
La Micra è cresciuta di 6 cm in lunghezza (da 372 a 378 cm), ma resta un’utilitaria a misura di città. La linea è tutta nuova e, nelle intenzioni della Nissan, non dovrebbe far rimpiangere la carrozzeria tutta curve e bombature della fortunata progenitrice (nata nel 1983 e da allora venduta in oltre cinque milioni mezzo di unità, di cui tre milioni solo in Europa). Ma, per piacere agli europei e agli americani, senza urtare il senso estetico dei cinesi e degli indiani (verrà costruita in Thailandia, in Cina, in India e in Messico e sarà venduta in 160 paesi), la vettura ha perso originalità. I fari che ricordavano gli occhi di un ranocchio e la coda molto bombata hanno lasciato il posto a una carrozzeria più “normale”, che appare quasi slanciata nelle fiancate e più robusta nel frontale.

Il passo allungato di 2 cm (ora ne misura 245) e il soffitto più alto nella zona posteriore, comunque, hanno giovato all’abitabilità della Nissan Micra, peraltro già notevole nella vecchia versione. I posti anteriori sono ampi e confortevoli; la posizione di guida, leggermente rialzata, è corretta; il parabrezza e i vetri laterali sono ampi, tanto da dare un gran senso di spazio, assicurando una buona visibilità anteriore e laterale. Anche dietro si sta bene: il divano (che però ha perso la pratica regolazione longitudinale) è comodo per due adulti, e offre sufficiente spazio per gambe, spalle e testa. Nemmeno in tre si sta troppo stretti (all’altezza della spalle, da porta a porta ci sono ben 130 cm, mentre davanti sono 132).

Deludono un po’ le finiture interne. La plancia è moderna, ma meno fantasiosa rispetto a quella della vecchia Nissan Micra e le plastiche sono povere d’aspetto. È vero, si tratta pur sempre di un’utilitaria; ma molte concorrenti appaiono più curate. Il doppio cassetto di fronte al passeggero anteriore, per esempio, è in plastica rigida e ha lo sportello inferiore con la discesa non frenata: aprendolo, cade sulle ginocchia. È “furbo”, invece, il vano ricavato nella seduta della poltrona anteriore destra: vi si accede sollevando metà del cuscino e serve per appoggiare piccoli oggetti mentre si guida, impedendo che “navighino” nell’abitacolo durante la marcia.

Il motore della Nissan Micra è un tre cilindri 1.2 a benzina, con fasatura variabile delle valvole. Con i suoi 80 cavalli si dimostra adeguato alla macchina, abbastanza silenzioso e capace di prestazioni di tutto rispetto. In città gira abbastanza regolare (ma vibra un po’ a freddo e al minimo) e in autostrada non è mai troppo rumoroso (solo nelle accelerazioni decise fa sentire tutta la sua voce). Il cambio automatico CVT a variazione continua di rapporto (1.000 euro) è sufficientemente pronto nella marcia tranquilla e aiuta a rendere meno stressante la guida nel traffico, ma se si chiede rapidità di risposta non si dimostra all’altezza. In particolare, è penalizzante nei confronti del vivace 1.2 in ripresa, costringendo a insistere parecchio con l’acceleratore quando si vuole recuperare velocità in fretta, per esempio per effettuare un sorpasso (nel breve test in Danimarca abbiamo provato anche la versione col cambio manuale a cinque marce, che ci è sembrata molto più rapida nel guadagnare velocità).

La sicurezza è uno dei punti forti della nuova Nissan Micra. Fin dalla versione base, la dotazione di serie comprende sei airbag (tra cui quelli a tendina per la testa), cinque poggiatesta e il controllo elettronico della stabilità Esp. La Acenta (più ricca della base Visia e della Comfort, ma meno accessoriata della Tekna), ha i cerchi in lega di 15”, il climatizzatore automatico, la radio e i fendinebbia. Con 500 euro si può avere il navigatore satellitare (di serie per la Tekna) e con altri 500 anche il PSM, il sistema che consente di misurare lo spazio di parcheggio. Non male. E il prezzo non è neppure dei più pesanti. Peccato che non sia prevista una versione a gasolio; in primavera, però, si aggiungerà la 1.2 a iniezione diretta di benzina da 98 CV, con compressore volumetrico e sistema Start & Stop, per cui la casa dichiara emissioni pari a 95 g/km di CO2.

PREGI
> Abitabilità. In quattro a bordo si possono affrontare anche lunghi viaggi: lo spazio non manca, sia davanti sia dietro.
> Sicurezza. La nuova Micra ha di serie anche il controllo di stabilità, sei airbag e persino i poggiatesta posteriori.
> Prezzo. La giapponese costa meno di tante concorrenti ed è ben dotata. Offre anche optional poco diffusi tra le utilitarie, come il sistema PSM (per misurare gli spazi di parcheggio) e il navigatore satellitare.
DIFETTI
> Finiture. Le plastiche utilizzate per i rivestimenti delle porte e della plancia sono rigide e povere d’aspetto.
> Linea. La carrozzeria ha un aspetto convenzionale. Tutto il contrario del vecchio modello, con quei suoi occhi da ranocchio e le bombature della carrozzeria.
> Ripresa. Il cambio automatico CVT è comodo, ma toglie verve: la Micra fatica a recuperare velocità in fretta.