Come accennato in parte sopra, da guidare la TransAm puo’ essere anche molto docile: permette di passeggiare in tutta scioltezza, sfruttando l’enorme coppia del motore e ascoltando il sommesso borbottio del V8, magari a cielo aperto con i 2 tettucci stipati nel baule; questo da’ anche una sensazione vicina a quelle delle cabriolet (in questo caso si tratta di un Targa). Considerata l’indole da “barcone americano” che ha la TransAm, e’ inaspettatamente dinamica sotto alcuni punti di vista: a livello telaistico ovviamente non c’e’ da aspettarsi molto: telaio di una trentina d’anni fa, assale rigido posteriore….e freni posteriori a tamburo. Benvenuti nell’era delle muscle anni 60-70, anche se la mia e’ del 92, una delle ultime della 3a serie. Inoltre: cambio automatico classico stile Mercedes anni 80 con 4 marce e overdrive, lento negli innesti ma molto affidabile; e’ il classico TH-700 montato su generazioni di Camaro, Firebird e anche sulle Chevrolet Caprice, le classiche berline full-size che venivano utilizzate dalle polizie statunitensi e come taxi.
Esistono in commercio svariati accessori e ricambi per la TransAm / Camaro 3a serie (chiamate F-bodys), tra cui anche cambi rinforzati, molto utili in caso si volesse procedere all’elaborazione di questi motori, peraltro molto facilmente elaborabili; con poche modifiche si incrementano le potenze di centinaia di cavalli ma ovviamente sarebbe consigliabile per l’appunto adattare freni, assetti e cambi per sopportare tutto questo al meglio. Assetto: anche questo molto indicativo: sul morbido andante in alcuni casi, o meglio, tende ad ondeggiare sui tratti ondulati ma abbastanza rigido dato che monta il kit che caratterizza le TransAm, lo High Performance Suspension, consistente in molle piu’ rigide e barre antirollio piu’ spesse, oltre al kit estetico come lo spoiler posteriore differente, i codolini laterali e posteriori – infatti i modelli inferiori all’epoca erano la Firebird e la Firebird Formula, queste 2 disponibili anche con un letargico 3.1 V6 da soli 140cv… ecco perche’ credo che se ci si azzarda a fare la follia di comprare 5 metri e rotti di puro Detroit-Iron (ferraccio americano), tanto vale farlo fino in fondo e puntare sui V8; i 6 cilindri in Europa li facciamo piu’ che egregiamente. Ora ho divagato un po’, torno quindi alle qualita’ stradali della TransAm: a parte i lati meno positivi riportati qui sopra, posso dire questo; trovatevi una strada libera, con poco traffico, possibilmente con anche tanto spazio ai lati….posizionate la leva su D (deselezionando (D); questa posizione ingloba l’overdrive e diciamo cosi’, seleziona le marce per una guida piu’ economica)….poi affondate; dopo un attimo di esitazione (il cambio e’ quello che e’, scordatevi i robotizzati attuali), la TransAm, alza la voce, scala abbastanza grezzamente e fionda in avanti con una progressione impressionante; il V8 comincia ad urlare, la velocita’ aumenta di pari passo con l’inclinazione iniziale del muso, manco fosse un dragster vero e proprio; qui ora si tratta veramente di guidare come una volta: niente ESP e la meccanica come detto e’ quella che e’; la tenuta e’ buona pur se indicativa, ma, complici le gomme pur larghe (245) ma di spalla relativamente alta, e la telaistica anni 60, l’auto ovviamente tende a scomporsi, quindi bisogna remare un po’ con forza ma anche con molta sensibilita’ per tenerla in strada; inoltre anche la frenata non e' paragonabile ad un'auto europea: frena bene ma per una macchina con questo genere di motore e peso ci vorrebbe altro; ma anche le vecchie muscle da 400 e rotti cv di una volta frenavano con 4 freni a tamburo...e tanti auguri…..ora qui, magari molti penseranno sia impossibile guidare un veicolo del genere….be’, io dico che fa parte del suo DNA; queste auto come detto sono cosi’, fa parte del loro incredibile fascino; se non lo si accetta, e’ meglio comprarsi un ferretto nuovo nuovo a trazione integrale con ESP, DSC, CCP, MMS, VVP WWC, ECC. e farsi guidare dalle mille centraline che ti dicono cosa fare, come e quando.
