La Tesla e la BYD sono gli unici costruttori globali a ottenere profitti dalle auto elettriche: tutti gli altri costruttori analizzati da un recente studio spendono più di quanto guadagnano.
Il colosso cinese starebbe valutando la possibilità di aprire un nuovo impianto in Europa: la Germania sarebbe la favorita per la sua opposizione ai dazi e le infrastrutture già disponibili.
La casa cinese BYD migliora di oltre il 40% le vendite rispetto al 2023, con le ibride plug-in che hanno fatto i numeri maggiori. Forte l’espansione anche al di fuori della Cina.
In programma ci sono l’apertura di oltre 100 punti di assistenza e un ampliamento (già iniziato) dell’offerta di modelli: non più solo elettrici, ma anche ibridi plug-in.
L’esecutivo avrebbe contattato la casa cinese per portare in Italia un eventuale secondo stabilimento Europeo. Dall’azienda non arrivano smentite, ma la strada è ancora lunga.
Con oltre 3 milioni di unità consegnate tra ibride ed elettriche, la BYD entra tra i 10 maggiori costruttori mondiali. Ma il primato sulle auto elettriche vendute resta alla Tesla.
L’azienda cinese inizierà a Szeged i lavori di costruzione per il suo stabilimento Europeo. Tramonta definitivamente l’ipotesi italiana, mai realmente in gioco.
La crossover compatta a “pila” Renault 4 omaggia l’antenata nata negli anni 60. Ha uno stile originale, dentro è spaziosa e ha un baule capiente e ben accessibile. Facile da guidare, incassa bene le buche, ma in autostrada i fruscii sono evidenti.
La KGM Actyon è una spaziosa suv che si distingue per lo stile ed è rifinita con notevole cura. Sullo sconnesso, però, è un po’ rigida e molti comandi sono raggruppati in uno schermo lento nella risposta.
Prodotta in soli 33 esemplari, l’Alfa Romeo 33 Stradale ricorda nelle forme l’omonima coupé del 1967. Di sicuro valore collezionistico, ha prestazioni da vera supercar ma alla guida non intimorisce. Il 3.0, però, potrebbe “suonare” meglio.