Il Bonus Retrofit 2023 è un contributo statale per convertire un'auto in elettrica, molto utile per chi vuole "attualizzare" una classica e utilizzarla in città.
Annunciata per il 2 novembre l’apertura della piattaforma per la prenotazione degli incentivi destinati all’acquisto di vetture fino a 60g/km di CO2 per chi ha un reddito inferiore ai 30.000 euro.
L’amministrazione mette a disposizione 11.825.000 euro con l’obiettivo di svecchiare il parco auto e migliorare la qualità dell’aria e aiutare le fasce di reddito più basse.
Gli ecobonus 2022 aumentano per i redditi sotto ai 30.000 euro e includono anche le società di noleggio. Ecco tutte le misure previste, incluse quelle per le colonnine di ricarica private.
Le associazioni ambientaliste sono convinte che il governo abbia commesso un errore a garantire incentivi all’acquisto anche per le auto con emissioni di CO2 fino a 135 g/km.
L’agevolazione per gli autotrasportatori consiste in un credito d’imposta pari al 28% delle spese sostenute per l’acquisto di carburante impiegato su mezzi di categoria Euro 5 o superiore.
Ad agosto, il governo ha incluso il noleggio fra i beneficiari degli incentivi, ma manca ancora la pubblicazione della norma in Gazzetta Ufficiale. L’Aniasa auspica “tempi brevi”.
Gli USA varano un nuovo pacchetto di incentivi per le auto elettriche, ma a patto che siano costruite entro i confini nazionali e con materiali non importati.
Il governo aumenta del 50% gli importi dei bonus per chi ha un reddito inferiore ai 30.000 euro, nell'intento di incentivare l'acquisto delle vetture meno inquinanti, per le quali i fondi sono ancora disponibili.
Il Governo destina i fondi per l'installazione di colonnine di ricarica: 50 milioni per il 2022 e 350 milioni per ognuno degli anni che vanno dal 2023 al al 2030 per questo scopo.
Preso atto del parziale fallimento delle attuali regole, il governo pensa a un incentivo extra per l’acquisto di elettriche e ibride legato al reddito.
Il governo punta a dare un contributo a chi ogni giorno si sposta con treni, tram e metropolitane per raggiungere il proprio posto di lavoro o di studio e incentivare il loro utilizzo.
Il provvedimento amplia la platea dei beneficiari rispetto a un anno fa e punta a dare un sostegno alle fasce della popolazione che risultano essere meno abbienti.
L’Aniasa segnala all’antitrust come i recenti contributi penalizzino i servizi di mobilità: la normativa che esclude le aziende dai fondi avrebbe, secondo l’associazione, degli effetti discriminatori.
Come ampiamente prevedibile sono terminati i 170 milioni stanziati dal governo per il 2022. Sono invece ancora quasi tutti disponibili i fondi per le auto elettriche e ibride plug-in.