LOpel Astra Sports Tourer 1.5 diesel punta su bassi consumi e fluidità di marcia. Adeguate ma non vivaci le prestazioni e “centrato” il prezzo (anche se qualche optional va messo in conto). Ben fatti gli interni, poco fantasiosa la grafica degli schermi.
Posizione di guida | (1 vote) |
Cruscotto | (1 vote) |
Visibilità | (1 vote) |
Comfort | (1 vote) |
Motore | (1 vote) |
Ripresa | (1 vote) |
Cambio | (1 vote) |
Frenata | (1 vote) |
Sterzo | (1 vote) |
Tenuta di strada | (1 vote) |
Aiuti alla guida | (1 vote) |
Qualità/prezzo | (1 vote) |
La versione famigliare dell’Opel Astra ha un bagagliaio generoso e interni poco fantasiosi ma ben fatti. L’unica diesel è la 1.5: i 131 CV hanno un certo vigore, ma allo scatto si “svegliano” un po’ in ritardo. Abbinato al quattro cilindri (piuttosto silenzioso) c’è un cambio automatico a otto rapporti, prodotto dallo specialista giapponese Aisin: è abbastanza rapido e del tutto fluido ma a volte, ai bassi regimi, c’è un po’ di “effetto slittamento”.
Bene i comandi: lo sterzo è omogeneo nella risposta e correttamente demoltiplicato, oltre a richiedere il giusto sforzo sia in manovra sia in velocità. Non male, poi, la modulabilità dell’impianto frenante. Se la grinta non è un pregio di questa auto, i consumi si rivelano bassi anche con le grandi ruote di 18” (optional) montate nell’esemplare del test.
Ok il comfort: l’insonorizzazione è valida e le sospensioni assorbono bene le imperfezioni del fondo. Inoltre, al posto di guida si sta davvero comodi: la poltrona di serie è avvolgente senza esagerare, dispone di ampie regolazioni e perfino della seduta inclinabile e allungabile. Il prezzo non è esagerato in rapporto a quello delle concorrenti, anche aggiungendo qualche optional. Per esempio, c’è di serie il cruise control adatattivo ma gli aiuti più evoluti (peraltro ben tarati), come la guida semiautonoma, si trovano nel pacchetto Tech.
Plancia e comandi
Lo stile quasi austero, con superfici piane, “tagli” netti e colori scuri, si abbina alla qualità realizzativa: bene materiali e montaggi. Il pannello curvo dietro al volante unisce il cruscotto e il sistema multimediale, che è senza palpebra: i riflessi vengono ridotti da uno specifico trattamento del vetro. Le funzioni principali (come il volume dell’audio e la temperatura del “clima”) si gestiscono da intuitivi comandi fisici, mentre il selettore del cambio, in comune con altre vetture del gruppo Stellantis, è di facile utilizzo e si aziona con due dita. Più originale che pratica, invece, l’unica bocchetta centrale; come le altre, non consente di regolare separatamente portata e direzione del flusso. Il cruscotto di 10” non difetta nella leggibilità, ma è poco personalizzabile: varia la parte centrale (più o meno larga) e in poco altro. Inoltre, come il sistema multimediale, ha una grafica cupa e poco accattivante.
Sistema multimediale
Il reattivo display centrale di 10” ha una grafica essenziale ma è piuttosto personalizzabile; peccato che i menù non siano sempre ben organizzati. Pratici invece i comandi fisici per il volume dell’audio e per tornare alla schermata principale. La piastra di ricarica per i cellulari e il navigatore sono in un costoso pacchetto.
Abitabilità
Davanti c’è agio; dietro in due non si sta certo stretti, ma il divano è basso e un po’ infossato. Come in molte rivali il tunnel nel pavimento è d’intralcio per una quinta persona. Ampie le possibilità di registrazione del sedile di guida, anche per il supporto lombare e per l’inclinazione e la lunghezza della seduta. Dietro sono di serie le bocchette del “clima”, il bracciolo centrale a scomparsa (che rende più dura la parte centrale dello schienale) e un piccolo vano; la presa Usb di ricarica è però una sola.