Insomma, e’ una guida un po’ selvaggia, come del resto queste auto sono, la stessa percezione da parte delle persone lo dimostra: non e’ una macchina nobile, molti la scambiano per un qualcosa di estremamente esclusivo, complice anche la sua vistosita’, ma fondamentalmente e’ solo un esotico ferro americano che si compra con relativamente poco sforzo economico ma che da’ tantissimo dal punto di vista delle soddisfazioni di guida se si riesce ad entrare nella dimensione di quel che sono le auto USA. Uso quotidiano: come detto, la alterno con un’altra auto, ma quando il tempo lo permette (e parlo solo di neve, in quel caso resta bella tranquilla in garage, anche perche’ senza gomme invernali adatte sarebbe veramente un pericolo mortale con questa), la utilizzo quotidianamente in tutte le condizioni giornaliere, pur con qualche piccolo disagio con cui si puo’ pero’ tranquillamente convivere; in primis le dimensioni, ovviamente non adattissime all’uso cittadino e alle manovre nei nostri parcheggi e nei nostri spazi: ma ci si abitua come detto e d’altronde non e’mica l’unica auto di 5 metri e passa a girare sulle nostre strade. Come detto e’ anche molto docile, quindi sopporta tranquillamente gli stop-and-go cittadini nei quali si e’ sempre accompagnati dal piacevole brontolio del V8. Piccolo particolare per quanto riguarda gli spazi nei parcheggi di prima: avendo le portiere molto lunghe, capita spesso, dati anche i parcheggi spesso stretti, di fare vere e proprie contorsioni per uscire ed entrare, oltre al fatto che sono anche molto pesanti da chiudere e aprire: vanno sbattute davvero con forza e la mia ragazza ad esempio ha non poche difficolta’ a chiudere e aprire ste portiere al primo colpo. Comunque si lascia condurre senza sforzo, lo sterzo e’ morbido ma meno di altre auto americane e questo e’ anche un bene data la sua pur americaneggiante indole sportiva; ovviamente non ha nulla a che vedere con gli sterzi diretti a cui siamo abituati sulle auto sportive europee, ma neanche su quelle piu’ tranquille: una Grande Punto ha piu’ precisione e feeling per intenderci, ma tant’e’!
Capitolo consumi: molti si chiederanno cosa consuma nell’uso reale un’auto simile: in condizioni molto favorevoli quali una strada extraurbana, per esempio di notte, quindi con poco o zero traffico, oppure autostrada, a velocita’ costanti, col cambio in overdrive a velocita’ chevanno dagli 80-100-120 km/h, i consumi sono diciamo, abbastanza contenuti considerando il tipo di auto, quindi siamo intorno ai 10-12 litri per 100km reali; ovviamente in citta’ o soprattutto quando si spinge davvero in modalita’ D senza overdrive, sfruttando la coppia da petroliera all’inverosimile, si possono ovviamente superare di slancio i 20-25 e piu’ litri, quindi si entra nel magico mondo dei V8 americani anche sotto questo punto di vista, ma ripeto, guidando con un minimo di giudizio, consuma meno di quel che ci si aspetta….ma quel che a mio avviso e’ piu’ importante e’ il fatto che questo e’solo un tributo da pagare per un genere di vettura che rispetto ad altre auto piu’ complesse dello stesso periodo (come anche Porsche o qualche Maserati o BMW per fare alcuni esempi), genere di vettura, che ha una manutenzione relativamente semplice; infatti queste auto, proprio per la loro tecnica antiquata, sono estremamente facili da manutenzionare: tutto e’ come 30anni fa, qualsiasi meccanico in linea di principio puo’metterci le mani e, fatta eccezione per eventuali ricambi che si trovano a vagonate su internet dove ci sono interi siti dedicati nonche’ in Svizzera e Germania dove per queste auto, si trova spesso praticamente tutto, non ci sono problemi. E’ una delle poche auto che per esempio necessita ancora di un classico ingrassaggio sotto i semiassi, come una volta (oggi pochi veicoli ancora lo necessitano), ma a parte questo, come detto, i ricambi si trovano spesso anche a buon mercato e in rete anche a prezzi addirittura stracciati. Quindi un piccolo tributo per un maggior consumo di carburante ci puo’ anche stare.