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Maserati Boomerang: 50 anni fa il cuneo venuto dal futuro 

Pubblicato 11 marzo 2022

Insieme all’Alfa Romeo Carabo e alla Ferrari Modulo è tra le più illustri e visionarie dream car degli anni ’70. Sotto le linee tese e squadrate disegnate da Giorgetto Giugiaro si nasconde la meccanica della Bora.

Maserati Boomerang: 50 anni fa il cuneo venuto dal futuro 

BEI TEMPI - Si fa presto, oggi, a dire prototipo, con i grandi saloni internazionali ridotti al lumicino dal Covid, fortemente ridimensionati da una crisi che tiene sotto scacco l’intero settore dell’auto da ormai più di due anni. Si fa presto a dire prototipo, oggi che le tavolette grafiche e photoshop hanno rimpiazzato quasi del tutto carta e matita, un po’ a tutti i livelli. Tant’è che a chiunque, ormai, basta saper usare un programma di disegno digitale per creare la sua proposta e lanciarla sul web, nella speranza che diventi virale. Così il confine, di per sé un po’ fumoso, tra un puro esercizio di stile e la sua applicazione concreta finisce per dissolversi del tutto. Eppure, neppure troppo tempo fa, le show car si facevano per davvero, senza cercare facili scorciatoie e senza badare a spese. Nascevano da uno schizzo sui tavoli da disegno, illuminati a giorno fino a notte fonda, e poi, nelle modellerie delle più rinomate carrozzeria di casa nostra, prendevano forma in tre dimensioni.

OLTRE L’AUTOMOBILE - Erano tempi in cui ai saloni dell’auto si potevano ammirare oggetti dallo straordinario potere visionario come la Maserati Boomerang disegnata da Giorgetto Giugiaro, che quest’anno taglia il traguardo dei suoi primi cinquant’anni. Fa uno strano effetto, a metà tra lo stupore e la contemplazione, osservarla oggi, specie se si pensa che alla Italdesign di Moncalieri, all’alba degli anni ’70, si erano da poco conclusi gli studi per la messa in produzione dell’Alfa Romeo Alfasud (qui per saperne di più) e cominciava a prendere forma la Volkswagen Golf. Estrema, futuristica, capace di sovvertire il senso comune, plasmando l’immaginario di intere generazioni di appassionati: insomma, non serve essere ferrati in materia per capire che la Maserati Boomerang rimane una creazione che va oltre il concetto stesso di automobile. 

LA FIRMA DEL MAESTRO - Per carpire le sfumature di un progetto così fuori dagli schemi, è utile riportare indietro le lancette della storia di cinquant’anni esatti. Il primo mockup, fatto a mano con la resina e privo di qualsiasi organo meccanico, fa la sua apparizione al Salone di Torino nel novembre del 1972. Passano appena cinque mesi e, nel marzo del 1973, la Maserati Boomerang oltrepassa i cancelli del Palaexpo di Ginevra sulle sue ruote. A spingerla, in linea teorica fino alla folle velocità di 300 km/h, è lo stesso, nobile 8 cilindri a V di 90° da 4,7 litri e 310 CV della Maserati Bora (1971), anch’essa uscita dalla felicissima matita di Giugiaro, che per la casa del Tridente, tra le altre, a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 disegnò autentici capolavori come la Ghibli (1967) e la Merak (1972).

RIVOLUZIONE TOTALE - Della Bora la Italdesign di Giorgetto Giugiaro e Aldo Mantovani sfruttò non solo il potente motore, ma l’intero autotelaio con scocca portante. Impossibile, tuttavia, intuire una parentela anche solo lontana tra la Boomerang e la Maserati di normale produzione da cui deriva. Quei pannelli così spigolosi e squadrati, saldati a formare un cuneo basso e affusolato, portano all’estremo i canoni stilistici degli anni ’70, inserendosi a pennello nel filone delle dream car “geometriche” inaugurato dall’Alfa Romeo Carabo, disegnata da Marcello Gandini per Bertone nel 1968, e dalla Ferrari Modulo, scolpita da un blocco di polistirolo da Paolo Martin per la Pininfarina nell’estate del 1967 e tirata fuori dai depositi dell’azienda solo tre anni più tardi, per paura che fosse un po’ troppo “osé” in tempi in cui, non va dimenticato, erano ancora molto in voga le forme morbide e tondeggianti risalenti al secondo dopoguerra.

FONTE D’ISPIRAZIONE SENZA TEMPO - Visionaria fuori, con il parabrezza quasi orizzontale, il tetto vetrato e i finestrini interrotti da una striscia di lamiera, la Maserati Boomerang è intrisa di futuro e richiami spaziali anche al suo interno. Entrando nell’abitacolo, ci si tuffa in una modernità che mezzo secolo fa doveva apparire quasi fantascienza. Basta guardare il volante, che, senza coprimozzo, circonda un grande cruscotto circolare in cui è raggruppata tutta la strumentazione di bordo. I sedili, invece, assomigliano a poltrone da salotto e sono rivestiti in finissima pelle, materiale che avvolge anche le generose imbottiture delle portiere. Dettagli che, inseriti in un contesto unico, in cui l’eccellenza meccanica di una delle case automobilistiche più rinomate al mondo si fonde con l’estro di una grande griffe italiana, fanno della Maserati Boomerang una vera pietra miliare del car design.



