La Ferrari 296 Speciale A è la versione spider della coupé 296 Speciale. A distinguere questa "scoperta" è il tetto retrattile in alluminio: scomponendosi in due elementi, si apre per ripiegarsi in 14 secondi (anche mentre ci si sta muovendo, non oltre i 45 km/h) fino a scomparire nel vano dietro l’abitacolo. La sua presenza ha richiesto qualche modifica nella zona posteriore dell'auto, arretrato leggermente l’arco del tetto dietro i sedili e comportato un aggravio di 80 kg per irrobustire il telaio di alluminio. L’effetto estetico, tuttavia, resta quello della filante e sinuosa coupé Speciale.
Da quest'ultima la Ferrari 296 Speciale A eredita la meccanica, compresa la "power unit" ibrida plug-in. Montata in posizione centrale, alle spalle dei passeggeri, si compone di un 3.0 V6 biturbo da 700 CV e di un motore elettrico con 181 CV: oltre a spingere insieme a quello a benzina, può muovere da solo la Ferrari 296 Speciale A per circa 25 km e fino a 135 km/h. La potenza combinata dei due motori è di 881 CV (scaricati sulle ruote motrici posteriori).
L'abitacolo della Ferrari 296 Speciale A è per due persone, che hanno buon agio. Dietro i loro sedili ci stanno un paio di borse. Un piccolo baule vero e proprio è ricavato sotto il cofano anteriore. La plancia di buona fattura è come sospesa e priva di uno schermo nel mezzo per i servizi di bordo. Tutto è concentrato nel cruscotto virtuale e configurabile (alcune funzionalità sono duplicate nel piccolo monitor di fronte al passeggero). Non molto pratici, però, i comandi sulle razze del volante e ai lati del cruscotto.
Come lecito attendersi da una Ferrari, la guida è a dir poco entusiasmante, con prestazioni mozzafiato, un cambio fulmineo e un rombo coinvolgente.









































































































