Renault Mégane 1.6 dCi 165 CV GT EDC

Pubblicato il 24 novembre 2016
Ritratto di V6_Busso
alVolante di una
Infiniti Q50 2.2d Sport AT
Renault Mégane
Qualità prezzo
3
Dotazione
4
Posizione di guida
4
Cruscotto
4
Visibilità
3
Confort
3
Motore
3
Ripresa
3
Cambio
2
Frenata
4
Sterzo
3
Tenuta strada
4
Media:
3.3333333333333
Perché l'ho comprata o provata
Ho avuto l'occasione di provare quest'auto per un pomeriggio intero, dunque mi sono fatto un'idea discretamente precisa su come va. Non nego di essere stato abbastanza incuriosito di provare questa versione top di gamma, soprattutto per la presenza del quattro ruote sterzanti che, solitamente, su vetture così compatte rappresenta una rarità. Bisogna poi tenere conto che questa versione GT ha un assetto più "cattivo" rispetto alle altre versioni: pneumatici Michelin Pilot Super Sport da 18 pollici, ammortizzatori a controllo elettronico, assetto ribassato di 10 mm e barre antirollio. Il tutto mascherato da una carrozzeria non particolarmente grande (sono 436 cm x 181 cm di larghezza). Prima di salire a bordo, due parole sul design: lo stile Renault è uno dei più modaioli in assoluto, e questa Megane non fa eccezione. Inutile dire che si presenta piuttosto bene in questo allestimento e di questo colore, ma in genere apprezzo anche le proporzioni piuttosto equilibrate ed il portellone abbastanza filante. Non passabili, come su moltissime auto moderne, i passaruota giganteschi: rendono gradevole la vettura solo con gomme dal diametro notevole (come l'esemplare in prova), ma già con gomme da 16" fanno sembrare quest'ultime più piccole di quello che in realtà sono, a tutto svantaggio dell'estetica. Ai fanali, invece, ci ho dovuto fare l'abitudine: in foto non mi convincevano molto, ma dal vivo fanno tutto un altro effetto. Ovviamente con illuminazione a Led e lampade all'ultimo grido.
Gli interni
Gli interni sono piuttosto moderni e colpiscono immediatamente: cruscotto digitale, neon soffusi, pedaliera illuminata. A differenza di molte altre Renault di ultima generazione, ad un design piuttosto appariscente corrisponde anche un buon livello di cura costruttiva. Il morbido slush moulding riveste la plancia e i pannelli porta anteriori; mentre in quelli posteriori e nella zona bassa dell'abitacolo, i materiali sono più rigidi e meno piacevoli. La posizione di guida è abbastanza sportiveggiante per via del sedile piuttosto avvolgente e con il poggiatesta integrato: rivestito di pelle e stoffa al centro, ha regolazioni sorprendentemente manuali (considerando il prezzo), ma piuttosto precise. L'altezza della seduta potrebbe essere un filo più contenuta dal pavimento, ma alla fine, considerando il volante in posizione verticale, non è un grosso limite. Davanti agli occhi del guidatore, sorge un una strumentazione digitale completamente riconfigurabile a piacimento: avrei preferito il buon vecchio strumento analogico per la più immediata lettura. Grazie al disegno della plancia piuttosto sottile e verticale, l'abitabilità anteriore è di ottimo livello. Pertanto, non si ha la sensazione (peraltro piacevole dal mio punto di vista) di venir "compressi" dalla plancia stessa. Al contrario, l'abitabilità posteriore è più sacrificata: non tanto per lo spazio in larghezza, comunque buono per due persone, quanto per il minore spazio in altezza dovuto alla forma discendente del tetto. Il tunnel centrale è piuttosto ingombrante e massiccio, ma per fortuna è provvisto di un paio di bocchette. Già che ci sono, spendo due parole per il clima: trattandosi di una giornata abbastanza fredda, ho avuto modo di constatare l'ottima efficacia dell'impianto di climatizzazione, con ricircolo automatico e una ventola un po' rumorosa. D'altro canto, il vano di carico è nella media quanto a capienza, ma la forma non è delle più regolari. Oltretutto, la soglia di carico è piuttosto alta. Chiudo il discorso interni con la visibilità: davanti i montanti sottili aiutano e parecchio, ma dietro il lunotto piuttosto inclinato e i generosi angoli bui non vengono in aiuto. Fortuna che ci sono sensori e telecamere con buona risoluzione in qualsiasi condizione meteo.