Bagagliaio
Grande seppur non “da record” (598 i litri dichiarati sotto il tendalino), il baule può contare su un’ampia e squadrata bocca di carico. Il portellone motorizzato, però, si paga: è nel Comfort pack. Il fondo può scendere di 14 cm, ma non nei 31 cm a ridosso dello schienale, dove ci sono due scomparti (uno per il kit gonfia & ripara). Anche il doppiofondo è rivestito e un preformato sostiene il piano di carico quando viene abbassato. Di serie le comode levette nelle pareti per far scendere lo schienale (in tre parti) senza dover aprire le porte o allungarsi molto.
In città
Nel traffico si apprezza la dolcezza della trasmissione, ma in certi frangenti si vorrebbe una risposta ai bassi giri più pronta; il ridotto diametro di sterzata aiuta in manovra, quando si può contare sulle telecamere perimetrali. Non male l’assorbimento sui fondi irregolari, nonostante le gomme di 18” a spalla bassa (optional) e ridotti i consumi: secondo i nostri strumenti, si percorrono 19,2 km con un litro di gasolio.
Fuori città
Neppure in modalità Sport l’auto diventa davvero brillante, ma non si può dire che il 1.5 sia sottodimensionato; e comunque i consumi rimangono sempre contenuti (secondo i nostri strumenti abbiamo fatto i 23,3 km/l). Nei percorsi tortuosi, aiuta l’omogeneità di risposta dello sterzo, che ha anche la giusta demoltiplicazione. Rassicuranti i freni: sono infaticabili anche “correndo” un po’ in discesa a pieno carico.
In autostrada
A 130 km/h il quattro cilindri lavora a 2100 giri in ultima marcia e si percorrono 19,2 km/l; ridotti i fruscii e il rumore di rotolamento. A punto la guida semiautonoma (nel pacchetto Tech) che si attiva con tasti al volante: l’auto segue da sé il traffico con manovre progressive (ma, per legge, le mani devono rimanere sul volante poiché il guidatore rimane responsabile).
COMANDI FISICI
Le funzioni di più frequente uso (come alcune del sistema multimediale e il “clima”) hanno tasti e rotelle che non distraggono alla guida.
POSTO DI GUIDA
La posizione è bassa e distesa, con un sedile comodo e con ampie regolazioni (elettrica la lombare).
PREZZO
Non costa molto, anche aggiungendo i due ricchi pacchetti Comfort e Tech.
CRUSCOTTO
Non sfrutta le possibilità offerte dall’essere digitale: scarsa la personalizzazione (per esempio, niente mappa a tutto schermo) e “triste” la grafica.
PRONTEZZA IN RIPRESA
Sia per colpa della cilindrata contenuta, sia per il cambio meno reattivo di quello di alcune rivali, l’Astra non è molto grintosa (soprattutto ai bassi regimi).
SISTEMA MULTIMEDIALE
È un po’ “vecchio” (specie nell’aspetto) e fa pagare cari il navigatore e la piastra di ricarica.
Carburante | gasolio |
Cilindrata cm3 | 1499 |
No cilindri e disposizione | 4 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 96 (131)/3750 |
Coppia max Nm/giri | 300/1750 |
Emissione di CO2 grammi/km | 129 |
No rapporti del cambio | 8 (automatico) + retromarcia |
Trazione | anteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Capacità di traino kg | 1500 |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 464/186/148 |
Passo cm | 273 |
Posti | 5 |
Peso in ordine di marcia kg | 1395 |
Capacità bagagliaio litri | 598/1635 |
Pneumatici (di serie) | 225/45 R 17 |
Serbatoio litri | 53 |
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 8a a 3300 giri | 207,1 km/h | 209 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 11,3 | 10,8 secondi | |
0-400 metri | 17,8 | 126,7 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 32,4 | 166,1 km/h | non dichiarata |
RIPRESA IN DRIVE SPORT | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h | 29,9 | 167 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h | 28,4 | 168 km/h | non dichiarata |
da 40 a 70 km/h | 3,4 | non dichiarata | |
da 80 a 120 km/h | 8,2 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 19,2 km/litro | non dichiarato | |
Fuori città | 23,3 km/litro | non dichiarato | |
In autostrada | 19,2 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 20,8 km/litro | 21,7 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 35,7 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 60,3 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 133 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 10,6 metri | non dichiarato |