NEWS

Fiat: indiscrezioni sul piano industriale per l'Italia

16 novembre 2009

Emergono le prime ipotesi sul piano che Sergio Marchionne presenterà ai sindacati. L'obiettivo sarebbe un aumento del 40% della produzione, attraverso una nuova gestione dei cinque stabilimenti italiani.

AUMENTARE LA PRODUZIONE - Dopo aver presentato il piano di rilancio della Chrysler (leggi qui la news), Sergio Marchionne entro un paio di settimane illustrerà quello di Fiat relativo all'Italia.

Le indiscrezioni parlano di un piano industriale Fiat incentrato su interventi alla produzione di vetture in Italia, che dovrebbero passare dagli attuali 600-650 mila agli 850-900 mila pezzi all'anno. Ovvero un incremento del 40%, reso possibile grazie a un diverso sfruttamento degli stabilimenti.

L'amministratore delegato della Fiat avrebbe posto l'accento sulla produttività degli impianti italiani. Stando ai numeri, i 5.800 addetti degli stabilimenti in Polonia e gli 8.700 del Brasile produrranno quest'anno rispettivamente dalle 600 alle 700.000 vetture. Un numero che viene stimato anche per i cinque impianti italiani che, però, vedono impegnati ben 21.900 addetti. Vediamo come verrebbe rivoluzionata la produzione.

RIVOLUZIONE - Lo stabilimento più a rischio sarebbe quello siciliano di Termini Imerese che, al termine del ciclo di vita dell'attuale Ypsilon, non produrrà più auto (leggi qui la news). La nuova utilitaria della Lancia (guarda la spy), attesa per il 2011, verrà portata in Polonia dove vengono oggi assemblate la 500 e la Panda.

Quest'ultima verrebbe trasferita a Pomigliano e dovrebbe prendere il posto dell'erede della 159 che verrà prodotta a Cassino (foto in alto) insieme alla Milano. Nello stabilimento campano continuerà la produzione della Bravo e della Delta, che condividono alcune parti con la nuova Alfa.

Nella fabbrica di Melfi continuerà ad essere costruita la Punto, mentre a Mirafiori verrebbe confermata solo la MiTo. L'erede della Lancia Thesis, fuori produzione da qualche mese, dovrebbe essere prodotta a Grugliasco, nello stabilimento Bertone acquisito dalla Fiat, dove arriverebbero anche le produzioni della Chrysler per l'Europa.

 

Fiat 500
TI PIACE QUEST'AUTO?
I VOTI DEGLI UTENTI
454
173
93
77
128
VOTO MEDIO
3,8
3.80865
925


Aggiungi un commento
Ritratto di bombolone
17 novembre 2009 - 08:08
L'aumento della produzione (+40 per cento) in Italia? O in Polonia?
Ritratto di giuggio
17 novembre 2009 - 10:47
in Italia. Ma, come dice Marchionne (e come dice la logica), solo "se il mercato ci sosterrà".
Ritratto di Pinuccio
17 novembre 2009 - 10:50
serve la massima collaborazione di tutti: azienda, dipendenti, sindacati... speriamo che non sorgano problemi sul lavoro. in passato certe controversie le hanno pagate care lavoratori e azienda...
Ritratto di giò
17 novembre 2009 - 10:58
Un piano interessante che, speriamo, salvaguardi l'occupazione in Italia (lo stabilimento di Pomigliano sarebbe salvo) e, magari, porti anche nuovi posti di lavoro (Termini Imerese verrà riconvertito, ma si aggiunge Grugliasco, ex Bertone)!
Ritratto di bravehearth
17 novembre 2009 - 11:05
Scusate ma chi ha detto che produrre di più significhi impiegare più persone. Guardate i numeri nell'articolo Polonia e Brasile fabbricano più auto con un terzo dei dipendenti. Finiremo così anche in italia. Ed è giusto che sia così. le fabbriche sono piene di gente che tira a campare, aspettando che suoni la sirena di fine turno
Ritratto di iceeyes
17 novembre 2009 - 11:21
ma come fai a dire certe cose? continuiamo a parlare male dei nostri lavoratori... Io all'estero ci sono stato e vi assicuro che non lavorano più di noi. basta con questo cinismo!
Ritratto di giuggio
17 novembre 2009 - 11:50
non penso proprio che il discorso riguardi la bontà dei lavoratori. Se in Italia serve più gente per produrre meno auto significa che gli impianti sono vecchi. Tutto qui. Il problema è che non si può continuare a produrre con costi troppo elevati...
Ritratto di haps
17 novembre 2009 - 14:37
bravo mi sa che sei uno di questi lavoratori anche tu, finiscila di sparare nel mucchio xche' operai che lavorano e bene c'e' ne son tanti e a quelli come li descrivi tu si che ci vorrebbe il licenziamento in tronco. comunque ci vuole la collaborazione di tutti per una sinergia unitaria.