effettuato qualche giro di prova in quel di Maranello la 360 Modena in questione era equipaggiata con un cambio sequenziale con palette al volante forse di prima generazione. Linea filante e armonica rispetto ai più spigolosi modelli precedenti, questa auto abbandona i mitici fanali a scomparsa e riduce notevolmente le prese d'aria disseminate lungo la carrozzeria.
Gli interni
Aperto lo sportello e calatisi nell'abitacolo la prima impressione è: tutto qui? interni dove predomina il nero, fra tessuto e parti in carbonio, persino il cruscotto con i suoi quadranti sembrano davvero essenziali. Nella console centrale appare solo il piccolo leverino che serve a innestare la retromarcia, mentre le cambiate sono affdate all'automatico o al sequenziale, a scelta del conducente. Tralasciando le solite manette per il clima e l'autoradio che è assente passiamo ciò che conta veramente.
Alla guida
La Ferrari è degna di nota per essere la supersportiva per eccellenza. A essere sinceri da quest'auto mi aspettavo molto di più. La resa ai bassi regimi è buona, ma il cambio sequenziale ha lavorato davvero bene dai 5000 giri in su. Il noleggiatore mi spiegava che essendo quelli i primi cambi al volante elettroidraulici le cose sono molto migliorate con i modelli successivi alla 360, che comunque a fascino e sound motoristico in poche possono eguagliarla. Ottima la frenata, anche se l'auto in prova aveva i dischi leggermente usurati.La tenuta in curva si sente, come si sentono le asperità dell'asfalto.
La comprerei o ricomprerei?
Domanda poco obiettiva considerando il marchio, ma allo stesso tempo dubbiosa perchè se è vero che una Ferrari regala comunque emozioni, in questo caso sono sceso dall'auto soddisfatto ma niente di più. Forse una di quelle vetture di passaggio dal vecchio concetto Ferrari (308, 348, 355) a quello nuovo. Avrei apprezzato di più guidare una storica, degli anni 80, con ancora il vecchio ma sempre emozionante cambio meccanico a selettori.
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