QUALCHE FRECCIATA - Si sente tradito Luca di Montezemolo, presidente della Ferrari. Ieri, nella tradizionale conferenza stampa di fine anno (foto sopra), non ha resistito ed ha tirato qualche frecciata al pilota che fino a ieri ha sempre idolatrato. Montezemolo, come un ultras ferito, parla di sorpresa e ricorda che Schumacher disse che sarebbe stato ferrarista a vita. Ma nel mondo dello sport assistiamo tutti i giorni a repentini cambi di maglia, il calcio ne è un esempio quotidiano.
OCCASIONE SFUMATA - “Gli feci tornare io la voglia di correre quando Massa si fece male in Ungheria. Ci pensò per 10 minuti e poi accettò, andando a fare dei giri al Mugello, grazie alla sportivita di Frank Williams. Il 9 agosto mi telefono da una clinica tedesca e per la prima volta lo sentii davvero addolorato: mi disse che la frattura al collo, procuratosi in moto, non si era saldata e che quindi doveva rinunciare. Era sincero. Ad Abu Dhabi, all’ultima gara, gli ho accennato dell’eventualita di schierare per lui una terza macchina: "Ma io non posso guidare sino a Natale", disse. Adesso questa rinnovata voglia di correre si e trasferita al… gemello”.
FARÀ BENE - “Se tornerà davvero in pista? Gli ho parlato ieri al telefono, mi ha detto che pensa che il suo gemello lo farà. E noi al gemello non potevamo offrire niente perché abbiamo gia due ottimi piloti, i migliori. Quindi in bocca al lupo e buon lavoro, senza dimenticare niente di quello che lui ha fatto per noi, ma neanche di ciò che lui ha avuto da noi. Da un lato capisco il suo desiderio, le pressioni Mercedes, il contorno. Dall’altro sono stupito e mi farà effetto vederlo su un’altra macchina. Comunque sono sicuro che possa far bene, anche se teoricamente da 35 a 41 anni possono esserci differenze”.
NIENTE PAURA - Non temo nè l’accoppiata Schumi-Brawn, nè quella Hamilton-Button. Se daremo ad Alonso e Massa una buona macchina, vinceranno. Schumacher a Monza, rinnovando con noi il contratto di consulenza per la produzione, aveva detto di avere sposato la Ferrari per la vita, che la Ferrari era la sua famiglia. Mah!”.