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Pneumatici invernali: il segreto è nella mescola

08 dicembre 2009

Ecco la settima e ultima prova sui pneumatici invernali. La loro superiore efficacia sui fondi a scarsa aderenza e alle basse temperature non è data solo dal disegno del battistrada.

“TRAZIONE CHIMICA” - Fino ad ora vi abbiamo proposto dei test dinamici dove si dimostrava chiaramente la superiorità dei pneumatici invernali, sia a basse temperature, sia su fondi a scarsa aderenza. Risultati che non dipendono solo dal battistrada, con tasselli specifici e “intagli” più profondi, ma anche dalla mescola della gomma. Studiata per “lavorare” bene con il freddo, rispetto a quella di un pneumatico estivo, offre il 25% di aderenza in più.

 

 

Guarda anche le altre prove:

INTRODUZIONE

PRIMA PARTE: FONDAMENTALI ANCHE PER SUV E 4X4

SECONDA PARTE: GLI SPAZI DI FRENATA SI ACCORCIANO

TERZA PARTE: MIGLIORE DIREZIONALITÀ

QUARTA PARTE: MAGGIORE TENUTA A BASSE TEMPERATURE

QUINTA PARTE: SEMPRE SU TUTTE E QUATTRO LE RUOTE

SESTA PARTE: L'AUTO DIVENTA PIÙ FACILE DA CONTROLLARE



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Ritratto di Fabbro
9 dicembre 2009 - 11:45
OK, queste erano le condizioni statiche. Ma si potrebbe (dovrebbe) studiare l'evoluzione del coefficiente di aderenza con la velocità: è formalmente scorretta l'affermazione che il grip aumenta del 25% in assoluto: occorrerebbe analizzare a 50, 70, anche fino a 130 km/h l'aderenza. Potrebbero dare risultati peggiori come migliori rispetto ai pneumatici standard, soprattutto considerando il notevole riscaldamento per effetto dell'isteresi.