Alla guida
Arriviamo all'argomento più interessante, la guida. L'auto ho avuto modo di provarla per un pomeriggio intero, quindi direi che un'idea me la sono fatta. Inizierei a parlare del motore: 1.6 con doppio turbo sequenziale, 165 CV a 4000 giri/minuto e 388 Nm effettivi a 1750 giri/minuto. Il tutto abbinato al cambio automatico doppia frizione a bagno d'olio EDC. Buoni presupposti per la guida, ma invece non tutto è oro che luccica... Il motore ha ben poco di cattivo, considerando la doppia sovralimentazione, avrei gradito più verve agli alti giri e maggior pienezza in basso. Qua, invece, sotto i 1750 giri, il turbo lag è parecchio evidente; superata questa soglia, il motore ha un tiro discreto, ma di cattiveria vera e propria è davvero il caso di non parlarne. Per carità la fluidità e l'omogeneità dell'erogazione sono piuttosto buoni: anche quando entra in funzione la seconda turbina, quella più piccola a geometria variabile, non ci sono variazioni o buchi nella spinta, che rimane molto regolare. Anche se il secondo turbo avrebbe potuto garantire una maggior verve agli alti giri; invece, sviluppata tutta la potenza massima a 4000 giri, rimane ben poco oltre questa soglia. Ad affiancare il motore, c'è questo doppia frizione denominato DW5-7: le testate hanno avuto il coraggio di elogiarlo, ma a me è parso parecchio lento alla cambiata considerando il tipo di architettura. Ha il problema poi di far scendere troppo giù di giri il motore al momento del cambio marcia, enfatizzando il turbo lag in alcuni momenti. Fortuna che almeno il confort e la morbidezza della cambiata sono buoni, anche se non ai livelli di un convertitore di coppia. In generale, l'accoppiata motore/cambio non mi ha convinto più di tanto e, senza leggere sulla scheda tecnica, sarebbe difficile riconoscere la doppia turbina in questo 1.6. Gli 8,9" sullo 0-100 sono anche un risultato ottimistico, considerando la pessima taratura del citato doppia frizione. Direi che siamo tranquillamente sopra ai 9 secondi e considerando il peso contenuto è un risultato mediocre. Ma andiamo oltre e passiamo al comportamento dinamico. Prima, un'occhiata alla meccatronica. L'auto è l'unica del segmento a disporre di un quattro ruote sterzanti, che Renault chiama 4Control, montato su un ponte torcente: la rotazione della ruota, nei vari sensi, viene effettuata da degli attuatori comandati drive by wire; inoltre, per migliorare le performance di guida, l'auto è dotata di un "Multisense" che permette di scegliere fra quattro modalità: Eco, Normal, Comfort, Sport. All'atto pratico, la prima cosa che si nota è il retrotreno piuttosto ballerino: il ponte posteriore sterzante, da questo punto di vista, rende la guida piuttosto divertente, enfatizzando il sovrasterzo in fase di riallineamento. I movimenti della coda restano comunque progressivi e ben gestibili, sempre ben controllati dal controllo elettronico ben tarato. Nei curvoni più stretti emerge un comportamento decisamente sovrasterzante e il sottosterzo si azzera, anche perchè in questo caso le ruote posteriori si aprono in controfase, a tutto vantaggio della maneggevolezza. Nei curvoni più lunghi, i cosiddetti "da terza o quarta piena", la stabilità della vettura migliora per via delle ruote che questa volta si aprono in fase. A fronte però di un miglioramento della stabilità, c'è un maggior sottosterzo, che le sospensioni anteriori MacPherson non riescono a mimetizzare. Inoltre, il setup delle sospensioni è piuttosto morbido (tipico francese) e in curva il rollio è piuttosto marcato. La precisione dell'avantreno, invece, è abbastanza buona e quel poco che si smuove ti aiuta a percepire i limiti della vettura. Limiti che sono abbastanza elevati, considerando la gommatura maxi, e discretamente percettibili. Lo sterzo, invece, è il solito elettrico: dal feedback parecchio migliorabile e sempre piuttosto leggero. Fortuna che almeno il diametro di sterzata è contenuto e, in curva, al di là del rollio che ne sporca l'azione, ci pensa il quattro ruote sterzanti a migliorarne la prontezza. I freni sono buoni: il pedale è ben modulabile e la risposta è immediata all'azione del piede. Riguardo al comfort, invece, ho qualche appunto in più