NEWS

Gruppo Volkswagen: prende quota lo scorporo di Lamborghini e Ducati

Pubblicato 17 novembre 2020

Mentre si attendono novità sul futuro dei marchi italiani del Gruppo VW, la Lamborghini nomina Stephan Winkelmann nuovo ad.

Gruppo Volkswagen: prende quota lo scorporo di Lamborghini e Ducati

NUOVI PIANI - Il Gruppo Volkswagen è sempre più orientato verso le auto elettrificate ed i servizi digitali, per i quali investirà 73 miliardi di euro nei prossimi 5 anni (qui per saperne di più). Ma se tanti marchi del Gruppo possono riconvertirsi per sposare al meglio questa strategia, compreso quello di lusso Bentley, che dal 2030 venderà solo elettriche (qui per saperne di più), ce ne sono alcuni che non trovano collocazione nella nuova strategia: sono il marchio di motociclette Ducati, di proprietà dell’Audi; quello di supercar Lamborghini e la Italdesign, che si occupa di progettazione. E infatti, la Volkswagen sta valutando di separare queste realtà dal Gruppo, nell’ottica di renderle più indipendenti. 

TORNA WINKELMANN - Da mesi infatti ci sono indiscrezioni sulla possibile fuoriuscita dei tre marchi, ma queste voci hanno preso quota nelle scorse ore dopo la conferma di Herbert Diess, amministratore delegato del colosso tedesco, che ha preannunciato modifiche alla struttura italiana del Gruppo, riferendosi proprio a Ducati, Italdesign e Lamborghini. E infatti, a conferma che qualcosa stia bollendo in pentola, c'è il ritorno di Stephan Winkelmann (nella foto sopra) a capo della Lamborghini, ruolo che aveva ricoperto con successo dal 2005 al 2016, prima di passare alla Bugatti, sempre di proprietà del Gruppo Volkswagen. Il manager rimarrà al timone anche della Bugatti. Winkelmann assumerà l’incarico dall’1 dicembre e sostituirà Stefano Domenicali, che dal prossimo anno sarà l’amministratore delegato della Formula 1.



