Audi A1 1.2 Ambition

serie 1 (8X) restyle in produzione dal 2015 al 2018

Pubblicato il 27 novembre 2011

Listino prezzi Audi A1 non disponibile

Ritratto di gig
Audi A1
Qualità prezzo
5
Dotazione
5
Posizione di guida
4
Cruscotto
5
Visibilità
4
Confort
4
Motore
5
Ripresa
5
Cambio
5
Frenata
5
Sterzo
5
Tenuta strada
5
Media:
4.75
Perché l'ho comprata o provata
Sin dal suo esordio, l' Audi A1 mi colpì per le sue forme sinuose ma al tempo stesso sportive e classiche. Molti trovano il suo design una copia di quello di tutte le altre Audi, e sono giustificati, dato che anteriormente è alquanto difficile distinguerla dagli altri modelli della Casa tedesca. Se però la si guarda un pò di profilo ed un pò anteriormente, si può notare che la differenza c' è, eccome se c' è: quella da me provata era bellissima, nero metallizzato e con gli archi del tetto in colore in contrasto, nel mio caso bianchi che, come mi ha fatto notare il venditore, fanno sembrare l' A1 una piccola coupè! Vista di lato è stupenda: la perfezione assoluta, a mio avviso! Anche passando in rassegna gli altri punti della carrozzeria, viene spontaneo fare i complimenti ai designer Audi per il loro capolavoro! Il vero peccato, che rappresenta anche la sfortuna di questo modello, risiede nelle sue concorrenti: le utlitarie sportive più blasonate (vedi Mini e MiTo), le quali, se paragonate alla piccola A1, vengono scelte dagli italiani. Peggio per loro, non sanno cosa si perdono! La versione base, che avevo in mente di provare, mi è stata (intelligentemente, e non solo a scopi di vendita) sconsigliata dal venditore, dato che è davvero povera in quanto ad accessori: di serie non ha nemmeno i cerchi in lega nè i fendinebbia nè tantomeno il clima. L' alternativa migliore, come illustratomi dal venditore, è la versione Ambition, che permette di coniugare le esigenze di spazio con quelle di stile ed accessori. La versione ha, infatti, molti optional ad un prezzo davvero contenuto: soli 18250 euro, i quali salivano a 18500 per l' esemplare in esposizione, che era arricchito con altre piccole cose che facevano salire il valore dell' auto in caso di vendita facendo, al contempo, far fare un figurone al proprietario. La dotazione di serie della versione Ambition consisteva nei seguenti accessori: Assetto sportivo; cerchi in lega da dieci razze; clima manuale; computer di bordo; fendinebbia; interni in alluminio look; sedili anteriori sportivi; volante sportivo in pelle; airbag laterali e per la testa (oltre che anteriori, s' intende); attacchi Isofix; ESP; radio cd/mp3 Concert con ben otto casse; sedile posteriore frazionato; servosterzo; alzavetro ad impulso; sistema di spegnimento automatico quando si è fermi (Start&Stop - disattivabile - ). Erano stati inoltre aggiunti, a carico della concessionaria, questi altri optional: Bocchette d' areazione colorate in nero lucido e con contorno cromato; chiave elettronica Comfort; poggiabraccia centrale; tetto con archi colorati; volante multifunzione. Una dotazione più che sufficiente ed accettabile, soprattutto considerando il prezzo, davvero modesto che, con i 24330 euro previsti per dotarla in questo modo nella versione base, non hanno proprio nulla a che vedere! Spinto da queste ragioni, questa mattina mi sono recato a provare l' A1. Vedrete come ne sono rimasto...
