È stata creata un’associazione che ha l’obiettivo di promuovere le attività presenti su un territorio che da sempre è al centro dell’industria automobilistica italiana e mondiale.
Nello stabilimento di Berlino Marienfelde, la Mercedes-Benz punta sull’intelligenza artificiale e sull’ausilio di robot umanoidi per la produzione di auto elettriche e dei nuovi motori a flusso assiale ad alte prestazioni.
Il colosso cinese starebbe valutando la possibilità di aprire un nuovo impianto in Europa: la Germania sarebbe la favorita per la sua opposizione ai dazi e le infrastrutture già disponibili.
Il gruppo BMW ha sospeso i piani per portare entro il 2026 la linea di montaggio dei modelli elettrici nello stabilimento inglese, che per il momento continuerà a produrre solo le vetture termiche.
Con un obiettivo a regime di 300.000 unità all’anno, Termoli diventa il terzo polo produttivo di Stellantis per questo cambio, aggiungendosi agli stabilimenti di Mirafiori e Metz.
Lo stabilimento ferma nuovamente le attività di assemblaggio dal 13 settembre fino all’11 ottobre 2024. Non ci sono ordini a sufficienza per la Fiat 500 elettrica.
La proposta elaborata da Unindustria mira all’istituzione di una Zes (Zona economiche speciale) di filiera e alla creazione di un centro di innovazione e ricerca. Verrà discussa nell’incontro con il Governo del prossimo 7 agosto.
I veicoli commerciali del gruppo saranno prodotti nello stabilimento di Atessa, visitato per l’occasione dal ceo Carlos Tavares. Intanto restano tesi i rapporti tra il governo e Stellantis.
Le immagini dell’ex sito produttivo Pininfarina di San Giorgio Canavese, dal quale sono uscite leggende come la Ferrari Testarossa, pongono l’accento sul fenomeno delle grandi fabbriche italiane di automobili abbandonate.
La crossover compatta a “pila” Renault 4 omaggia l’antenata nata negli anni 60. Ha uno stile originale, dentro è spaziosa e ha un baule capiente e ben accessibile. Facile da guidare, incassa bene le buche, ma in autostrada i fruscii sono evidenti.
La KGM Actyon è una spaziosa suv che si distingue per lo stile ed è rifinita con notevole cura. Sullo sconnesso, però, è un po’ rigida e molti comandi sono raggruppati in uno schermo lento nella risposta.
Prodotta in soli 33 esemplari, l’Alfa Romeo 33 Stradale ricorda nelle forme l’omonima coupé del 1967. Di sicuro valore collezionistico, ha prestazioni da vera supercar ma alla guida non intimorisce. Il 3.0, però, potrebbe “suonare” meglio.