Aggiungi un commento
Ritratto di katayama
17 novembre 2020 - 13:12
Ducati e Lamborghini di nuovo italiane.
Ritratto di 82BOB
17 novembre 2020 - 13:26
2
Mah, odora tanto di raccolta fondi... Se Bugatti è in predicato di diventare un metodo di pagamento a Rimac, non è da escludere che anche qui possa venir fuori un gioco di carte e azioni sulla stessa falsariga... Ci sono italiani in grado di garantire capitali e know-how a VAG per la sua transizione elettrica? Se sì, ben venga!
Ritratto di katayama
17 novembre 2020 - 13:36
Non credo si parli di transizione elettrica. Non certo per Ducati per la quale ci sarebbe il Gruppo Piaggio. Quanto a Lamborghini, come il compianto Merloni ha fatto con Benelli, si potrebbero coinvolgere capitali cinesi (nel caso, Geely Holding Group).
Ritratto di 82BOB
17 novembre 2020 - 22:14
2
No katayama, non hai compreso! Quello che intendevo è che VAG ha bisogno di soldi per la sua transizione elettrica... o usa i suoi brand come merce di scambio, come nell'affare Bugatti-Rimac, o direttamente per racimolare grano! Se un investitore italiano avrà know-how e/o capitali potrà ambire all'acquisto...
Ritratto di Giuliopedrali
17 novembre 2020 - 22:19
Magari i cinesi costruendo 42 volte le auto che costruiamo noi italiani avranno qualche capitale in più, notizia di oggi ora Mercedes fa i motori termici con Geely o almeno li fa produrre anche da lei che per poco non si comprava Daimler - Benz.
Ritratto di katayama
17 novembre 2020 - 22:37
@82BOB Ok, adesso è chiaro. Pensavo intendessi che l'aquirente dovesse farsi carico della transizione elettrica dei marchi (Italdesign a parte). D'altro canto, come dico più sotto, col super condensatore della Sian, anche Lamborghini è ancora "battery free" a tutti gli effetti.
Ritratto di Dario Visintin
17 novembre 2020 - 16:43
1
difficile pensare che questi marchi ritornino italiani almeno all'apparenza. credo che la destinazione sia verso oriente.
Ritratto di katayama
17 novembre 2020 - 17:09
Meglio capitali cinesi o russi che tedeschi. Parrà paradossale, ma l’identità d’un marchio italiano la si preserva meglio così. In Italia non ci sono più grandi imprenditori in campo industriale, tranne quello citato e pochi altri, e specie nei macchinari e nella meccanica di precisione. Anche il fondo Black Ocean di Sardarov potrebbe essere coinvolto.
Ritratto di Dario Visintin
17 novembre 2020 - 17:48
1
è vero non è un paradosso, si con capitali orientali credo in una notevole espansione verso quei mercati che crescono in modo notevole, vedi non caso Cina Russia.
Ritratto di Giuliopedrali
17 novembre 2020 - 18:24
Conoscete la SWM noto marchio lombardo motociclistico di Vimercate, era quasi scomparso ma preso dai cinesi di Shineray (uno dei più grandi costruttori di moto) non solo è rinato in Italia e guardate che moto fa, ma anche ha creato la SWM (che poi vuol dire : Sironi Vergani -Vimercate Milano) come marchio di SUV in Cina che fa almeno 10.000 Auto al mese.
Ritratto di katayama
17 novembre 2020 - 19:58
Eccome, certo.
Ritratto di katayama
17 novembre 2020 - 22:44
Ok, conoscevo solo le moto in realtà. Ci sei rimasto un po' male eh? Mi sono andato a vedere la SWM G01. Bella, non originalissima ma bella. Certo molto meglio della Pininfarina Vinfast President. Del resto Sotirios ha disegnato pure la Yaris, quella della foto qui a fianco (al momento in cui scrivo). Mica pizza e fichi...
Ritratto di Giuliopedrali
18 novembre 2020 - 16:21
La SWM è una delle marche cinesi meno importanti e dal design meno interessante, però ad una piccola azienda semi artigianale motociclistica di Vimercate può dare molto, anche togliere ovviamente, ma difficilmente ai livelli a cui FCA ci ha abituati..
Ritratto di katayama
18 novembre 2020 - 18:12
Togliere proprio no. Nelle loro scuole hanno il culto dell'Italia, della sua storia, della sua cultura. I ragazzini dell'età delle medie suonano correttamente le arie della nostra migliore musica classica, ad esempio, laddove i nostri armeggiano maldestri coi loro flauti. La DAD li "ucciderà" definitivamente. Solo gli istituti religiosi stanno tenendo botta, piaccia o meno. E quindi loro crescono con questa reverenza verso di noi, e ci rispettano, non ci "invadono". Che poi l'Italia abbia subito un processo degenerativo maggiore (basta scorrere la webpage del nostro principale quotidiano nazionale), questo forse solo noi lo sappiamo. I tedeschi, però, lo sanno molto bene.
Ritratto di Claus90
17 novembre 2020 - 13:37
Mi sembra un operazione fatta qualche anno fa da FCA con Ferrari non ci vedo nulla di strano in ciò. Meglio rendere indipendenti certi brand.
Ritratto di Santhiago
17 novembre 2020 - 13:39
Esatto
Ritratto di BioHazard
17 novembre 2020 - 14:07
