AUMENTARE LA PRODUZIONE - Dopo aver presentato il piano di rilancio della Chrysler (leggi qui la news), Sergio Marchionne entro un paio di settimane illustrerà quello di Fiat relativo all'Italia.
Le indiscrezioni parlano di un piano industriale Fiat incentrato su interventi alla produzione di vetture in Italia, che dovrebbero passare dagli attuali 600-650 mila agli 850-900 mila pezzi all'anno. Ovvero un incremento del 40%, reso possibile grazie a un diverso sfruttamento degli stabilimenti.
L'amministratore delegato della Fiat avrebbe posto l'accento sulla produttività degli impianti italiani. Stando ai numeri, i 5.800 addetti degli stabilimenti in Polonia e gli 8.700 del Brasile produrranno quest'anno rispettivamente dalle 600 alle 700.000 vetture. Un numero che viene stimato anche per i cinque impianti italiani che, però, vedono impegnati ben 21.900 addetti. Vediamo come verrebbe rivoluzionata la produzione.
RIVOLUZIONE - Lo stabilimento più a rischio sarebbe quello siciliano di Termini Imerese che, al termine del ciclo di vita dell'attuale Ypsilon, non produrrà più auto (leggi qui la news). La nuova utilitaria della Lancia (guarda la spy), attesa per il 2011, verrà portata in Polonia dove vengono oggi assemblate la 500 e la Panda.
Quest'ultima verrebbe trasferita a Pomigliano e dovrebbe prendere il posto dell'erede della 159 che verrà prodotta a Cassino (foto in alto) insieme alla Milano. Nello stabilimento campano continuerà la produzione della Bravo e della Delta, che condividono alcune parti con la nuova Alfa.
Nella fabbrica di Melfi continuerà ad essere costruita la Punto, mentre a Mirafiori verrebbe confermata solo la MiTo. L'erede della Lancia Thesis, fuori produzione da qualche mese, dovrebbe essere prodotta a Grugliasco, nello stabilimento Bertone acquisito dalla Fiat, dove arriverebbero anche le produzioni della Chrysler per l'Europa.