istituto per Innovazioni tecnologiche di Bolzano, che metterà “su strada” un numero significativo di autobus e, per l’appunto, di ix35, con alimentazione a idrogeno. Insomma, è ancora davvero troppo presto per andare in concessionaria e ordinare una macchina fuel cell. Ma di certo non è più fantascienza.