Appena girata la chiave di accensione, si avverte un piacevole scuotimento della vettura e il 4 cilindri comincia a girare silenzioso (forse un po’ troppo per un auto sportiva), ma il sound si rende più cupo ai regimi più alti. Si ingrana la prima e via. Il motore in accelerazione spinge bene fino a quasi 7000 giri, mostrando qualche incertezza ( buchi di coppia) tra i 2500 e i 3500 giri, la stessa sensazione si avverte anche in ripresa quando si richiede subito la potenza (è un motore aspirato euro 4 del resto), per il resto i 160 cavalli fanno il loro dovere e fanno accelerare la vettura da 0 a 100 in soli 7.8 s spingendola fino a quasi 220 km/h.
Certo... 160 cavalli spremuti da un 2L non sono poi tanti rispetto alla concorrenza e di certo la spinta di un turbocompressore non avrebbe guastato o per lo meno avrebbe rimediato alle pecche degli aspirati euro 4. Anche se l’alluminio è stato usato a profusione per ridurre il peso della carrozzeria, lo stesso materiale non è stato usato per realizzare il telaio che risulta essere si più rigido di quello della precedente versione ma realizzato in acciaio.
Per quanto riguarda lo schema sospensivo la vettura presenta sia all’anteriore che al posteriore un sistema a quadrilateri sovrapposti che rende la guida sensazionale: infatti, l’auto risulta ben piantata a terra e reattiva ad ogni azione sullo sterzo, le ruote anteriori vanno esattamente dove vuole il guidatore, rollio e beccheggio sono quasi assenti, i controlli elettronici (esp-abs-tcs) tengono a bada l'esuberanza del pilota intervenendo solo quando necessario, infatti non risultano invasivi, peraltro gli stessi sono disinseribili singolarmente (tutti tranne l'abs). Con i controlli di guida disattivati si ci può esibire in derapate facilmente controllabili, visto che la macchina risulta intuitiva anche se spinta al limite.