Questa elettrica è praticamente indistinguibile, dentro e fuori, dalla “sorella” con motori termici: può essere la scelta giusta per chi vuole trovare un ambiente familiare alla guida, senza le “stranezze” di alcune elettriche concorrenti.
L’accumulatore a moduli separati e posti sotto le poltrone, il divano e il bagagliaio, anziché piatto nel pavimento consente poi di non alzare il pavimento, come avviene su altre auto a corrente: lo spazio per gli occupanti è identico a quello delle altre Opel Astra. Il bagagliaio, invece, è piccolo per un’auto media: ci sono 70 litri in meno.
Anche alla guida l’Opel Astra Electric non è un’auto che “spiazza”: la spinta è discreta (meno in Eco, quando eroga 108 CV) e mai brusca, i comandi sono intuitivi e correttamente tarati e la frenata ben modulabile. Purtroppo, però, non si può regolare su più livelli la frenata rigenerativa (al massimo c’è la funzione Brake, che la aumenta un po') e manca la modalità one-pedal (ovvero quando si guida modulando il pedale destro, lasciando i freni alle emergenze). A punto le sospensioni, dalla taratura “ferma” ma non scomoda. In autostrada si apprezza poi il buon lavoro di insonorizzazione e gli aiuti alla guida ben tarati.