Gli interni
Entro in concessionaria e, alla sua fine, c' è lei, l' A1. Nera e con archi del tetto bianchi. Che splendore! I vetri sono abbassati, ed è possibile scorgere un pezzo del continuo del capolavoro portato a termine dai designer Audi. Mi accingo ad aprire la portiera. Pare pesante, vista la sua lungezza, ma non dimentichiamoci che i designer hanno avuto cura anche della porta, costruendola grossa ed accogliente ma facile da aprire, per la sua leggerezza. Apro dunque lo sportello. Subito si capisce che si sta per entrare in un' Audi per i quattro cerchi sul bellissimo volante. Si respira un' aria di qualità, di rigorosa perfezione in tutto e di amore per il proprio lavoro da parte dei designer. Mi siedo al posto guida. E' leggermente infossato (o sono io che, abituato alla i10 dove si sta in alto, qui mi sento proprio giù!) ma comodo e per nulla poco arioso. I sedili sono ampiamente e facilmente regolabili, rendendo un gioco trovare la posizione di guida più congeniale per star comodi. La selleria è perfetta, i poggiatesta avvolgenti ed accoglienti, ma mai invadenti. I tessuti sono molto sportivi, e hanno l' aria di una cosa fatta per durare in eterno. Impugno il volante, e immagino già di poterla guidare, stando però dentro la concessionaria. Che volante! Davvero il top. Non mi era capitato di avere a che fare con un volante del genere: piccolo ed ergonomico, dalla corona in pelle morbidissima e con il cuscino centrale sporgente che risulta, oltre che ben riuscito, veramente simpatico. Se lo si preme, il clacson emette un suono cupo ed acuto, come a voler annunciare la vettura sulla quale è montato, volendosi far strada e farsi ammirare. Sul volante ci sono i comandi per le regolazioni della radio, che fanno evitare di distrarsi dalla guida, portando lo sguardo dritto sulla strada. Il cruscotto è elegantissimo, ma non certo superato e, anche se non presenta il minimo accenno alla sportività ed al desiderio di correre, rispecchia l' animo (all' apparenza) pacato e classico dell' A1. A sinistra è presente il contagiri, con zona rossa da sotto i 5000 giri. Al centro, segno di una precisione nei dettagli (tutto è studiato per non far distrarre dalla guida), trova posto il computer di bordo, che indica proprio tutto, dalla data al chilometraggio, al quadro strumenti dimenticato acceso, al bisogno dell' auto di fare il pieno. A destra trova posto il tachimetro, con fondo scala da brivido: 240 km/h! Le cifre iniziano con i numeri dispari, per poi concludere con quelle pari. Sopra, molto ordinatamente, trovano posto gli indicatori di frecce accese. Il sound delle frecce è veramente rilassante, dato che si può ascoltare un ticchettio molto soave. Le bocchette d' areazione sono votate più all' eleganza che al comfort, dato che sono veramente piccole. Ciò non toglie che, se si aumenta la velocità della ventola del clima, l' aria possa uscire come un vortice e riscaldare (o raffreddare) potentemente. Tra le bocchette troviamo un altro segno di precisione tedesca: ordinatamente sono disposti tre bottoni (uno vuoto, a disposizione per un eventuale optional), che permettono di attivare l' hazard o di disattivare il sistema Start&Stop. Sopra ancora possiamo avere il piacere di ammirare uno schermo per la radio (che sulla base non c' è: grave lacuna, dato che senza non si sa che stazione radio si sta ascoltando), che esce fuori a pressione, indicando precisamente tutto ciò che occorre. L' impianto stereo, di ottima qualità, ha comandi molto facili da raggiungere, ma che io lascerei inutilizzati vista la comodità di quelli ripetuti sulle razze del volante. I bottoni del clima si trovano un pochino infossati, ma non troppo. Da sinistra, sempre ordinatamente disposte, troviamo la rotellina per la temperatura (caldo, freddo od intermedio), quelli per la velocità della ventola (se devo dire la verità, impiega più tempo di quella della mia i10 a riscaldare, ma forse basta una ricaricata, non saprei dirvi), da 1 a 4 e quelli per le posizioni sulle quali indirizzare il flusso dell' aria. Sotto alla seconda rotellina troviamo (a sinistra) il bottone del ricircolo e (a destra) quello per attivare l' aria condizionata. Ancora più infossati, ma non per questo scomodi, trovan