Pontiac TransAm 5.0 V8

Pubblicato il 12 febbraio 2011
Qualità prezzo
4
Dotazione
4
Posizione di guida
4
Cruscotto
2
Visibilità
3
Confort
3
Motore
5
Ripresa
5
Cambio
3
Frenata
2
Sterzo
3
Tenuta strada
3
Media:
3.4166666666667
Perché l'ho comprata o provata
La recensione si riferisce alla versione gemella della Chevrolet Camaro 3a serie, ossia la Pontiac Firebird, in questo caso la versione Trans Am 5.0 V8; questo, visto che la sezione “Pontiac” non c’e’, considerato anche che questo marchio non esiste piu’ da quasi un anno. Come detto sopra, la Camaro e le Firebird/TransAm, sono fin dagli anni 60, strettamente gemelle, differendo soltanto negli allestimenti ed in alcuni dettagli, come per esempio in questa 3a serie il muso e la coda: la Camaro aveva 4 fari rettangolari aperti e la Firebird/TransAm i fari a scomparsa, nonche’ dettagli nei fari posteriori e cerchi differenti. I lamierati e i motori erano sostanzialmente gli stessi. Perche’ ho comprato questa vettura? Ovviamente non poteva essere altrimenti: sono da sempre un appassionato di vetture americane ed onestamente fin da piccolo (complice anche KITT, il telefilm Supercar), ho sempre avuto il sogno di possedere la Firebird 3a serie, precisamente in allestimento TransAm (l’unico disponibile da sempre con i motori V8, irrinunciabili secondo me se si vuole una vera auto made in USA). Da rimarcare che la vettura viene da me usata come seconda auto, durante i weekend o comunque anche in settimana quando il tempo lo permette (anche in inverno nelle belle giornate); la alterno con una Saab 9-3 Cabrio, di cui avevo gia’ postato la recensione poco tempo fa. Tornando alla Pontiac: la possiedo dalla fine del 2003, quindi sono ormai oltre 7anni; all’epoca avevo per l’appunto deciso che avrei voluto cercarla e trovarla a tutti i costi; lavorando in Svizzera ho avuto anche piu’ possibilita’ dato che qui i veicoli americani sono abbastanza diffusi e se non ci si orienta propriamente su una Dodge Charger del 69, o altri mezzi che ormai hanno uno status storico ed un valore non indifferente, sono vetture che vengono vendute a prezzi estremamente bassi, data la loro particolarita’ e le cilindrate non proprio umane; per intenderci: una Camaro, Firebird, Mustang, Cadillac Seville/DeVille, Buick Park Avenue, eccetera degli anni 80-90, si trovano pronto strada anche con un minimo di garanzia, spesso uniproprietario e in ottime condizione all’equivalente di 3-4-5000 Euro o poco piu’ e questo spesso per esemplari al top per quanto riguarda le condizioni. E pensare che in Italia, certi rivenditori specializzati su vetture USA, chiedono per una TransAm del 90 anche 15-20mila euro. Insomma, mi son messo alla ricerca (tramite autoscout24 principalmente) di una TransAm; avevo trovato inizialmente un paio di esemplari interessanti ma una mi e’ stata soffiata per poco 2 giorni prima e l’altra, per quanto stupenda (identica a quella che ora possiedo, anche se blu), purtroppo non aveva l’irrinunciabile T-Top, ossia i 2 tettini asportabili che assolutamente volevo. La mia era inserzionata tra l’altro con una piccola foto, nemmeno troppo invitante, ma la descrizione era abbastanza accurata e il rivenditore dava un’impressione di serieta’, quindi, (ormai era Natale), dopo le feste di Santo Stefano, mi sono messo in strada con mio padre, per andare a vederla e provarla. Arrivati sul posto, troviamo un rivenditore molto disponibile e la vettura regolarmente esposta in mezzo a tante altre macchine comuni come Astra, Clio, Honda Accord, eccetera – bella in ordine col suo bel cartellino coi