L’Alfa Romeo 33 Stradale del 1967 è una delle auto più affascinanti mai prodotte della casa milanese. Ecco perché, quando hanno deciso di creare una supercar col marchio del biscione, il pensiero è subito andato a lei. Per il nome, ma anche per lo stile: nel nuovo modello ritroviamo le porte incernierate anche sul tetto, la coda tronca con gli sfoghi per l’aria, le luci posteriori tonde e molto altro. Ma il design non guarda solo al passato: ritroveremo lo scudetto reinterpretato, il motivo “a V” sul cofano e nella parte posteriore e le luci diurne “a segmenti” li anche nelle future Alfa Romeo di serie. A partire dalla nuova Stelvio, che sarà svelata il prossimo ottobre ma di cui sono già usciti i brevetti (qui i dettagli).
Se dell’antenata ne hanno fatte solo 18, con l’erede si è deciso di arrivare a… 33. E il numero “ritorna” anche nelle prestazioni dichiarate: 333 km/h, meno di 3 secondi per lo “0-100” e 33 metri per fermarsi partendo da 100 all’ora. Nei piani originali, i fortunati collezionisti avrebbero potuto scegliere fra una versione a benzina e una a corrente. Solo due, però, hanno originariamente optato per quest’ultima, salvo poi cambiare idea. E, complice anche la cancellazione della Maserati MC20 Folgore (la variante a corrente della bolide modenese, da cui l’Alfa Romeo riprende la base meccanica), ora tutte le 33 Stradale hanno un motore termico: forse sarà l’ultimo modello della casa non elettrificato.
L’Alfa Romeo 33 Stradale è la prima auto a uscire dalla “Bottega”: un programma della casa per realizzare fuoriserie in numeri limitati. La seconda arriverà nel 2027 e si vocifera he potrebbe essere una reinterpretazione della sportiva Montreal del 1970, su base Maserati Granturismo. La 33 Stradale è assemblata dalla Touring Superleggera, storico partner dell’Alfa Romeo che, per questo compito, ha realizzato uno stabilimento dedicato a Rivalta (TO). Qui arrivano i telai completi di meccanica, che sono quelli della Maserati MC20. Questo vuol dire che la 33 Stradale usa una raffinata monoscocca in fibra di carbonio a cui sono collegati dei telaietti metallici che sostengono le sospensioni (con geometria a quadrilatero deformabile) e il motore: il 3.0 V6 biturbo Maserati, collegato al cambio robotizzato a 8 marce che trasmette il moto alle ruote posteriori.
A differenza di altre produzioni in numeri limitati, si è deciso di mantenere gli standard di qualità e di sicurezza dei modelli di serie: l’attenzione alle finiture e ai componenti è certosina. A Rivalta vengono montati tutti i pezzi che servono per completare la vettura: lo scarico (specifico per la 33 Stradale), gli interni, il tetto (in acciaio e alluminio rivestiti di fibra di carbonio, che fungono anche da roll-bar e pesano appena 27 kg) e la carrozzeria. Quest’ultima è avvitata e non incollata, per assicurarne la riparabilità e viene montata su supporti specifici, dato che l’intera parte anteriore e quella posteriore si ribaltano rispettivamente in avanti (lasciando i fari fissi al loro posto) e indietro.
Ogni Alfa Romeo 33 Stradale è unica, con i clienti che possono, grazie a un sofisticato configuratore (qui per saperne di più), gestire ogni dettaglio dell’auto: dentro si possono scegliere non solo i rivestimenti, ma anche il materiale dei comandi (metallo, con tre lavorazioni, o fibra di carbonio) e perfino il colore dei bordi della pelle e delle cuciture. Fuori, invece, si decide fra due scudetti anteriori (uno classico, scelto da pochi, o quello più moderno dell’auto guidata) e se avere o meno gli sfoghi per l’aria sopra il cofano posteriore e ai suoi lati. Tre i tipi di cerchio: “vintage” a 12 fori (ispirati a quelli dell’antenata del 1967), moderno a cinque (come sull’auto del test) o “racing” a tre fori. Quest’ultimo disegno ha una storia particolare: originariamente non era previsto, ma è nato dalla richiesta di un cliente. La casa, poi, lo ha usato (leggermente reinterpretato) per la Junior, che è uscita prima della 33 Stradale.
