Realizzata sulla piattaforma del gruppo Stellantis STLA Medium, che ha fatto il suo debutto con la Peugeot 3008, la nuova generazione della Opel Grandland è una suv più grande e spaziosa rispetto alla vecchia crossover di cui ha preso il posto, rispetto alla quale ha un aspetto più massiccio con superfici levigate, contraddistinte da linee nette, precise. Spiccano nel frontale, il cofano solcato in profondità da una profonda nervatura e la mascherina che integra le luci diurne a tutta larghezza (nella versione più ricca i fari principali sono a matrice di led e contano su più di 50.000 diodi luminosi, 25.600 su ogni lato); le fiancate, morbide e pulite, sono “mosse” da scanalature nella parte bassa e sopra i passaruota, e sono impreziosite dal bordo superiore delle porte che nasconde la guarnizione alla base dei finestrini. Anche la coda ha linee squadrate, col portellone tagliato dalla fascia luminosa orizzontale che ha al centro la scritta Opel.
L'abitacolo della Opel Grandland è attraversato dalla plancia spigolosa dominata dal definito display di 10” (o di 16” nell’allestimento più costoso) orientato verso il guidatore, con connettività wireless per Apple Car Play e Android Auto, a cui si affianca un cruscotto digitale di 10” basso e largo che non fornisce molte informazioni ed è poco personalizzabile. Non male la capienza del baule; ma risulta alta la soglia di carico, a 78 cm da terra.
I motori della Opel Grandland sono il 1.2 ibrido leggero, il 1.6 PHEV dell’ibrida ricaricabile e l’elettrico della e-Grandland (per queste ultime la casa dichiara una buona autonomia a pile, di quasi 90 km per la plug-in e di oltre 500 per l’elettrica).