da fare: innanzitutto, la modalità "Comfort" del Multisense, come del resto le altre modalità, sono solo fumo negli occhi: nel senso che non c'è l'ombra di grossi cambiamenti di carattere (solo in Sport la risposta tra pedale acceleratore e valvola a farfalla è seriamente più immediata). In ogni caso, le sospensioni sono piuttosto morbide, anche se tra gomme ribassate e geometrie piuttosto semplici, qualche secchezza (specie dietro) è comunque presente. Il motore è molto silenzioso a velocità costante, ma ai bassi giri il ticchettio è parecchio marcato; mentre agli alti, si sente molto il timbro sordo classico dei propulsori a gasolio. In compenso, gli specchietti, benché enormi, non provocano grandi fruscii aerodinamici alle alte velocità. E anche il rumore di rotolamento delle gomme, nonostante le dimensioni del pneumatico, è molto contenuto. In generale, è nei percorsi autostradali che dà il meglio di sé in fatto di comfort. Chiudo con i consumi, argomento molto dibattuto sui forum per via della totale assenza in rete o sulle riviste di prove di questa versione: con una guida attenta si fanno tranquillamente i 16 con un litro. Con un piede molto più allegro, come il mio, il consumo si è attestato intorno ai 13,5/14 al litro. Con il doppio turbo, poi, i consumi aumentano sensibilmente agli alti regimi, dove c'è una differenza abissale (o quasi) con i regimi più bassi.
La comprerei o ricomprerei?
No, non la comprerei perchè mi ha deluso parecchio l'accoppiata motore/cambio: il primo non è così cattivo come recitano i numeri della carta, mentre il secondo è decisamente scarso nello snocciolare le marce a raffica. Oltretutto, costa anche parecchio: 32.800€ per una segmento C non blasonata, con un piccolo motore diesel e la trazione anteriore sono un prezzo piuttosto elevato. Almeno la dotazione di serie è di buon livello e non ha bisogno di essere integrata. Poi per il resto bella è bella, il quattro ruote sterzanti è seriamente piacevole, ma l'assetto è troppo morbido, appunto alla francese. Troppo turistico considerando il design molto sportivo.
Renault Mégane 1.6 dCi 165 CV GT EDC
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Ritratto di panda07
17 dicembre 2016 - 10:28
1
*non è
Ritratto di V6_Busso
17 dicembre 2016 - 13:38
Io invece penso che la Giulietta non sia una vera Alfa per tantissimi motivi. In primis, la dinamica di guida: non c'entra il tipo di trazione (se è per quello anche la 147 era una TA), ma proprio la ciclista in generale non da Alfa. L'avantreno è un banale MacPherson (quando le Alfa ci hanno abituato con degli ottimi quadrilateri alti sulle 147/GT/156), il retrotreno è il più semplice dei Multilink, con due sole leve e mezzo. E questo ha riscontro sulla guida: l'avantreno non ha quella precisione chirurgica che ti aspetteresti da quel triangolino bianco, il retrotreno è molto fermo, forse anche troppo, al punto da non essere minimamente sensibile al rilascio acceleratore. L'elettronica, poi, è abbastanza invasiva. Dopo la dinamica si passa allo sterzo: un banale elettrico (seppur del tipo Dual Pinion) non sarà mai in grado di pareggiare quanto a feedback e sensibilità uno dei migliori idraulici della storia. Anche i freni sono peggiorati, forse l'unica nota buona che è rimasta è il pedale molto ben modulabile. Questo per quanto riguarda il discorso della guida, ma avrei da dire altro anche sullo stile: ok è un parere personale, ma a me il muso della Giulietta ispira ben poca cattiveria. Lontano anni luce da quello sguardo deciso e minaccioso che vantava la 147 post-restyling e che, se osservi attentamente, è stato ripreso anche sulla nuova Giulia. Aggiungo, poi, che i passaruota sono eccessivamente larghi e fanno sembrare le ruote più piccole di quello che in realtà sono. Per quanto riguarda gli interni direi molto modesti, ma da questo punto di vista non è che le Alfa di una volta si difendevano meglio, anzi... In ultimo metterei anche i motori. Il top di gamma diesel 2.0 da 175 CV è vergognoso: ha una coppia scarsissima ed un'erogazione quasi strozzata dal cambio automatico TCT. Da vetture di pari potenza le prende senza pietà, specie in accelerazione ed in ripresa. Fortuna che gli altri sono meglio.