Però Ferrari è un mondo a parte nell'automotive. Aston Martin ad esempio è indipendente ma è a un passo dal fallimento. Un rimescolamento nel gruppo VAG che vuol dire crisi nera, non a caso si parla dei business meno solidi: Bugatti venduta a Rimac, le tre aziende italiane scorporate e l'uscita di De Meo da Seat preannuncia un cambio di strategia su Seat che è a dir poco un doppione di Skoda e VW senza averne lo stesso successo.
Ritratto di Leonal1980
17 novembre 2020 - 15:30
4
se le studi e provi non sono proprio un doppione...
Ritratto di Meandro78
17 novembre 2020 - 16:26
Magari si possono vendere pure Seat...
Ritratto di FRANCESCO31
17 novembre 2020 - 16:20
LAMBORGHINI deve essere nazionalizzata. ma niente privati, di "prenditori" italici che socializzano le perdite e privatizzano i guadagni ne abbiamo abbastanza, bastano e avanzano Agnelli&Elkan. Poi fusione con la SAME x costruire trattori e x i veicoli movimento terra ; poi moto , navi, bicilette : . . . . . un super gruppo industriale ! ! !
Ritratto di katayama
17 novembre 2020 - 16:43
Nazionalizzazione di questi tempi... Sarebbe come se uno spremiagrumi germogliasse fiori d’arancio.
Ritratto di FRANCESCO31
18 novembre 2020 - 12:37
questi sono tempi perfetti x nazionalizzare
Ritratto di katayama
18 novembre 2020 - 18:34
Concordo, ma non lo vogliono fare o, meglio, non glielo lasciano fare. Non hanno potere decisionale, in realtà. Sono come i "teleprompter" dei media. Ci mettono la faccia (ma forse a qualcuno fa pure piacere) e tant'è...
Ritratto di Giuliopedrali
17 novembre 2020 - 18:25
Secondo me con Lambo, Ducati, Bugatti ma anche Bentley VAG comincia a capire di aver fatto un azzardo.
Ritratto di katayama
17 novembre 2020 - 20:08
Piech ha vissuto tutt'altra fase. De Meo e Mesonero se ne sono andati da Seat... Stanno razionalizzando, è evidente. Lo stesso mktg di Lambo dichiara che non vogliono più partecipare ai saloni internazionali e che vogliono concentrarsi su una clientela selezionata. Tagli pure lì, nonostante gli ottimi risultati del 2019. Ma il mondo è irreversibilmente cambiato, in peggio. Insomma, c'è troppa offerta rispetto alla domanda. Il super condensatore della Sian, pur valido in sé come instant booster elettrico, non è certo un primo passo verso l'elettrificazione. Segno che sui V10/12 non vogliono investire seriamente.
Ritratto di Giuliopedrali
17 novembre 2020 - 21:27
E' strano il fatto che i soliti cinesi sono gli unici a saper gestire brand internazionali cioè stranieri non cinesi, mentre anche VW fa bene ad Audi Porsche e Skoda (ex impero austroungarico e Protettorato di Boemia, poi non so se sapete ma a Praga una volta si parlava molto più tedesco che ceco etc etc), mentre coi marchi super lusso stranieri: Bugatti, Lambo e Bentley un pò stenta, guardate cosa ha fatto GM a SAAB, Opel e Daewoo o Lotus etc... Ford ad Aston e Jaguar e Volvo (eppure Ford per gli inglesi è inglese più di MG) e non voglio pensare a Stellantis in cui già Peugeot ha sempre fatto del male a Citroen per non parlare di Fiat all'intera "altra" industria italiana...
Ritratto di katayama
18 novembre 2020 - 08:17
Alla Germania, col 50% ca. del GDP dipendente dalle esportazioni, hanno creato tutt'attorno una free trade area (l'UE), hanno cucito addosso l'Euro e hanno fatto ripianare i suoi bilanci bancari post 2008 alla Grecia. Quando George Friedman incontrò i banchieri tedeschi diede loro dei "jerks" per aver acquistato i subprime USA (paese che, all'opposto, è un net importer, e che vede di cattivo occhio tutti i net exporter, Russia, Cina e Germania in primis). Della serie, adesso sono cavoli vostri e non è certo colpa nostra, e "prendetevela" pure con chi volete. Fanno quello che vogliono, insomma. Sono "adulti e vaccinati" e non dipendono certo da nessuno. Quindi, in questa fase è chiaro che la Germania si chiuda in difesa concentrandosi sui suoi marchi. Gli altri in Borsa per raccogliere capitali oppure in vendita, o entrambe le cose.
Ritratto di Miti
21 novembre 2020 - 23:26
1
Io guardavo li numero impressionante di modelli tedeschi & co nei listini oltre 150 ... Tutti gli altri non arrivano a metà strada.
Ritratto di napolmen4
17 novembre 2020 - 18:52
sarebbe una splendida notizia per ducati e lambo che si liberano del fardello gruppo vw oramai "sacco dibpatate" tra debiti ed energia elettrica per sopravvivere
Ritratto di Dr.Torque
18 novembre 2020 - 09:23
Ma lei ci ha lavorato in Lambo e in Ducati prima dell'avvento del gruppo VW? No, perché le assicuro che senza quei capitali e quella organizzazione aziendale oggi sarebbero già in fallimento. E glielo dice uno al quale i tedeschi non sono mai stati particolarmente "simpatici".
Ritratto di katayama
18 novembre 2020 - 12:32
