Kia Carnival 2.9 CRDI VGT 16V Class

Pubblicato il 25 maggio 2015

Listino prezzi Kia Carnival non disponibile

Ritratto di gabri94
alVolante di una
Fiat Grande Punto 1.4 5 porte Dynamic Natural P.
Kia Carnival
Qualità prezzo
4
Dotazione
4
Posizione di guida
4
Cruscotto
3
Visibilità
3
Confort
4
Motore
4
Ripresa
3
Cambio
2
Frenata
3
Sterzo
2
Tenuta strada
3
Media:
3.25
Perché l'ho comprata o provata
È la prima auto di famiglia, è stata acquistata nel mese di maggio del 2010 per sostituire una vecchia Ford Galaxy. La scelta è ricaduta su Kia Carnival per il prezzo contenuto in rapporto alla dotazione e alle dimensioni . Il prezzo di acquisto è stato di circa 27000 euro, le concorrenti erano la nuova Ford Galaxy a circa 35000 euro e la Chrysler Grand Voyager ad un prezzo che superava i 43000 euro. La prima impressione è quella di un’auto concreta e senza fronzoli chiaramente concepita per mercati ed esigenze diverse da quelli europei anche se il design interamente sviluppato in corea sa ammiccare ai gusti del vecchio continente. La Carnival fa ancora parte dei modelli nati prima del recente rinnovamento stilistico della casa coreana, nonostante questo la linea è pulita e sobria e non si fa notare per particolari dettagli estetici se non per degli elementi cromati all'anteriore e nel retro all'altezza della maniglia del portellone. La fiancata infine risulta abbastanza snella con la linea di cintura che sale leggermente verso il montante posteriore; questo, unito a dei parafanghi alti, aiuta a dissimulare le dimensioni XXL; chiariamoci, i 4 metri e 81 cm di lunghezza, i quasi due di larghezza e il metro e ottanta di altezza ci sono tutti. Infine il posteriore non sembra quello squadrato e regolare di una monovolume, si perde qualcosa in regolarità del bagagliaio rimanendo comunque a "prova di trasloco". Il notevole passo di 2.89 metri va a tutto vantaggio dei 7 passeggeri in configurazione 2+3+2: seconda e terza fila con poltrone singole tutte regolabili in profondità e le cinque posteriori asportabili; sono tutti dei "posti veri" anche quelle in terza fila, questa comodità viene meno quando si vogliono estrarre dall'auto, l’azione diventa impegnativa a causa del peso e delle dimensioni delle poltrone. Quella del guidatore è a regolazione elettrica e con supporto lombare. Nell'allestimento class sono di serie gli interni in pelle e i cerchi in lega da 18 pollici.
Gli interni
Il disegno della plancia è sobrio e senza fronzoli, gli assemblaggi sono abbastanza curati (non si sentono troppi scricchiolii in marcia) le plastiche sono ma ben presto si capisce che gli interni sono fatti per durare, lo stesso non si può dire dei tappetini non sufficientemente resistenti. La consolle centrale è caratterizzata dalla presenza di grandi tasti e rotelle per la gestione del climatizzatore trizona, la temperatura della zona posteriore può essere comandata sia dalla posizione di guida sia da un'ulteriore ripetizione dei comandi posta nel montante sopra la porta posteriore nel lato lato guida. Nell'allestimento top di gamma dell'auto in prova il portellone del bagagliaio e le porte scorrevoli sono a comando elettrico che può essere disattivato in qualunque momento da un tasto presente sopra lo specchietto retrovisore elettrocromico, anche questo attivabile e disattivabile a piacere. Non si può certamente parlare di infotaiment su quest'auto perché il progetto del 2006 prevedeva solo un'autoradio con lettore CD per nulla integrata con la plancia e non molto intuitiva. La strumentazione davanti al guidatore è abbastanza anonima, fornisce anche indicazioni sulla temperatura del liquido di raffreddamento e un piccolo trip computer. Sempre in alto sopra allo specchietto si trova un altro trip computer per le informazioni sulla temperatura esterna e sul consumo medio. Non manca anche un "bel" orologio anni 80 nella parte alta della plancia. Sul volante sono presenti i comandi per azionare un cruise control classico; nelle manovre vengono in soccorso i sensori di parcheggio posteriori. Nel bagagliaio sono presenti due prese da 12 volt e da un piccolo sportellino si raggiunge il bullone che tiene assicurata la gomma di scorta di dimensioni standard e con un quinto cerchio in lega, certamente di gusto non europeo è l'onnipresenza di porta bibite, ben dodici disseminati in ogni dove. Tutti i finestrini sono elettrici, compresi quelli a compasso dell'ultima fila e quelli posteriori sono oscurati.
