NIENTE TALBOT - Nei ultimi giorni il tam tam delle indiscrezioni aveva dato per quasi certo il ritorno della Talbot (nella foto sopra la Samba degli anni 80), storico marchio di proprietà del gruppo PSA Peugeot Citroën, che avrebbe dovuto identificare una nuova linea di modelli low-cost del costruttore francese per fare concorrenza in Europa alla Dacia. Un'ipotesi non nuova, di cui si parlava già nell'estate del 2010 (leggi qui la news), e che viene in queste ultime ore smentita dalle pagine del Corriere della Sera. Secondo il noto quotidiano, il gruppo francese concentrerà i suoi sforzi per rafforzare la sua presenza nei mercati emergenti. Una scelta “forzata”, dato che secondo le previsioni, in Europa, dove oggi si concentra il 70% delle vendite di Peugeot e Citroën, il mercato dell'auto resterà stagnante ancora per i prossimi due anni.
SI GUARDA A ORIENTE - In recenti dichiarazioni, Phelipe Varin, presidente del gruppo francese, ha detto che entro il 2015 la quota di vendite in Europa dovrà scendere al 50%, a vantaggio di Cina, India e Brasile. In Cina, per esempio, il gruppo francese punta a rafforzare la propria presenza con il nuovo “sotto marchio” DS della Citroën: oltre alla crossover DS5 (leggi qui il primo contatto della Hybrid4 Sport Chic), verrà prodotta una classica berlina derivata dalla DS4, una suv che forse verrà importata anche in Europa, e una grande ammiraglia che potrebbe chiamarsi DS6 o DS8, le cui forme sono state anticipate dal prototipo Metropolis (nella foto sopra), presentato l'anno scorso all'Expo di Shanghai (leggi qui per saperne di più).
UN MILIARDO DI EURO IN ASIA - In accordo alla nuova strategia, il gruppo PSA Peugeot Citroën sarebbe pronto ad investire un miliardo di euro nei prossimi due anni in Asia, dove è prevista la costruzione di un nuova fabbrica in India. Un investimento che segue i “tagli” previsti entro la fine dell'anno: si parla di ridurre di 800 milioni di euro i costi aziendali, ridimensionando del 10% la forza lavoro: globalmente dovrebbero restare a casa 1.000 dipendenti.