posto due bottoni: quello per lo sbrinatore posteriore e quello per disattivare l' ESP (di serie per tutta la gamma, già dalla versione base). Sotto tutti questi comandi, è presente uno svuotatasche, e poi c' è lei, la migliore: la leva del cambio. Una simpatica e sportiveggiante corta leva del cambio con contorno cromato (quello non manca mai!) e retromarcia a sinistra in alto, invece che a destra in basso. Devo dire che i portaoggetti scarseggiano e che io avrei montato volentieri il pacchetto "Portaoggetti", dato che, oltre a quello (piccolo ma con discesa frenata) davanti al passeggero, ce ne sono solo alcuni nei pannelli porte ed uno nel poggiabbraccia centrale (anch' esso rivestito con una copertura anti rumore che, se è sollevato, nelle buche non fa sentire il rumore del contenuto che si sposta), che non avrei mai montato, dato che, nelle cambiate, mi ostacolava di molto. Ma tanto all' Audi hanno pensato anche a quest' eventualità, costruendolo basculante, cioè rimovibile facendolo passare indietro. Che bravi: dei maestri! I pannelli porte sono rivestiti benissimo, con dei tessuti morbidi e con dei portaoggetti abbastanza capienti e che, anche se premuti con forza, non accennano a muoversi! Sulla portiera lato guida, vicino all' elegante maniglia in alluminio spazzolato, sono presenti due bottoni: quello sopra per serrare le porte e quello sotto per sbloccarle (anche se, se non erro, questa funzione avviene automaticamente appena in marcia). Per reggersi nei percorsi accidentati è presente (oltre a quello sul soffitto) un maniglione (alla chiusura delle porte non scricchiola nè dà l' impressione di rimanerti in mano) decisamente comodo. Sotto il maniglione sono presenti i bottoni dei vetri ad impulso (tutti e due). Quanto sono comodi! I vetri, a differenza di molte concorrenti anche medie, se si chiude la porta e loro sono a metà corsa, non oscillano! I designer hanno avuto cura anche di loro! Tutto, di notte, si illumina con una luce rossa, dall' atmosfera molto soft ed elegante... Accedo ai posti dietro. Beh, non si può pretendere che siano spaziosi come quelli della i10, questo bisogna premetterlo, però non si sta nemmeno con le ginocchia in bocca (o meglio io sto comodo, non essendo molto alto). Anche lì i progettisti non si sono dimenticati di nulla: sono presenti due portaoggetti ai lati e anche dei poggiabraccia in gomma, per favorire il comfort anche di chi viaggia dietro. Si sta comodi ed il divano non è affatto duro. I poggiatesta favoriscono il comfort e, anche se mancano dei vetri apribili a compasso (a mio avviso intelligentemente tralasciati dato che avrebbero deturpato la linea da aperti), l' aria c' è. Si sta bene, tuttavia, solo in due, con al massimo un bambino in mezzo, solo per brevi tragitti. La cosa che mi ha più favorevolmente colpito degli interni è la loro aeriosità (meno dietro, ma comunque maggiore delle mie aspettative); merito anche dell' astuzia dei designer, che hanno costruito interni neri e sportivi, ma lasciato un soffitto quasi chiaro (bianco panna), che aumenta la sensazione di spazio. Esco dai posti dietro e mi accingo ad aprire il baule. Inutile dire che all' Audi hanno pensato ad alleggerire anche il portellone, dato che, essendo a tutta larghezza, era lecito aspettarselo più pesante. Aperto il baule, l' ennesima sorpresa (positiva!): è enorme, per una tre porte: 270 litri a schienali su e 920 a schienali giù. Il piano di carico è rialzabile per far stare comodi anche i bagagli. Verrebbe voglia di viaggiarvi dentro, per come è precisamente rivestito. Anche a voler fare i pignoli, non si trova nulla fuori posto, nessuna vite che sporga e nulla che non sia all' altezza del marchio. La cappelliera si solleva automaticamente e, all' apertura, visto che il portellone porta con se i fanali su, sono stati messi dei fanalini a led per illuminare in caso di brevi tragitti a baule aperto. Richiudo il portellone, soddisfattissimo della scelta dell' auto come mia preferita, e chedo al concessionario di provarla. Raramente mi era capitato di impressionarmi così positivamente per un' auto, soprattutto se utilitaria. Ora, speranzoso di non avervi annoiato nello scrivere, passo a cosa si prova guidando questo giocattolino!