dati, come un’auto qualsiasi….solo che ovviamente molto piu’ difficile da piazzare perche’, come ho detto prima, solo un appassionato del genere puo’ avere interesse ad un’ auto simile; da qui ovviamente anche la disponibilita’ del rivenditore….a liberarsene….e quando gli ricapitava un pazzo che gli porta via un 5000 di cilindrata a 8 cilindri? Comunque: dopo un controllo dell’auto per quanto riguarda condizioni meccaniche, libretto, qualche info sul precedente proprietario da me contattato (un signore di 60anni che ha ceduto la vettura perche’ cominciava a stargli scomoda – l’auto e’ molto bassa e l’accessibilita’ non e’ molto agevole come su una berlina), ci siamo messi in strada; come ribadito, l’auto ha dimensioni impressionanti: dalla punta anteriore del paraurti al posteriore misura 5,10m, tenendo conto anche della targa anteriore. Da guidare era (anche se qui io sono parecchio di parte, immergendomi completamente nello spirito e nella “guidabilita” delle auto made in USA), ovviamente un bijou: comoda, docile, col suo classico automatico a 4marce con overdrive, una potenza nemmeno tanto alta, in questo caso “solo” 205cv, -(le prime versioni col V8 arrivavano a stento a 156cv europei, dato che gli americani usavano indicare i cavalli SAE)….ma….qui non contano i cavalli puri, bensi’ LA COPPIA e di questo parlero’ nelle sezioni sotto. Insomma, la vettura alla fine me la sono bell’e che comprata e, poco dopo l’inizio del nuovo anno l’ho ritirata; con collaudo e revisionata di fresco, complice anche le rassicurazioni avute dal suo ex-proprietario che ormai l’aveva ceduta al rivenditore gia’ da un po’. Forse e’ stato un po’ azzardato ma c’e’ da dire che innnanzitutto le vetture usate vendute in Svizzera, sono generalmente ben tenute e specie in casi come questo, di vetture particolari appartenute ad una sola persona e soprattutto visto il prezzo dell’equivalente di nemmeno 4000euro attuali….ho deciso di correre il rischio. Avevo guidato precedentemente alcune Cadillac Seville ed Eldorado degli stessi anni, quindi enormi macchinoni full full full full & strafull optional, con un valore prossimo allo zero ma di cui i proprietari non potevan che esser contenti e conoscevo gia’ alcuni eventuali punti deboli.
Gli interni
Gia’, gli interni; innanzitutto specialmente su vetture americane degli anni 80-90, eccezion fatta per alcune Cadillac, non bisogna attendersi non soltanto le finiture curate a cui siamo abituati sulle auto europee ma nemmeno la stessa cura costruttiva per la quale gli americani hanno altri standard e a cui danno un’importanza diciamo “diversa” rispetto a noi. Noi siamo abituati a giudicare la piacevolezza d’azionamento dei tasti e dei vari comandi, a giudicare positivamente o negativamente la goffratura superficiale dei cruscotti…..be’, qui ci si trova sprofondati in un sedile molto morbido e comodo ma che di contenimento laterale non ne ha nemmeno l’ombra; il cruscotto assomiglia molto a quello di un bus: un enorme e lineare plasticone nero con 5 strumenti circolari indicanti il minimo indispensabile; una radio in tipico stile anni 80-90 con equalizzatore classico e bottoncini cromati; un condizionatore manuale molto simile a quello di una vecchia Uno: 2 leve caldo/freddo, sbrinaparabrezza, manopola ventilazione a 3 velocita’ e posizione “AIR COND” per il condizionatore: fine; tutto molto spartano ma estremamente efficace, questo bisogna dirlo. Per il resto, una volta chiusa la lunghissima e pesantissima portiera, ci si trova incastrati letteralmente tra la stessa, il volante (con airbag in questo