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Ritratto di PONKIO 78
11 marzo 2022 - 23:51
Cazzerola…… a quei tempi dove sembrare un’astronave….
Ritratto di Challenger RT
12 marzo 2022 - 03:01
Bellissima la Boomerang! Ho avuto modo di osservarla dal vivo due volte, al Salone di Torino del 1996 e poi al Museo Enzo Ferrari nel 2014.
Ritratto di Taddeus77
12 marzo 2022 - 07:29
Fantastica, geniale,avanguardista, proprio come i Suv di oggi declinati in salsa sportiva:-)
Ritratto di giulio 2021
12 marzo 2022 - 08:23
Ha una tale purezza che si potrebbe produrre in piccola serie oggi come carrozzeria, magari con interni più funzionali.
Ritratto di Lupo mannaro
12 marzo 2022 - 09:16
Il cruscotto inglobato nel volante mi sembra molto funzionale, se modernizzato ma rigorosamente analogico. Lo consiglio alla Peugeot per togliere quel cockpit imbarazzante.
Ritratto di Quello la
12 marzo 2022 - 09:51
E cià pure ragione il caro Lupo Mannaro.
Ritratto di Alvolantino
12 marzo 2022 - 09:08
Il Tesla cybertruck ne ha evoluto la linea ⚡
Ritratto di Quello la
12 marzo 2022 - 09:51
Lo ammetto: stavolta mi hai fatto ridere. Magari non era tua intenzione, ma tant'è. :-)
Ritratto di giulio 2021
12 marzo 2022 - 10:00
Queste auto disegnate solo con i righelli sono disegnate solo in fiancata come disegno io, e sono sempre attuali bisogna dire, la Boomerang ancora oggi come lo sarà la CyberTruck fra decenni.
Ritratto di Tu_Turbo48
12 marzo 2022 - 17:33
In pratica Tesla copia come i Cinesi. Complimenti a Tesla.!!!
Ritratto di Lorenz99
12 marzo 2022 - 15:18
OTTIMO ARTICOLO, INTRISO DI PASSIONE. COMUNQUE CORRE VOCE, CHE I CINESI STIANO TRATTANDO L'ACQUISTO DI MASERATI, VOGLIONO RIFARE LA BOOMERANG ELETTRICA, IN VERSIONE SUV, CON MEGADISPLAY INGLOBATO NEL VOLANTE.
Ritratto di Lupo mannaro
12 marzo 2022 - 16:52
Concordo, questo giornalista per me è il migliore, scrive articoli interessanti e intrisi di passione.
Ritratto di Ridolfo Giuseppe Ignotus
12 marzo 2022 - 15:19
@AlVolante, non serve essere ferrati in materia per capire che la Maserati Boomerang rimane una creazione che va oltre il concetto stesso di automobile: assolutamente vero e condivisibile, è un capolavoro quest'auto.
Ritratto di Ridolfo Giuseppe Ignotus
12 marzo 2022 - 15:21
@AlVolante, non serve essere ferrati in materia per capire che la Maserati Boomerang rimane una creazione che va oltre il concetto stesso di automobile: assolutamente vero, è un capolavoro quest'auto.
Ritratto di BZ808
12 marzo 2022 - 15:22
Stupefacente!
Ritratto di Ridolfo Giuseppe Ignotus
12 marzo 2022 - 15:24
Davvero bellissima, unico neo il quadro strumenti attaccato al volante: funzionale e pratico, magari, ma lo trovo decisamente brutto.
Ritratto di Volandr
12 marzo 2022 - 16:21
Bassa e filante, con la linea dei finestrini a metà della fiancata e non, come ora, a meno di un terzo. Qui sì che c'è da fermarsi a guardare.
Ritratto di BZ808
13 marzo 2022 - 09:25
Straquoto!
Ritratto di giangio87
12 marzo 2022 - 20:14
Ecco l'auto che ha ispirato quella di mac gyver
Ritratto di Velocissimo
12 marzo 2022 - 20:25
Fantastica, altro che i bidoni di oggi del Tridente.
Ritratto di giulio 2021
13 marzo 2022 - 09:29
Queste erano auto disegnate da Giugiaro ma soprattutto disegnate in fiancata, i disegni di 3/4 erano solo dei rendering, e guardate cosa usciva, da quegli anni in poi, cioè soprattutto dagli anni 90 in poi ci sono state generazioni di designer che impostavano immediatamente il disegno in "prospettiva" senza passare più di tanto per la fiancata, bravissimi comunque, però fatto sta che non abbiamo più avuto certi capolavori.
Ritratto di Venom73
14 marzo 2022 - 14:40
Spettacolari queste forme a cuneo, ancora oggi futuristiche. Con prototipi rivoluzionari e dirompenti (non menzionata la stratos zero) che poi hanno trovato compimento nella produzione in serie della Countach. Immagino la goduria e la soddisfazione di poterne comprare e guidare una all’epoca. Poche macchine (forse nessuna) oggi hanno un potere evocativo così forte.
Ritratto di fabrizio GT
15 marzo 2022 - 19:22
fantastica...... io mi sono innamorato dei cerchioni!