Alla guida
Il venditore non è disposto a farmi provare l' auto il giorno stesso della mia andata a guardarla, ma non c' è problema. Ieri ci sono andato, e sono rimasto (sempre positivamente) impressionato dalle sue doti stradali. Arrivo nel piazzale del salone, e trovo già l' auto in prima fila, pronta a partire per una nuova corsa. Irradiata dal sole, con quei riflessi luccicanti, è davvero stupenda. I cerchi da dieci razze, l' auto un pò sporca e i vetri poco aperti sembrano dirmi di salire, ingranare la prima, e partire per provarla. Il venditore sale al posto del passeggero, io alla guida. Spegne (intelligentemente, in modo tale da farmi sentire che l' auto non fa per nulla rumore!) la radio (sempre dall' ottima acustica) e disattiva lo Start&Stop. Non ho capito il perchè della sua seconda scelta, dato che mi avrebbe potuto illustrare il funzionamento di questo accessorio più approfonditamente, magari dandomi l' opportunità di provarlo. Appena girata la chiave, il quadro strumenti prende vita, illuminandosi. Metto la prima e via in questa prova. Si sente subito che il motore ha molto fiato e che, volendo, è disposto ad offrire accelerazioni brucianti. Tentato dalla sua apparenza fornitami, spingo con decisione sull' acceleratore. Impressione confermata. Raggiungo i 70 km/h senz' accorgermene, ed ho ancora una marcia bassa! Il cambio, con la sua leva in posizione bassa (ma non per questo scomoda!), è ben manovrabile, senza impunti e fluido. Come detto ha la retromarcia "al contrario", ma non so dirvi com' è inserirla, dato che è stata cura del venditore usarla per fare le manovre. Il mio stile di guida, però, mi fa smorzare le marce (molto lunghe per favorire il consumo, ma non a scapito della ripresa) e arrivo a quelle alte in poco tempo, con riprese brucianti! Gli specchietti sono alquanto piccoli, perciò non arriva alcun fruscio aerodinamico (e nemmeno del rotolamento delle gomme che, se non erro, sono 220/70; ma non prendete questo dato per certo!). Il risvolto della medaglia degli specchietti è che la visibilità posteriore, già ridotta dai vetri dietro e dal lunotto (piccoli), non è da loro agevolata. Forse ci vorrebbero dei sensori di parcheggio, ed è un vero peccato che l' esemplare in prova non ne fosse provvisto: sarebbro certamente stati più utili del bracciolo centrale che nelle cambiate m' infastidiva molto. Arriviamo su un tratto pieno di sconnessioni, e qui viene il bello: io quasi quasi non volevo affrontarlo, ma poi mi sono fatto coraggio e ho accelerato, prendendo tutte le buche presenti sull' asfalto. Bene, amici del forum, posso felicemente affermare che non è arrivata nessuna sconnessione, nè davanti nè dietro e, soprattutto, che tutte le plastiche erano al loro posto. Si sentiva giusto uno scricchiolio proveniente da dietro, ma poi ho capito che non era inerente all' auto di per se, bensì alla targa prova che, sulle buche, sbatteva contro la carrozzeria. I fari sono efficienti anche se non allo xeno e, soprattutto, non imbruttiscono il frontale, che non perde affatto il suo carattere classico ma, grazie all' ottimo lavoro dei designer Audi, al tempo stesso sportivo. Per fortuna, dato che ero già preoccupato di dover spendere (per un eventuale acuquisto) i 1025 euro che valgono! Pensate che mi sono stati addirittura sconsigliati dal venditore, dato che, se si rompono, costringono ad ingenti spese in riparazione. Un' altra feroce accelerata e l' Audi A1 schizza oltre le sconnessioni. Affronto un tratto in rettilineo, dove sprono tutti i suoi cavalli e tutto l' ingegno dell' Audi nello schermare le parti sporgenti dell' auto che si trovano sotto, riducendo