caso; tra l’altro lo stesso identico che all’epoca montava la Lotus Esprit, dato che questa casa era della GM proprio come Pontiac); dicevo, incastrati tra portiera, volante e il massiccio tunnel centrale sotto il quale passa il diffenziale e sopra il quale troneggia il gigantesco selettore del cambio automatico; c’e’ anche un bracciolo ma viste le dimensioni del tunnel, bastava imbottire questo che era la stessa cosa. I 2 sedili posteriori (tra l’altro abbattibili), sono dei classici posti 2+2, quindi accettabili per 2 bambini o 2 adulti per brevissimi tragitti, niente di piu’; il bagaglialio invece e’ abbastanza capiente anche se totalmente irregolare: in pratica si crea un pozzetto dietro l’asse posteriore delle ruote, ma sopra queste, il bagagliaio e’ profondo solo 15cm; in pratica ha l’effetto “cascata”: partendo dal centro scende fino in fondo dove diventa abbastanza profondo, ma come detto, un po’ scomodo per un carico efficace; comunque per 2 persone e’ sufficiente e ci possono far stare anche i 2 tettucci. Come detto prima, i materiali degli interni sono tutti improntati alla robustezza, raffinatezza o ricercatezza meno di zero ma se si cerca questo, non bisogna neanche prenderle in considerazione questo genere di vetture. I tessuti sono abbastanza grezzi e le plastiche potrebbero benissimo essere quelle di rivestimento di una lavatrice, nulla di particolarmente esaltante, ma molto robusto, destinato a durare nel piu’ puro stile yankee. Immancabili i portabicchieri per bottiglie da 1 litro nelle tasche laterali (a cui si sa, nessun americano rinuncerebbe mai), oltre appunto ad un condizionatore che raffredda come pochi altri. I comandi nono sono nemmeno loro un esempio di razionalita': la leva che ingloba frecce, regolatore di velocita’ e tergi e’ un po’ troppo discosta dal volante stesso, in pratica non e’ facile azionarla con le dita tenendo le mani sul volante, sia perche’ e’ dura da azionare, sia per la posizione svergolata che ha; le luci interne poi sono un caso a se’: quella centrale che fa diciamo cosi’ da leggicarte si aziona con la rotella che serve a regolare la luce del cruscotto: se non lo sai non ci arriverai mai. Inoltre, certi comandi come ad esempio la radio, non sono nemmeno direttamente retroilluminati: in pratica, all’interno dello specchietto retrovisore, si trova una piccola luce che proietta un fascio soffuso verso il basso della plancia in corrispondenza della radio, illuminandola quindi dall’esterno: quindi si ha una parte del tunnel e della radio discretamente illuminata in modo abbastanza suggestivo ma questo la dice lunga sulla cura del dettaglio all’epoca riservata per questo genere di vetture – da non dimenticare che queste auto negli stati uniti, all’epoca erano le cosiddette “sportive del popolo” quindi accessibili piu’ o meno a tutti e vendute a prezzi contenuti, sicche’ non si andava troppo per il sottile su certi dettagli. Comunque c’e’ da dire che il confort visto il genere di veicolo e’ rispettabilissimo, l’auto e’ abbastanza silenziosa in tutte le condizioni cosidette umane, ossia quando si passeggia col motore che borbotta poco sopra il minimo, la visibilita’ come gia’ accennato non e’ neanche malvagia, solo la percezione degli ingombri richiede un po’ di assuefazione: un aiuto possono essere i fari in posizione alzata; se azionati si puo’ avere piu’ o meno un’idea di quanti chilometri quadrati di cofano si stan portando a spasso davanti a se’ per la strada, ma anche senza di loro, dopo un po’, si viaggia bene senza far danni e senza uccidere nessuno senza accorgesene.
