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Le vendite delle Lancia Thema e Voyager non decollano

18 maggio 2012

La strategia di Sergio Marchionne di vendere in Europa modelli Chrysler rimarchiati sta dando risultati alterni. Le vendite della Fiat Freemont vanno a gonfie vele, ma quelle di Lancia Thema e Voyager sono sotto le aspettative.

Le vendite delle Lancia Thema e Voyager non decollano

STRATEGIA “TAPPA BUCHI” - La strategia voluta da Sergio Marchionne per rilanciare le vendite del gruppo Fiat in Europa è chiara. Nell'attesa di proporre nuovi modelli, costruiti in completa sinergia con la Chrysler, come le recenti Dodge Dart e Fiat Viaggio, il gruppo torinese ha deciso di “tappare i buchi” della gamma “rimarchiando” alcuni modelli della casa americana. Così, grazie alla Freemont, derivata dalla Dodge Journey, la Fiat ha oggi a listino una crossover, mentre la Lancia può proporre una grossa berlina da famiglia, la Thema (alias Chrysler 300), e una monovolume, la Voyager (alias Chrysler Town & Country), che raccolgano l'eredità rispettivamente della Thesis e della Phedra. Una strategia che, però, stando ai dati raccolti dalla Jato Dynamics, non sta dando i risultati sperati.


Lancia thema presentazione 10


RISULTATI DELUDENTI - Se le vendite della Fiat Freemont, con 6.498 vetture in Europa nei primi quattro mesi, sono in linea con la previsione di 30.000 unità l'anno, quelle della Thema e della Voyager stentano a decollare. In Italia, da gennaio ad aprile sono state vendute 347 Voyager e soltanto 208 Thema. Un quantitativo che cresce rispettivamente a 995 unità per la monovolume e 272 per la berlina se si considera tutto il mercato europeo. Numeri risicati che non permettono di raggiungere gli obiettivi di vendita fissati per il 2012 dai vertici del gruppo Fiat: 10.000 Thema e 11.000 Voyager.

 

Lancia voyager 10 2011 07


MERCATO DIFFICILE - A pesare sullo scarso successo della Thema e della Voyager concorrono diversi fattori. Innanzitutto, il clima di austerità imposto dal Governo per far fronte alla difficile situazione economica dell'Italia, principale mercato per la Lancia, ha ridotto il potere di acquisto degli automobilisti. D'altra parte, se per acquistare una Fiat Freemont bastano 26.200 euro, per la Voyager non meno di 39.900, che diventano 41.400 per la Thema. Inoltre, la Lancia sconta la scarsa notorietà del suo marchio sugli altri mercati europei, che rende poco “attraente” una grossa berlina come la Thema al confronto di modelli della sua stessa categoria, quali le più “blasonate” Audi A6, BMW Serie 5 e Mercedes Classe E. Senza dimenticare che sia la Thema, sia la Voyager sono prospote con una gamma piuttosto limitata: motore benzina 3.6 V6 da 286 per entrambe, e turbodiesel 3.0 V6 da 190 e 239 CV per la Thema, e 2.8 da 163 CV per la Voyager.

> I prezzi aggiornati delle Lancia



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Ritratto di ale2612
23 maggio 2012 - 01:37
Cari ragazzi,la thema è molto bella ed ha un look fuori dagli schemi,anche se praticamente è una 300C restyling difatto....a me la 300C piaceva e piace,sono un po' tamarro in fondo,ma uno dei problemi percui ha venduto poco era i grossi motori assetati di benza e gasolio,percui Marchionne forse doveva metterci un evoluzione del 2.4 mjet che in Italia tutti apprezziamo ed ha una cilindrata Anti-superbollo / esenteDaAccertamentoFiscale.....purtroppo in 3.0 fa paura.....da usata quest'auto sarà ottima per i futuri secondi proprietari perché si svaluterà tantissimo
Ritratto di Lancista79
20 giugno 2012 - 12:10
Sono contento che in Italia non riescono a vendere questi Cessi. E' vergognoso vedere un marchio come quello della Lancia che è stato sempre sinonimo di stile, eleganza e sportività, ridotto ad essere messo su delle "Barche" chiamate macchine che di italiano non hanno neanche un bullone.
Ritratto di Giovanni calabrò
29 giugno 2012 - 21:32
Non ci voleva certo una previsione di una zingara per sapere che sarebbe stato un flop. Non si può prendere una macchina americana e mettergli un emblema Lancia perchè questa sia vista come una lancia dagli italiani..........mi domando se questa gente cervelloni laureati ci capiscono qualcosa di auto e passioni italiane....
Ritratto di Giovanni calabrò
2 novembre 2012 - 11:02
Eccoci arrivati ad ottobre 2012, sono passati molti anni, tutto è partito in tempi non sospetti, quando Il management non mise in atto un ristyling della Lancia Lybra facendola agonizzare per anni tenendo il confronto con una concorrenza sempre in continuo aggiornamento, poi l'uscita definitiva da quel segmento. Lancia ridotta alla y e alla delta (utilitarie) Comunque nonostante tutto, grazie al valore del Marchio reggeva. Poi è arrivato L'affondo finale, si sono presi degli scatoloni Americani e gli si è appiccicato il logo Lancia......era troppo anche per il valore del marchio. Alla fine ci sono riusciti a portare a chiusura. Io credo che oggi sia evidente il percorso fatto, Io credo che Marchionne sia stato chiamato per dismettere e non per risanare, prima vittima disignata Lancia ( fatto ) adesso si dedicherà a Alfa Romeo e Maserati..................certo che si dovesse soffermare a pensare al Marchio Lancia, a quello che valeva, significava, alle auto che in più di 100 anni a prodotto, allora si sarebbe solo dovuto dimettere e andare via per dimostrata incapacità gestionale. Era impossibile far fallire la Lancia, Impossibile!!!!!!!!!!
Ritratto di narvallinos
18 luglio 2013 - 16:22
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Fatemi aprire una parentesi( Logo Autobianchi bello e Attuale logo Innocenti fa schifo va radicalmente cambiato)per parlare di low cost e attuale guardate la Dacia e la Datsun GO che avrà successo sicuramente,L'autobianchi con il carisma che ha,e degli albori automobilismo e sicuramente un asso nella manica,molto adatto per una low cost,è un po il caso Datsun GO,di cui si celebra il centenario nel 2014.Autobianchi e Datsun vengono da un oblio lungo.E' ora di valorizzarle,la Datsun ha provveduto cosa aspetta la Fiat con l'Autobianchi?