L’abitacolo ha uno stile molto particolare. Per esempio, l’unico portaoggetti (al di là del minuscolo bagagliaio) è una “borsetta” in pelle che prende il posto del cassetto destro. Inoltre, tutti i comandi visibili sono realizzati in metallo ricavato dal pieno. Ce ne sono nel soffitto (come nell’Alfa Romeo 75 del 1985, per comandare gli alzavetro dei piccoli finestrini e l’oscuramento dei vetri sopra i sedili) e nella consolle centrale. Questi ultimi gestiscono le modalità di guida e le sospensioni, ma anche lo schermo del sistema multimediale (da cui si controlla anche il “clima”: un po’ scomodo). Il display, infatti, è motorizzato a scomparsa. Perfino le razze del volante sono in metallo e prive di comandi: un vero e proprio “tuffo” nel passato. Già nell’auto del test (di pre-produzione e usata per le verifiche dei collaudatori) i montaggi e i materiali convincono. Quasi non c’è traccia di plastica o di pezzi “riciclati” da altri modelli meno costosi (giusto un paio di tasti nascosti e il display a scomparsa). Tutto quello che è in metallo si può avere con tre diverse lavorazioni, oppure in fibra di carbonio. Compreso il comando “segreto” per attivare il launch control: è il piccolo quadrifoglio (simbolo delle Alfa Romeo più sportive) alla fine della consolle fra i sedili, che a prima vista pare solo un elemento decorativo.
Quella che abbiamo guidato è l'Alfa Romeo 33 Stradale numero “0”, ovvero quella che è stata usata per mettere a punto la taratura di motore, cambio e sospensioni e che, con tutta probabilità, finirà nel museo della casa. Come praticamente in tutte le Alfa Romeo, lo sterzo non è per nulla faticoso da azionare e risponde in maniera pronta e omogenea. Ben tarati anche i freni carboceramici, che non sono rumorosi, hanno una corsa corta e ben modulabile. Insomma, se qualcuno volesse rischiare un investimento di questo tipo (si parla di circa due milioni di euro come base di partenza), potrebbe usare tranquillamente la sua 33 Stradale tutti i giorni (c’è perfino la retrocamera).
La vera natura di quest’auto, però, viene fuori quando iniziamo ad “alzare il ritmo” sul cosiddetto “misto Alfa” del centro-prove Stellantis di Balocco (VC): una tortuosa pista dove sono state riprodotte alcune delle più celebri curve delle piste di F1 e dove da decenni vengono messe a punto tutte le auto della casa. Non essendo targata e a causa del suo valore, non abbiamo potuto guidarla su strada. Ma meglio così: solo in circuito ci si può avvicinare ai suoi limiti. Passando dalla modalità predefinita Strada alla Pista, i passaggi di marcia passano da essere relativamente dolci a dei veri propri “calci” nella schiena e motore si fa più reattivo. La sua “voce” diventa anche più presente, poiché le valvole nello scarico rimangono sempre aperte anziché attivarsi a partire dai 3500 giri. Complice lo scarico specifico, il rombo è più coinvolgente di quello delle Maserati che usano lo stesso 3.0; c’è però da dire che altre supercar “cantano” un po’ meglio, specie quando si è vicini al limitatore di giri.
Complice anche la relativa leggerezze (1550 kg), le riprese sono fulminee, a patto di tenere il 3.0 sopra i 3000 giri. Sotto, infatti, la reattività non è eccezionale. Niente da ridire sulla taratura dei controlli elettronici, che non risultano invasivi neppure “esagerando” (ci è stato vietato di disattivarli), e dei comandi. Anche senza essere dei piloti professionisti, infatti, si può sfruttare buona parte del potenziale dell'Alfa Romeo 33 Stradale senza timori: i freni sono infaticabili, le risposte dell’auto “sincere” e sempre progressive.
Carburante | benzina |
Cilindrata cm3 | 2992 |
No cilindri e disposizione | 6 a V di 90° |
Potenza massima kW (CV)/giri | 463 (630)/7500 giri |
Coppia max Nm/giri | 730/3500-5750 |
Emissione di CO2 grammi/km | 265 |
No rapporti del cambio | 8 (robotizz. doppia friz.) + retromarcia |
Trazione | posteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi autoventilanti |
Le prestazioni dichiarate | |
Velocità massima (km/h) | 333 |
Accelerazione 0-100 km/h (s) | 3 |
Consumo medio (km/l) | 8,5 |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 477/218/120 |
Passo cm | 270 |
Peso in ordine di marcia kg | 1550 |
Capacità bagagliaio litri | n.d. |
Pneumatici (di serie) | ant. 245/35 R 20 - post. 305/30 R 20 |