il cx. L' auto riesce quasi a prendere gli 80 km/h. Peccato che poi c' è l' autovelox, e che quindi sono costretto a decelerare. Mi fermo ad un semaforo e ho il piacere di ascoltare la silenziosità del motore, il quale non accenna a borbottii o cose di questo genere anche senza lo Start&Stop (disattivato). Al verde schizzo a velocità azzardate, avendo il piacere di notare la lancetta del tachimetro che raggiungeva i 90 km/h. E' poi un piacere affrontare una rotonda ed ammirare che l' auto resta praticamente piatta. Il rollio è inesistente e l' ESP (che ovviamente durante questo test non è mai intervenuto) si riposa, dato che credo intervenga solo in situazioni d' emergenza causate da un errore del guidatore, ma mai da una sbagliata costruzione dell' auto, davvero ottimale! Riesco a girare la rotonda molto velocemente, toccando circa i 45 all' ora. Niente male, direi! Mi dirigo verso la concessionaria, e ho anche il piacere di provare i freni dell' A1. Che dire? Non si riesce a trovare un difetto in quest' auto. Anch' essi sono perfetti. Il pedale è ben modulabile e all' apparenza i freni sembrano instancabili. Dalla frenata riesco a compiere un' accelerazione da sportiva (sempre smorzando un pò le marce). Mi trovo molto in basso, come una sportiva comanda, ma comunque la strada è sempre sotto il mio controllo. Grazie anche alle regolazioni (molto ampie ed in tutte le posizioni (altezza, inclinazione e seduta) si può decidere se prediligere la sportività od il comfort. Il volante è leggero e, quando entro nel piazzale della concessionaria, riesco a manovrare (senza parcheggiarla, quindi non so dirvi come sarebbe in questa occasione) la piccola A1 con facilità! Stranamente, per una vettura votata più alla sportività che al comfort (comunque presente), il volante non è tagliato in basso. Non che i designer Audi l' abbiano dimenticato, dato che non interferisce con le ginocchia del guidatore che, anche se più alto, può avere il piacere di regolarlo come desidera. Eccomi in concessionaria. Purtroppo la prova dell' A1 è finita. Apro lo sportello con la corta ed elegante maniglia grigia e mi cade l' occhio su un accessorio che non avevo antecedentemente notato: una modanatura sottoporta davvero elegante (ma che rischia di graffiarsi coi piedi se si toglie la copertura). Ora, andiamo a scoprire se la comprerei, anche se la risposta è più che scontata...
La comprerei o ricomprerei?
Se mi venisse comunicato che il garage sotto casa è pronto, mi precipiterei all' istante in concessionaria a firmare l' ordine d' acquisto per l' A1. Ovviamente ciò non succederà, ma, quello ch' è sicuro è che, prima della fine della sua carriera, un' A1 verrà immarticolata a nome mio. Che dire? Un' auto da provare, da vivere, da guidare, da prendere ogniqualvolta che si deve uscire pur di avere il piacere di ammirarla e sentire il profumo di preciosione tedesca. Un' auto che, prima d' esser giudicata dev' essere solo provata, per poi accorgersi che difficilmente si potrà trovare di meglio. Sono rimasto colpito da quest' auto in maniera più positiva di tutte quelle che io abbia mai guidato: Das Auto! Mi è poi stato comunicato dal venditore che la si può praticamente tenere anche in strada, dato che, per circa 500 euro è possibile dotarla di un sistema antirapina, che consiste in due palline di plastica da portare sempre con se, con le quali l' auto si può aprire e può partire; altrimenti resta ferma. La comprerò, ne sono sicuro. Un' auto dal design di cui ci s' innamora, che si desidera ogni volta che s' incontra! Ci terrei a ringraziarvi per aver letto questa prova, che spero sia stata di vostro gradimento...