Il tallone d’Achille del modello organizzativo italiano è arcinoto. Diversamente dal senso d’appartenenza che unisce sotto l’egida della nazione o dell’azienda, che si riscontra ad esempio in Germania o in Corea, per ragioni storiche e culturali, nelle nostre aziende, e sempre per le stesse ragioni (l’Italia non è mai stata unita), si creano delle cricche (in ogni senso). Sono di fatto di micro-alleanze intestine che perseguono fini propri e non in linea con quelli aziendali. Da cui il devastante potenziale distruttivo. Se non abbiamo molte grosse aziende come Siemens, Bosch, Bayer, VAG, ecc. è esattamente per via di questo fatto. Troppe PMI, spesso frutto di “fuoriuscite”, con scarsissima capacità di R&D e non più competitive. Ma anche le grandi aziende soffrono di questo stesso problema. Ne conseguono ridondanze e mancanze di sinergie, e sempre con effetti nefasti.
Ritratto di Dr.Torque
18 novembre 2020 - 14:38
Lettura interessante, non mi sarei spinto alle radici dei popoli ma ha un suo senso logico.
Ritratto di napolmen4
18 novembre 2020 - 16:18
no...ma attualmente ci lavoro presso San Giovanni (ducati/lambo)
Ritratto di Dr.Torque
19 novembre 2020 - 09:14
Credo sia un'ottima esperienza oggi. Io lavorai a Borgo Panigale negli anni 2000 come project engineer e fu molto divertente, ma non certo un esempio di buona gestione.
Ritratto di Giuliopedrali
18 novembre 2020 - 16:24
Dr .Torque per dire Lamborghini penso anche con la divisione trattori e tutto fu comprata da Patrick Mimram nel 1982 mi sembra, un sempice rampollo di una ricca famiglia francese, sto Mimram aveva 20 o 24 anni... Per dire come eravamo messi...
Ritratto di Giuliopedrali
18 novembre 2020 - 16:28
In British Leyland negli anni 70 80 (poi il fallimento) cioè il gruppo che unì tutti i più importanti marchi britannici, era talmente alto l'astio tra le maestranze di un marchio ed un altro in piena crisi poi che gli operai della Austin si rifiutavano di assemblare Morris... Triumph creò la splendida coupè Stag (Michelotti) e crearono il peggiore motore V8 della storia per essa dimenticandosi di collaborare con Rover che possedeva il migliore V8 della storia. il 3500 V8 Rover ex Buick... Ma tutto ciò accadrà a Stellantis.
Ritratto di napolmen4
19 novembre 2020 - 00:07
...intanto han tolto da mezzo i V8 il gruppo vag....a proposito!! saluti
Ritratto di katayama
19 novembre 2020 - 09:06
@Giuliopedrali Citazione dottissima, come tuo solito. Certo, i particolarismi non li abbiamo inventati noi. E, come si suol dire, tutto il mondo è paese. Ma in Italia la tendenza è endemicamente più marcata. Ai tempi era proprio una questione di sopravvivenza. Ai tempi del boom poteva sembrare un indicatore d'effervescenza del tessuto economico-imprenditoriale. Ma nell'oggi... Conta molto la formazione nelle scuole, la cultura della persona, ecc. Se già si parte, nelle scuole dell'obbligo e non solo, con un insegnamento politicamente orientato... Se nemmeno si può intavolare un discorso che contenga le parole "nazione", "nazionalismo" e derivate... Beh, non si va lontano. E lo stiamo vedendo.
Ritratto di Giuliopedrali
19 novembre 2020 - 16:14
La scuola austriaca era molto meno politicamente orientata di quella italiana, e parliamo di chi 100 anni fa per esperienza come insegnante passò a Trieste dalla dominazione asburgica a quella italiana, cioè i "tedeschi" sono forse meno rigidi di noi, meno orientati, comunque non esiste di peggio che un accozzaglia di marchi, mentre è da ammirare chi con vari marchi acquisiti riesce a coprire vari segmenti di mercato.
Ritratto di Miti
17 novembre 2020 - 22:19
1
Renderle indipendenti come ? L'unica modalità è la Borsa. Di nazionalizzazione non si può nemmeno parlare. Prima perché sono dei paletti dalla CE. Secondo perché fanno parte di un gruppo tedesco. Ed i tedeschi non ti regalano assolutamente due aziende così a te per nazionalizzarle così che vuoi te.
Ritratto di FRANCESCO31
18 novembre 2020 - 12:38
nazionalizzazione immediata
Ritratto di Miti
18 novembre 2020 - 12:49
1
Non è possibile. Sono proprietà tedesca.
Ritratto di Miti
18 novembre 2020 - 13:06
1
In più ...per fare una cosa del genere al interno della CE ti servono politici con dei cog"*'"lioni. Ti sembra che esistono in Italia ? La Lamborghini e ducati e Augusta e Pirelli e le case di design ...per dire solo poche aziende per colpa di chi sono state perse ? Evasione, malavita , politica tossica, bustarelle e via così.
Ritratto di Gabriele 1989
18 novembre 2020 - 12:48
Ci vorrebbe qualche grosso magnate italiano che ricompri tutto e faccia risplendere questi marchi di cui la germania non è degna! Viva l'ITALIA.
Ritratto di Autolive
18 novembre 2020 - 18:03
Spero che Lamborghini e Ducati ritornino italiani, sarà molto difficile ma la speranza è l' ultima a morire
Ritratto di Giuliopedrali
18 novembre 2020 - 18:56
Lamborghini se italiana sarebbe secondo me più artigianale, più sanguigna, un ritorno alle origini.