Devono trascorrere vent'anni dalla fondazione, quelli compresi fra il 1947 e il 1967, perché la multinazionale Hyundai estenda la propria ampia gamma di attività al settore auto, non necessariamente complementare all'iniziale impegno nell'edilizia, pur di realizzare l'ambizione del fondatore ed ex garagista Chung Ju-Yung. Il colosso coreano, sviluppatosi in simbiosi con l'economia americana a sud del 38esimo parallelo, impiega oggi 68.000 persone nei vari stabilimenti. Fedele al proclama “New thinking, new possibilities”, non a caso enunciato in lingua inglese, la Hyundai siglò nel febbraio del 1968 un accordo con la Ford per produrre su licenza la berlina Cortina, con scocche importate direttamente dal Regno Unito, che nel Paese asiatico si pone in alternativa alla Toyota Corona, gravata da alti dazi di importazione perché giapponese. Nel 1969 venne lanciata la Taunus 20M, che, insieme all'ibrido Hyundai-Ford Cortina, fino a metà degli Anni 70 ha incarnato i quattro quinti delle vendite automobilistiche in Corea del Sud.
Subentrarono loro la Pony, disegnata nel 1975 da Giorgetto Giugiaro e motorizzata Mitsubishi, e la Granada di origine Ford, che data a tre anni più tardi. In quattro decenni la Hyundai, che dal 1998 è tutt'uno con la Kia in seguito alla presa di controllo del gruppo rivale con base a Seul proprio a causa di difficoltà finanziarie, ha realizzato autoveicoli per i più disparati segmenti, dalle utilitarie alle berline, dalle coupé ai fuoristrada, oltre alla concept-car Clix presentata nel 2001 al Salone di Francoforte: si tratta di Atos/Atos Prime; i10; Getz; i20; Accent; Elantra; Pony; i30; Matrix; Trajet; Entourage; Sonica/Sonata; i40; Grandeur/Azera; Genesis; Genesis Coupé; Equus/Centennial; Coupé/Tiburon; Tucson.