Una volta in strada, si percepisce subito la trazione posteriore insieme a tutte le asperità dell’asfalto, merito delle sospensioni durissime e delle gomme ribassate per ospitare i cerchi (cromati, of course) da 18”. La potenza c’è, e sul dritto, col tetto giù e con quelle stupende gobbe in bella vista, il 2.0 turbo da 264 cavalli regala sensazioni fantastiche ma, in curva, beh, è pur sempre un’auto americana, limitiamoci a guidarla sul dritto (anche perché nel New Jersey di curve ce ne sono ben poche). Altre note negative, non ne ho riscontrate, nemmeno dopo nove mesi di uso quotidiano, tranne forse i consumi un po’ altini. Tra le note positive invece, devo assolutamente citare il sound. Amazing! Negli States per le auto non ci sono leggi così restrittive sull’inquinamento acustico, ergo lo scarico è un grosso tubo d’acciaio che esce dal motore e che regala degli acuti degni di una supercar. I freni si comportano egregiamente, così come la trasmissione che dà la sensazione che qualcosa di meccanico accade nell’auto ad ogni cambiata (ogni trasmissione dovrebbe essere così) e la leva corta, ottima per la guida sportiva.