La Chevrolet Corvette Convertible è la versione scoperta della Corvette Stingray, la supersportiva-simbolo degli Stati Uniti d'America fin dal lancio della prima edizione, nel 1953. Da sempre spinta da un motore anteriore, l'auto ha subito una rivoluzione con l'ottava serie del 2019: la nuova Chevrolet Corvette Stingray (quest'ultimo nome è ripreso dalla seconda edizione) ha sempre un maxi V8, ricco di potenza e di coppia motrice, ma ora sta dietro l'abitacolo, come in tutte le rivali dirette. Così, la distribuzione dei pesi (al 60% sulla parte posteriore) è più adatta a garantire inserimenti rapidi in curva e una valida trazione quando si accelera al massimo. Il motore è abbinato a un nuovo cambio robotizzato a doppia frizione e a 8 rapporti. Lo spostamento del motore rivoluziona anche lo stile: la parte anteriore è corta e inclinata, mentre quella posteriore più possente, con ampie prese d'aria laterali. Le linee sono moderne, con tagli decisi, e si rifanno a quelle degli aerei da combattimento F22 e F35.
La Chevrolet Corvette Convertible ha la capote rigida apribile elettricamente in 16 secondi (poi scompare all’interno di un vano nella parte posteriore, lasciando a vista due scenografiche pinne posteriori), anche in movimento sotto i 50 km/h. Un'operazione che avviene attraverso sei piccoli motori elettrici, più affidabili secondo la Chevrolet di quelli elettro-meccanici usati per il vecchio modello.
L'abitacolo della Chevrolet Corvette Convertible è molto sportivo e personale, a partire dal volante a due razze con corona quasi rettangolare, passando per il tunnel centrale molto alto e con un "labbro" spostato verso il posto del passeggero, dove trovano posto gran parte dei comandi. Due i display: il cruscotto di 12” e lo schermo di 16,5” del sistema multimediale. Già la versione meno potente delle Chevrolet Corvette importate in Europa, la 6.2, dispone di serie del pacchetto Z51, che le rende più adatte a un uso molto sportivo, anche in pista: fra l'altro, ci sono un impianto di scarico che regala 5 cavalli, i freni maggiorati della Brembo, modifiche aerodinamiche e le sospensioni elettroniche attive. La risposta dell'auto (motore, cambio, sterzo, ammortizzatori) è variabile a piacere, e nel volante c'è un tasto siglato "Z" (da Zora Arkus-Duntov, il progettista-pilota che sviluppò le prime versioni della Corvette) che richiama la combinazione preferita dal guidatore. Le versioni sono tre, due a benzina e una ibrida. Le prime montano un 6.2 con distribuzione ad aste e bilancieri e due valvole per cilindro, oppure (la Z06) un più piccolo ma ben più raffinato e "cattivo" 5.5, con alberi a camme in testa e quattro valvole. L'ibrida eRay sfrutta il 6.2 e un motore elettrico anteriore: la trazione è integrale.