Ritratto di panda07
17 dicembre 2016 - 13:52
1
Chiaramente rispetto il tuo pare! Però sul motore non penso che sia inferiore alla concorrenza, il 175cv ha la coppia limitata a 350nm per il cambio ma il 150cv con il.manuale ne ha 380nm non pochi per un 150cv, fatto sta che per come la vedo io, non È la migliore alfa che è stata fatta, ma allo stesso tempo non è scarsa è neanche un mezzo bidone e a livello di handling fa meglio delle suo concorrenti anche se non si livelli standard Alfa.
Ritratto di V6_Busso
17 dicembre 2016 - 15:07
Esatto, concordo pienamente. Sì confermo il 150 CV 2.0 ha una buona coppia ed è molto meglio del top di gamma 175. Per i miei gusti la Giulietta sarebbe stata una buona hatchback se avesse avuto un qualasiasi altro marchio: Opel, Renault, Nissan, Mazda, anche Fiat stessa se vogliamo (come erede della Bravo). Ma con il marchio Alfa Romeo, come ti ripeto, a me proprio non convince neanche un po'. C'è solo la Mito di peggio, purtroppo. Speriamo in bene per il costruttore del Biscione: già con la Giulia è ritornato il riferimento della categoria. Ora si spera di una nuova Giulietta, che in teoria serve come il pane: magari realizzata sullo stesso pianale della Giulia accorciato.
Ritratto di MaxMassi07
23 giugno 2020 - 12:36
V6-Busso, anche a me non piace la Giulietta, ma tu sciolini una serie di dati terribilmente sbagliati, che ti fanno risuonare prevenuto e mostruosamente incompetente. Tu scrivi: "Lo sterzo un banale elettrico non sarà mai in grado di pareggiare quanto a feedback e sensibilità uno dei migliori idraulici della storia. Anche i freni sono peggiorati." Dalla prova di 4ruote del maggio 2010: freni e sterzo ricevono 4,5 stelle. "La Giulietta frena meglio della Golf GTD e ha uno sterzo innovativo e molto preciso." Tu scrivi: "Il top di gamma diesel 2.0 da 175 CV è vergognoso: ha una coppia scarsissima ed un'erogazione quasi strozzata dal cambio automatico TCT. Da vetture di pari potenza le prende senza pietà, specie in accelerazione ed in ripresa. Fortuna che gli altri sono meglio." Dalla prova di 4ruote del maggio 2010: motore da 5 stelle "omogeneo sin dal basso, tiene fino ai 4500 giri"; accelerazione da 4 stelle. "La Giulietta accelera come la Golf GTD e in ripresa equivale i dati della Serie 1." La coppia di 350 Nm è uguale ai 2.0 Volkswagen-Audi-Bmw. Di fronte a questi dati tecnici e matematici inconfutabili, prova a giustificare le tue critiche "umorali" che somigliano più a delle sparate di qualcuno rimasto, appunto, ai tempi del V6 Busso.
Ritratto di MaxMassi07
23 giugno 2020 - 12:41
Dopo aver scritto così tante castronerie sulla Giulietta, mi chiedo quale attendibilità abbia la tua prova della Megane...
Ritratto di k88
17 dicembre 2016 - 18:19
2
Complimenti per la prova. Io ho una Renault con il vecchio M9R e, nonostante il turbo a geometria variabile, è presente un ritardo sotto i 1700 giri che speravo fosse stato superato con il doppio turbo dei recenti motori. Almeno nel mio caso ho il cambio manuale che aiuta, ma ricordo che anche il vecchio automatico Proactive era abbastanza lento e spesso cambiava a regimi troppo bassi. Mi dispiace sapere che non c'è stato alcun reale miglioramento sotto questo punto di vista.
Ritratto di V6_Busso
17 dicembre 2016 - 20:53
Ti ringrazio per aver letto la prova. Ha deluso anche a me questo DCI 165: mi aspettavo proprio una maggior cattiveria di erogazione, cosa che invece non ho avvertito. Rispetto al DCI 130, il vantaggio della doppia turbina è concentrato ai regimi più bassi, dove il turbo lag è leggermente meno fastidioso (ma comunque presente). Rispetto al vecchio M9R è migliorata più che altro l'omogeneità di erogazione e la rotondità di funzionamento, ma non c'è un miglioramento consistente nelle prestazioni, che restano patetiche se rapportate al peso/potenza.
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