Alla guida
Come accennato in parte sopra, da guidare la TransAm puo’ essere anche molto docile: permette di passeggiare in tutta scioltezza, sfruttando l’enorme coppia del motore e ascoltando il sommesso borbottio del V8, magari a cielo aperto con i 2 tettucci stipati nel baule; questo da’ anche una sensazione vicina a quelle delle cabriolet (in questo caso si tratta di un Targa). Considerata l’indole da “barcone americano” che ha la TransAm, e’ inaspettatamente dinamica sotto alcuni punti di vista: a livello telaistico ovviamente non c’e’ da aspettarsi molto: telaio di una trentina d’anni fa, assale rigido posteriore….e freni posteriori a tamburo. Benvenuti nell’era delle muscle anni 60-70, anche se la mia e’ del 92, una delle ultime della 3a serie. Inoltre: cambio automatico classico stile Mercedes anni 80 con 4 marce e overdrive, lento negli innesti ma molto affidabile; e’ il classico TH-700 montato su generazioni di Camaro, Firebird e anche sulle Chevrolet Caprice, le classiche berline full-size che venivano utilizzate dalle polizie statunitensi e come taxi. Esistono in commercio svariati accessori e ricambi per la TransAm / Camaro 3a serie (chiamate F-bodys), tra cui anche cambi rinforzati, molto utili in caso si volesse procedere all’elaborazione di questi motori, peraltro molto facilmente elaborabili; con poche modifiche si incrementano le potenze di centinaia di cavalli ma ovviamente sarebbe consigliabile per l’appunto adattare freni, assetti e cambi per sopportare tutto questo al meglio. Assetto: anche questo molto indicativo: sul morbido andante in alcuni casi, o meglio, tende ad ondeggiare sui tratti ondulati ma abbastanza rigido dato che monta il kit che caratterizza le TransAm, lo High Performance Suspension, consistente in molle piu’ rigide e barre antirollio piu’ spesse, oltre al kit estetico come lo spoiler posteriore differente, i codolini laterali e posteriori – infatti i modelli inferiori all’epoca erano la Firebird e la Firebird Formula, queste 2 disponibili anche con un letargico 3.1 V6 da soli 140cv… ecco perche’ credo che se ci si azzarda a fare la follia di comprare 5 metri e rotti di puro Detroit-Iron (ferraccio americano), tanto vale farlo fino in fondo e puntare sui V8; i 6 cilindri in Europa li facciamo piu’ che egregiamente. Ora ho divagato un po’, torno quindi alle qualita’ stradali della TransAm: a parte i lati meno positivi riportati qui sopra, posso dire questo; trovatevi una strada libera, con poco traffico, possibilmente con anche tanto spazio ai lati….posizionate la leva su D (deselezionando (D); questa posizione ingloba l’overdrive e diciamo cosi’, seleziona le marce per una guida piu’ economica)….poi affondate; dopo un attimo di esitazione (il cambio e’ quello che e’, scordatevi i robotizzati attuali), la TransAm, alza la voce, scala abbastanza grezzamente e fionda in avanti con una progressione impressionante; il V8 comincia ad urlare, la velocita’ aumenta di pari passo con l’inclinazione iniziale del muso, manco fosse un dragster vero e proprio; qui ora si tratta veramente di guidare come una volta: niente ESP e la meccanica come detto e’ quella che e’; la tenuta e’ buona pur se indicativa, ma, complici le gomme pur larghe (245) ma di spalla relativamente alta, e la telaistica anni 60, l’auto ovviamente tende a scomporsi, quindi bisogna remare un po’ con forza ma anche con molta sensibilita’ per tenerla in strada; inoltre anche la frenata non e' paragonabile ad un'auto europea: frena bene ma per una macchina con questo genere di motore e peso ci vorrebbe altro; ma anche le vecchie muscle da 400 e rotti cv di una volta frenavano con 4 freni a tamburo...e tanti auguri…..ora qui, magari molti penseranno sia impossibile guidare un veicolo del genere….be’, io dico che fa parte del suo DNA; queste auto come detto sono cosi’, fa parte del loro incredibile fascino; se non lo si accetta, e’ meglio comprarsi un ferretto nuovo nuovo a trazione integrale con ESP, DSC, CCP, MMS, VVP WWC, ECC. e farsi guidare dalle mille centraline che ti dicono cosa fare, come e