Audi A1 1.2 TFSI Ambition
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Ritratto di Cinque porte
8 gennaio 2012 - 18:54
Così ho cercato le immagini su internet e ho capito che avevo sbagliato tutto! È molto.....come dire........ahm........insomma è fantastica!
Ritratto di gig
9 gennaio 2012 - 14:23
A parte gli scherzi. E' un' auto stupenda. All' Audi riescono a fare le versioni cinque porte senza imbruttire l' origniale. Fantastica. Soprattutto nera!! :)
Ritratto di Cinque porte
9 gennaio 2012 - 14:50
Cosa intendi dire quando scrivi:"all'Audi riescono a fare la versione a CINQUE PORTE senza imbruttire l'originale" cioè che le versioni a cinque porte imbruttiscono le Auto? La trovo un offesa..... (ovviamente scherzo!). ;)
Ritratto di gig
9 gennaio 2012 - 14:53
Non alludo certamente a te! :)
Ritratto di gig
18 gennaio 2012 - 15:27
ERRORE SUL LISTINO CARTACEO. SCRIVETE CHE L' A1 5 PORTE NON HA DI SEREI DALLA BASE IL CLIMA MANUALE, QUANDO IL CONFIGURATORE RIPORTA IL CONTRARIO
Ritratto di gig
18 gennaio 2012 - 20:06
oSSERVATE IL mio riquadrino in basso. Notate nulla di nuovo? Ma certo: un' A1!!! =)
Ritratto di Davide Parente
19 gennaio 2012 - 02:06
Ciao gig, è da tempo che non bazzico più il sito, ma ogni volta che lo faccio il primo passo è controllare le prove dei lettori. Sfoglio le pagine, e trovo la prova di un utente con ben 190 commenti all'attivo, al che penso: avrà detto qualche eresia? Avrà offeso utenti a destra e a manca? Fortunatamente scopro che non è così, noto semplicemente che c'è una persona appassionata di auto che per diletto cerca di provarne più possibile, magari proprio quelle che gli piacciono, e che fa un'attenta analisi (non sempre obiettiva, questo va detto) di tutti gli aspetti che la riguardano. Riguardo questa specifica prova non c'è che dire, riesci ad emozionare anche solo con una lettura veloce, complimenti. Anche se ci sono un po' di lati tecnici con i quali ho dei problemi.. Ad esempio:"A sinistra è presente il contagiri, con zona rossa da sotto i 5000 giri", e qui mi chiedo -ma starà provando la versione TDI?- perché parliamoci chiaro, per un motore benzina, ad aspirazione forzata che sia, 5000 giri sono davvero pochi, soprattutto se in seguito si tessono le lodi di questo motore che risulta "da sportiva". Quello che avrei voluto leggere su una prova così dettagliata è una considerazione più "specialistica" sulla dinamica, che comunque non è facile da fare quando si fanno pochi chilometri. Per fortuna arrivo io in aiuto, che grazie ad un amico ho provato la tua stessa auto, nella versione 1,6 TDI. Ti dirò, sarà colpa delle normative antinquinamento, soprattutto l'ultima, la Euro5, ma sotto i 2000 giri mi è sembrata davvero vuota, e non me lo sarei aspettato da un'auto che ha 110 hp. Oltre quella quota ha un buon fiato e riesce ad allungare fino ai 5000 giri (ecco perché mi sembra strano per un benzina, capito?), ma senza mai mordere. La rapportatura del cambio non è affatto male, ma avrei preferito (de gustibus) dei leveraggi più corti, e lo stesso vale per la frizione, escursione un po' lunga, ma buona per gli altri pedali (il punta-tacco in scalata si fa comodamente, anche se in un'auto con acceleratore elettronico è più un piacere per il pilota, che per i tempi sul giro). Adesso, da buon osservatore mi dirai:- In quello che hai appena scritto di dinamico c'è ben poco!