ESAGERATAMENTE VETTEL - Singapore ha uno skyline moderno, con edifici che sono vere opere d’arte, dalle forme avveniristiche che illuminate nella notte paiono astronavi. E forse lo sono davvero, perché al
Gran Premio di
Singapore di Formula 1
2013 ha corso anche un marziano: Sebastian Vettel. Pole position, miglior giro in gara e vittoria finale. Il sesto Gran Premio di Singapore è stato un nuovo en-plein per Vettel e la Red Bull-Renault. Nel Gran Premio disputato nella rutilante scenografia della Singapore notturna, con tanto di fuochi d’artificio finali, il 26enne pilota tedesco ha conquistato il suo settimo successo stagionale, con cinque pole position. Per
Vettel si tratta della 33esima
vittoria della carriera, che lo
lancia in maniera definitiva, anche se non matematica, verso il quarto titolo iridato. Con la vittoria di Singapore, Vettel ha infatti portato a 60 i punti di vantaggio sul secondo, Fernando Alonso su Ferrari, che a Singapore è finito ancora secondo.
DUELLO AL SEMAFORO - Vettel non ha lasciato scampo agli avversari. Alla partenza c’è stato un pizzico di incertezza quando è parso che Nico Rosberg riuscisse a prendere il comando, ma la sensazione è durata pochi secondi. Vettel ha reagito da grande combattente, non ha ceduto neanche un millimetro e alla fine del duello iniziale la prima posizione è stata sua. Lì sono iniziati i suoi giri scatenati: al secondo giro aveva già 2,2 secondi su Rosberg!
ALONSO DA FAVOLA - Ma è stato un altro il vero spettacolo delle fasi della partenza (le uniche emozionanti di tutta la gara). Protagonista assoluto con un numero che resterà negli annali delle corse, è stato Fernando Alonso. Partito in settima posizione ha compiuto quattro sorpassi nel giro di poche centinaia di metri e si è ritrovato terzo. Purtroppo poi la Ferrari non si è dimostrata all’altezza delle migliori, e solo una mossa strategica lungimirante ha permesso ad Alonso di finire in seconda posizione e in qualche modo a tenere aperto il discorso del campionato del mondo, almeno matematicamente. Le gare ancora in programma sono 6 e la speranza (per la Ferrari) è sempre l’ultima a morire…
RULLO COMPRESSORE - Nei giri successivi Vettel è stato un rullo compressore nell’infliggere distacchi crescenti agli avversari. Il drappello di testa vedeva Vettel leader davanti a Rosberg, Alonso, Webber, Grosjean, Massa. Così per i primi giri sino all’inizio del balletto delle soste per il cambio gomme. Primo a fermarsi è stato Massa al 13° giro; Alonso ha aspettato un paio di giri e con sorpresa di tutti è rientrato in pista con le gomme medie, che hanno una durata maggiore ma sono meno performanti. La strategia era quella di puntare a fare una sosta in meno degli gli altri, nella speranza di limitare il distacco di Vettel in un margine che non gli consenta di fermarsi e ripartire in testa. Una scelta anche coraggiosa perché assolutamente da verificare in pista, con rischio figuraccia.
LA GARA IN PIT LANE - Vettel si è fermato al 17° giro, montando gomme morbide e al rientro era ancor in testa, pronto a inanellare una serie di giri veloci. Al 21° giro Vettel guidava la gara con 9,3 secondi su Rosberg e 17,7 su Alonso. Poi al 25° giro è entrata in pista la Safety Car per permettere di sistemare le barriere di sicurezza danneggiate dopo una uscita di strada di Ricciardo. Molti ne hanno approfittano per fare altre soste ai box, tra cui Alonso, rientrando ancora con gomme medie, in quinta posizione dietro Vettel, Rosberg, Webber e Hamilton.
PAUSA DI RIFLESSIONE - La Safety car esce di pista al 31 esimo giro, lasciandosi alle spalle tutte le monoposto raggruppate in un fazzoletto. Ma è stata roba di un momento: come la gara si è riaperta, Vettel è scattato e in un giro aveva 3,2 secondi di vantaggio su Rosberg, secondo, e al giro successivo il margine è salito a 5,5”. La grafica televisiva che informava sui tempi di Vettel e Rosberg - cioè il primo e il secondo - sono stati qualcosa di impressionante: dal 32° al 35° giro Vettel ha rifilato più di 2 secondi a giro a Rosberg. Alla trentaseiesima tornata il distacco tra i due era di 13,3 secondi, mentre Alonso era a 15,8.
VETTEL ESAGERATO - A quel punto per Vettel avrebbe potuto scattare una logica di conservazione e gestione della gara, ma per il tedesco non è cosa: è continuata la sensazione di trovarsi davanti a due gare diverse. Unica incertezza, gli esiti della strategia di Alonso e della Ferrari di usare gomme dure per risparmiare una sosta ai box. Al 43° giro il ferrarista era terzo dietro a Hamilton e con un distacco di 30 secondi da Vettel. Al 44° si è fermato Hamilton e Alonso è diventato secondo, ma con oltre 30 secondi di distacco (per fermarsi senza perdere la posizione occorrono circa 25 secondi…). Al 45° giro Vettel si ferma e rientra ancora al comando, con un vantaggio di 2,9 secondi su Alonso. E a quel punto la differenza di gomme è molto forte. Infatti al 47° giro Vettel ha già un margine di 7,6 secondi su Alonso. E Vettel non lascia spazio a equivoci esibendosi come un tenore nella sua cavatina: stabilisce il record sul giro con un fantastico 1’48,564!
RAIKKONEN IN RIMONTA - A quel punto la gara di testa è vissuta solo nel registrare l’aumento del distacco di Alonso, mentre qualche motivo di interesse c’è stata nelle posizioni dietro, con le battaglie per i punti e per il terzo posto del podio. A centrare quest’ultimo obiettivo è Raikkonen, che nonostante una partenza dalle retrovie ha portato la sua Lotus al terzo posto con grande determinazione.
MA UNA RED BULL HA CEDUTO - Il Circo della Formula 1 si è dato appuntamento in Corea, nel week end del 5-6 ottobre, lasciando poche speranze di vedere cambiare le cose ai fini del campionato. Anche se proprio la fine del Gran Premio di Singapore ha mostrato che anche le Red Bull possono cedere. Il compagno di squadra di Vettel, Mark Webber, con la stessa macchina, si è ritirato all’ultimo giro con l’auto in fiamme, dopo qualche giro che dai box gli dicevano di andare piano. Anche per questo la speranza è l’ultima a morire…
LA CLASSIFICA DEL CAMPIONATO PILOTI
Pos. | PILOTA | TEAM | PUNTI |
1 | Sebastian Vettel | Red Bull Racing-Renault | 247 |
2 | Fernando Alonso | Ferrari | 187 |
3 | Lewis Hamilton | Mercedes | 151 |
4 | Kimi Räikkönen | Lotus-Renault | 149 |
5 | Mark Webber | Red Bull Racing-Renault | 130 |
6 | Nico Rosberg | Mercedes | 116 |
7 | Felipe Massa | Ferrari | 87 |
8 | Romain Grosjean | Lotus-Renault | 57 |
9 | Jenson Button | McLaren-Mercedes | 54 |
10 | Paul di Resta | Force India-Mercedes | 36 |