Era la prima Fiat che acquistavo e non mi aspettavo molto in termini di qualità degli interni. Prima della Grande Punto avevo avuto due Lancia Y 1.2. 16 v prima serie, quindi utilitarie, ma mi ero trovato bene in quanto a mancanza di scricchiolii.
La strumentazione della Grande Punto ed i comandi sono a mio pare ergonomici, ben leggibili e facilmente raggiungibili. La versione emotion era la più accessoriata di serie e comprendeva cruise control (con leva sul volante, ma per me comodissimo proprio per questo), Esp, Asr, non ancora obbligatori a quel tempo, climatizzatore automatico bizona, sedili in finto velluto, fendinebbia, bracciolo anteriore.
Pur essendo 5 porte, mancavano gli alzacristalli elettrici posteriori.
I sedili erano molto comodi e il simil velluto li rendeva più piacevoli.
Dopo 256.000 km erano ancora in ottimo stato. La parte in tessuto aveva però il difetto di macchiarsi anche solo con l’acqua..per cui andavano smacchiati spesso.
Un grosso difetto degli interni era il numero limitatissimo di scomparti dove poter riporre gli oggetti. L’unico vantaggio rispetto alle versioni base è l’aggiunta di un bracciolo contenente un piccolo vano.
Le plastiche, ad eccezione della parte inferiore della plancia di materiale gommato, erano dure.
Come da tradizione Fiat, gli interni presentavano scricchiolii non continui, ma dipendeva anche dalla temperatura esterna. Poi, man mano che l’auto invecchiò, le plastiche si assestarono.
Lo scricchiolio proveniva dalle plastiche delle bocchette di aerazione e a volte, dal cassetto portaoggetti, ma nell’ultimo caso dipendeva dalle stagioni.
L’auto dei miei genitori invece, non presentava scricchiolii, pur essendo una 1.3 mjet base.
Il climatizzatore era molto efficiente e la funzione automatica ben calibrata in relazione alla temperatura interna dell’auto.
Il baule posteriore aveva una capacità di 275 dm3: pochi in relazione alla lunghezza dell’auto che è di 4,04 metri. Un trolley di medio grandi dimensioni non ci entrava se messo “per lungo”, ma solo se adagiato lateralmente. Tutto sommato i bagagli per tre persone ci entravano, a patto che ciascuno avesse borse piccole e soprattutto non rigide.
La mia versione aveva la ruota di scorta normale di serie che fu provvidenziale una volta di sera quando forai a 110 km da casa.
Dopo 8 anni e mezzo la parte superiore della plancia ha subìto il “fenomeno” della polimerizzazione, nel senso che la plastica è diventata appiccicosa.. Sicuramente averla lasciata sempre per strada alla mercé del sole cocente e senza neanche un parasole non ha di certo aiutato ad evitare che si verificasse quel problema.