- e io non posso darti torto, infatti le considerazioni dinamiche non sono ancora iniziate. Dal punto di vista dei freni (dato che ho una guida un po' ostica, e tendo sempre a portare l'auto a limite) direi che l'impianto frenante è correttamente dimensionato, il problema è che dopo un paio di staccate "serie" il pedale diventa molto leggero e spugnoso (tipico sintomo del fading), e la potenza frenante diminuisce, ma non è un difetto da attribuire alla vettura in se, quanto al fatto che tutte le case automobilistiche usano ancora oggi tubi freno in gomma/plastica, che sotto la pressione e il calore dell'olio dei freni si dilata, e alle gomme utilizzate che essendo una mescola stradale (per correre meglio 4 semislick, che sono comunque legali, ma offrono un grip sconosciuto sull'asciutto rispetto ai colleghi "tassellati") non riescono sempre a scaricare tutta la decelerazione, nonostante l'ABS. Per quanto riguarda la dinamica pura non sono rimasto impressionato, dato che nelle occasioni in cui ho provato a forzare un po' l'ingresso allungando la staccata, mi sono ritrovato con un imbarazzante sottosterzo e con la ruota interna che non ne voleva sapere di smettere di fischiare e tirar fuori fumo bianco. Ed è un peccato che per un'auto che si reputa sportiva ci siano tali episodi, dato che naturalmente l'assetto sottosterzante aiuta i guidatori inesperti, ma per i più smaliziati può essere un grosso limite rispetto ad uno sovrasterzante, che consentirebbe di uscire dalla curva a ruote dritte. Molti saccenti potrebbero dirmi:-Mica stai guidando una trazione posteriore!- il fatto è che si confonde il sovrasterzo di potenza con l'assetto sovrasterzante, che sono 2 cose completamente diverse. Quindi direi che è più un'auto votata alla sicurezza che allo sport. Detto questo mi sento di votare 4 stelle la prova, il voto viene fuori dal 5 stelle riguardo la passione che riesci a trasmettere e la scorrevolezza del testo, e 3 riguardo le nozioni tecniche e specifiche che presentavano le "lacune" da me colmate. Great job guy! P.S.: Per i moralisti che di solito hanno da ridire su chi guida al limite dicendo le tipiche frasi di circostanza "sei un incosciente", "potresti far male a qualcuno", "poi ci lamentiamo delle stragi che avvengono in macchina" dico, ragazzi, non mi sarei mai sognato di fare una cosa del genere su strada, c'è un posto sicuro dove poter fare ciò che si vuole, la PISTA. La consiglio vivamente a tutti, quella su cui ho provato la suddetta macchina è l'ISAM di Anagni, se qualcuno è interessato mi fa sapere e possiamo incontrarci anche il fine settimana per prendere un caffè insieme e gareggiare correttamente. Cordiali e distinti saluti a tutti gli utenti. Ciauz!
Ritratto di gig
19 gennaio 2012 - 15:30
Innanzi tutto mi sento in dovere di complimentarmi con te per l' ottimo commento. Ottimalmente argomentato e scorrevole, degno di un grande appassionato ed esperto che tu sicuramente sarai. Premessa fatta, inizio a rispondere. Vista l' eccitazione del momento (aspettavo da tempo quegli istanti), devo aver mal visto il contagiri, ed aver scambiato il limite di zona rossa (mi scuso per questo). Non mi è risultato, però, i provare nessuna delle lacune da te analizzate provandola. Forse ho percorso un tragitto minore, non saprei. Grazie per il commento ed il voto. Saluti :)
Ritratto di gig
19 gennaio 2012 - 15:33
... votato, poi?
Ritratto di Davide Parente
19 gennaio 2012 - 16:57
Ho votato proprio ora, ma non me la sono sentita di dare 4 stelle, e sono salito a 5, perché la prova mi è piaciuta molto.. Riguardo il fatto che tu non ti sia accorto della Lacune da me descritte, posso dirti che è normale, dato che la prova che hai effettuato si è svolta su strada, mentre quella che ho fatto io si è svolta in un circuito, che sono 2 cose ben diverse.. Quindi ripensandoci, quelle che avevo definito lacune, le annullo, perché sono dei piccoli difetti che vengono fuori solo con una guida "agonistica".. Ciao Gig, e di nuovo complimenti!! ;)
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