quando. Insomma, e’ una guida un po’ selvaggia, come del resto queste auto sono, la stessa percezione da parte delle persone lo dimostra: non e’ una macchina nobile, molti la scambiano per un qualcosa di estremamente esclusivo, complice anche la sua vistosita’, ma fondamentalmente e’ solo un esotico ferro americano che si compra con relativamente poco sforzo economico ma che da’ tantissimo dal punto di vista delle soddisfazioni di guida se si riesce ad entrare nella dimensione di quel che sono le auto USA. Uso quotidiano: come detto, la alterno con un’altra auto, ma quando il tempo lo permette (e parlo solo di neve, in quel caso resta bella tranquilla in garage, anche perche’ senza gomme invernali adatte sarebbe veramente un pericolo mortale con questa), la utilizzo quotidianamente in tutte le condizioni giornaliere, pur con qualche piccolo disagio con cui si puo’ pero’ tranquillamente convivere; in primis le dimensioni, ovviamente non adattissime all’uso cittadino e alle manovre nei nostri parcheggi e nei nostri spazi: ma ci si abitua come detto e d’altronde non e’mica l’unica auto di 5 metri e passa a girare sulle nostre strade. Come detto e’ anche molto docile, quindi sopporta tranquillamente gli stop-and-go cittadini nei quali si e’ sempre accompagnati dal piacevole brontolio del V8. Piccolo particolare per quanto riguarda gli spazi nei parcheggi di prima: avendo le portiere molto lunghe, capita spesso, dati anche i parcheggi spesso stretti, di fare vere e proprie contorsioni per uscire ed entrare, oltre al fatto che sono anche molto pesanti da chiudere e aprire: vanno sbattute davvero con forza e la mia ragazza ad esempio ha non poche difficolta’ a chiudere e aprire ste portiere al primo colpo. Comunque si lascia condurre senza sforzo, lo sterzo e’ morbido ma meno di altre auto americane e questo e’ anche un bene data la sua pur americaneggiante indole sportiva; ovviamente non ha nulla a che vedere con gli sterzi diretti a cui siamo abituati sulle auto sportive europee, ma neanche su quelle piu’ tranquille: una Grande Punto ha piu’ precisione e feeling per intenderci, ma tant’e’! Capitolo consumi: molti si chiederanno cosa consuma nell’uso reale un’auto simile: in condizioni molto favorevoli quali una strada extraurbana, per esempio di notte, quindi con poco o zero traffico, oppure autostrada, a velocita’ costanti, col cambio in overdrive a velocita’ chevanno dagli 80-100-120 km/h, i consumi sono diciamo, abbastanza contenuti considerando il tipo di auto, quindi siamo intorno ai 10-12 litri per 100km reali; ovviamente in citta’ o soprattutto quando si spinge davvero in modalita’ D senza overdrive, sfruttando la coppia da petroliera all’inverosimile, si possono ovviamente superare di slancio i 20-25 e piu’ litri, quindi si entra nel magico mondo dei V8 americani anche sotto questo punto di vista, ma ripeto, guidando con un minimo di giudizio, consuma meno di quel che ci si aspetta….ma quel che a mio avviso e’ piu’ importante e’ il fatto che questo e’solo un tributo da pagare per un genere di vettura che rispetto ad altre auto piu’ complesse dello stesso periodo (come anche Porsche o qualche Maserati o BMW per fare alcuni esempi), genere di vettura, che ha una manutenzione relativamente semplice; infatti queste auto, proprio per la loro tecnica antiquata, sono estremamente facili da manutenzionare: tutto e’ come 30anni fa, qualsiasi meccanico in linea di principio puo’metterci le mani e, fatta eccezione per eventuali ricambi che si trovano a vagonate su internet dove ci sono interi siti dedicati nonche’ in Svizzera e Germania dove per queste auto, si trova spesso praticamente tutto, non ci sono problemi. E’ una delle poche auto che per esempio necessita ancora di un classico ingrassaggio sotto i semiassi, come una volta (oggi pochi veicoli ancora lo necessitano), ma a parte questo, come detto, i ricambi si trovano spesso anche a buon mercato e in rete anche a prezzi addirittura stracciati. Quindi un piccolo tributo per un maggior consumo di carburante ci puo’ anche stare.
La comprerei o ricomprerei?