Alla guida
È arrivato il momento di salire letteralmente a bordo (sono presenti delle comode maniglie per aiutarci) una volta acceso il motore si nota come il quattro cilindri in linea da 2.9 litri sia abbastanza silenzioso al minimo. Inseriamo la prima marcia del cambio manuale a 5 rapporti dagli innesti non sempre precisi e, se maltrattato, a volte contrastati. Le cinque marcie sono poche per un'auto votata ai grandi viaggi, una marcia in più avrebbe migliorato il comfort e i consumi che si attestano su medie di 10-11 km/l indipendenti dallo stile di guida. Su strada si apprezzano i 189 CV del motore e i 343 N*m di coppia, in parte smorzata dalle due tonnellate di peso della vettura. Il motore è pigro sotto i 2000 giri e per questo risulta poco elastico ma sicuramente adatto alla mole, anche viaggiando in 7 la vettura non sembra mai in difficoltà. L’accelerazione da 0 a 100 km/h si attesta sui 13 secondi, la velocità massima è di 197 km/h raggiunti con un discreta disinvoltura su un’autostrada tedesca Le sospensioni sono tarate sul morbido, la Carnival rolla e beccheggia in curva dove ci fa notare il peso e le dimensioni extra large: l'auto richiede una guida tranquilla. Nel suo regno, l'autostrada, si apprezza la buona spinta del motore mentre in città si paga la larghezza e il comando della frizione pesante. Il freno di stazionamento è a pedale, come nelle Mercedes del 2000. Il comfort è comunque di buon livello e la guida non affatica (l'anno scorso ho guidato per 12 ore fino a Barcellona senza provare particolari dolori) una buona mano è data dalla poltrona poco contenitiva ma molto comoda del guidatore e dalle dimensione esagerate e dalla spalla alta degli pneumatici. Lo sterzo è duro, specialmente in manovra a causa della servoassistenza idraulica e dalla mole.
La comprerei o ricomprerei?
Si, la ricomprerei perché offre molti optional di serie non sempre scontati nelle auto moderne come il sensore della pioggia, il cruise control, i sensori del parcheggio, il portellone elettrico e il clima automatico e tutto ciò ad un prezzo accessibile. Purtroppo non è più importata in Europa quindi bisogna affidarsi al mercato dell’usato dove si trovano modelli con allestimento class a circa 15000 euro. La nota dolente in tutto ciò sono i consumi abbastanza elevati. Oramai le grosse monovolume non esistono più, con caratteristiche simili alla Carnival è rimasta solo la Lancia Voyager anch'essa vicina al pensionamento; sono state surclassate dai SUV assai meno pratici e spesso più costosi.
Kia Carnival 2.9 CRDI VGT 16V Class
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Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
9 giugno 2015 - 11:53
Commento rimosso a seguito della cancellazione dell'utente dal sito.
Ritratto di gabri94
9 giugno 2015 - 12:34
Grazie M93 la tua prova mi è piaciuta perché completa e utile. Quest'ultima generazione di Carnival non ha avuto il successo della prima perché secondo me è arrivata in un mercato interessato solo ai SUV e crossover. Ormai è rimasta una sola grande monovolume sul mercato, la voyager. Finiti gli esami universitari arriveranno altre prove. Saluti
Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
10 giugno 2015 - 16:34
Commento rimosso a seguito della cancellazione dell'utente dal sito.
Ritratto di cris25
10 giugno 2015 - 16:16
1
la Carnival invece non mi ha mai fatto impazzire, anche se devo dire che questa generazione è sicuramente mano sgraziata della precedente...
Ritratto di gabri94
10 giugno 2015 - 16:24
Di sicuro sarebbe interessante vedere per le nostre strade la nuova Sedona, sarebbe un'altra buona rappresentante del nuovo corso stilostico e qualitativo di Kia
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