E’ un auto particolarissima, di un genere particolare che non ha mai attecchito particolarmente in Europa, men che meno in Italia, bisogna essere degli appassionati del genere per volerle e amarle….e io lo sono e in quanto tale, non potrei mai dire che non la ricomprerei; non solo ricomprerei una TransAm ma potendo una moltitudine di altri modelli americani per cui stravedo – il massimo sarebbe una Charger o Chevelle SS del ’70 ma qui si va a livelli di alto collezionismo con relativi prezzi e impegni per auto veramente impegnative anche da mantenere. Per quanto riguarda una TransAm o la sua omologa Camaro Z28, si trovano, come detto esemplari ottimi, a prezzi stracciati dato che ora piu’ che mai non li vuole nessuno. Fatti i controlli di rito come per qualsiasi altra auto, si possono fare davvero ottimi affari e si entra in possesso di un genere (perche’ di questo si tratta) di vettura unico, particolare che se amato e apprezzato come lo apprezzo io, puo’ dare delle grandissime soddisfazioni per davvero relativamente pochi soldi. Un ultimo consiglio: come gia’ ribadito, puntare inesorabilmente solo ed esclusivamente alle versioni V8; giusto la 4° serie (piu’ arrotondata e forse fin troppo “giapponese”) offre un discreto 3.8 V6….ma anche qui, per quotazioni simili, ci sono le 5.7 V8 con 285cv….ne vale mille volte piu’ la pena!
Chevrolet Camaro Coupé 6.2 V8 405 CV Automatica
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Ritratto di kelly7
15 febbraio 2011 - 14:13
Bellissima auto e descrizione davvero dettagliata e piacevole da leggere!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ritratto di metal01
19 febbraio 2011 - 00:56
Una domanda che credo molti ti rivolgano, ma quanto consuma, in teoria un v8 di 5 litri non è propriamente parco nei consumi
Ritratto di rmaxx
19 febbraio 2011 - 15:53
come ho scritto nella recensione, moltissimo dipende dall'utilizzo reale che se ne fa, come per tutti i veicoli: si va da un consumo (parlo di dati reali nell'uso su strada a livello quotidiano), di 10-12 litri per 100km a velocita' costante col cambio in overdrive, ad un massimo di anche oltre 20-25 litri nell'uso sportivo, tirando le marce e affondando il gas con decisione, sfruttando la coppia ogni volta a piacimento fino in fondo. Per un raffronto, ti posso dire che utilizzandola quotidianamente, se mi capita di usarla con parecchio traffico cittadino (non il suo ambiente ideale), si percorrono mediamente 5-6km con un litro.
Ritratto di camaro4ever
10 maggio 2011 - 23:06
3
da felice proprietario di ben due camaro 4th generation (un 3.8 ed una splendida Z28, con il 5.7, ground effect package e performance pack stage 1) , posso confermare i consumi citati. Con il 3.8 sto raggiungendo i 200.000 km senza neppure un solo guasto meccanico, cambio automatico ancora perfetto, e consumi medi complessivi di 9 km/litro (misto città/autostrada). A completamento di quanto detto da rmaxx, aggiungo che la 4a generazione adotta sedili comodi e con un ottimo contenimento laterale, finiture interne migliorate, un cruscotto analogico completo e ben leggibile (tachimetro e contagiri grandi, accompagnati da indicatori di pressione olio, temperatura motore, benzina e batteria sempre analogici), uno stereo Monsoon da discoteca ( al massimo volume mi sentono a tre isolati di distanza) e, con il 5.7, uno scatto 0-100 prossimo ai 5", con un'affidabilità meccanica che le sportive europee possono solo sognarsi. Il tutto, al prezzo di una Panda...!
Ritratto di SteZaZa
1 luglio 2011 - 00:11
65 amg capita di divertirmi...sopra i 180 in strade normali....ma facendo 120 km al giorno....mezzo pieno mi vola via.... adesso perfortuna che ho cambiato mezzo...e ci lavoro anche...sennò erano 80 eruo a settiamna di benzina
Ritratto di luca_bolo
18 dicembre 2012 - 23:08
Anch'io sogno un auto del genere, ma, oltre ai consumi che si possono anche ammorbidire con un impianto a GPL, mj spaventa molto il superbollo. Come funziona?
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