Crossover e berline ibride “full”: quali scegliere?

La casa delle tre ellissi è leader nel settore delle auto ibride, che ha di fatto creato ed esteso su scala mondiale con la Prius nel 1997 e nel quale oggi continua a essere grande protagonista, proponendo una gamma quasi interamente elettrificata. Anche ibrida dal 2018 (ma dal 2010, in Europa, lo era già la progenitrice Auris), la Toyota Corolla oggi in Italia è offerta unicamente con alimentazione mista a benzina ed elettrica. Silenziosissima e molto fluida in ripresa, ha uno sterzo preciso e consuma davvero poco, soprattutto nel traffico cittadino. I motori disponibili, entrambi a ciclo Atkinson (sfrutta meglio la benzina rispetto al classico ciclo Otto) e abbinati a un’unità elettrica, sono due: un 1.8 da 140 CV combinati e un più brillante 2.0 che può contare su 56 CV in più. Prezzi da 33.300 euro.

Ben costruita, moderna e dalle forme muscolose e decise, la Peugeot 308 è una berlina sicura e facile da guidare. Il volante, come su tutti i modelli di recente produzione della casa francese, è molto piccolo ed è posizionato piuttosto in basso: per questo motivo, chi non l’ha mai guidata prima, potrebbe metterci un po’ a prendere “confidenza” con lo sterzo, il cui comando risulta molto leggero e preciso. La gamma motori ne include anche uno elettrificato (sono in arrivo, però, anche versioni al 100% elettriche da 156 CV), con potenze complessive di 181 o 224 CV: si tratta di un 1.6 turbo a benzina che lavora in coppia con un motore a corrente inserito nel cambio automatico, che aiuta il quattro cilindri nello spunto ma può anche muovere l’auto da solo. Prezzi da 41.450 euro.

La Honda Civic di undicesima generazione ha guadagnato un look dal gusto più europeo, con linee pulite e filanti, pur mantenendo lo stile quasi da coupé delle due antenate più recenti che continua a distinguerla in maniera molto netta dalle dirette rivali. Per la prima volta nel corso della sua storia, questa inossidabile berlina media giapponese (la capostipite è nata nel 1972) è offerta solamente in versione ibrida (eccetto la sportivissima Type-R da ben 329 CV, solo a benzina): sfrutta un sistema che già equipaggia altri modelli della casa e garantisce un notevole sprint. Lo compongono un quattro cilindri 2.0 a benzina a ciclo Atkinson (che aziona un generatore e si collega direttamente alle ruote anteriori solo a velocità medio alte e costanti) e un’unità a corrente da 184 CV, responsabile della trazione. Prezzi da 36.900 euro.

Realizzata sulla base meccanica della Peugeot 308, la Opel Astra si distingue dalla cugina francese per la carrozzeria dalle forme più tese e pulite e per gli interni più semplici e lineari. Le versioni ibride di questa media comoda e dal look grintoso sono entrambe plug-in. La più potente, che rispolvera la mitica sigla GSe con cui la casa del fulmine a cavallo tra gli anni ’70 e ’80 aveva battezzato le versioni più veloci delle coupé Manta e Monza, ha 224 CV e una sobria caratterizzazione sportiva. È davvero molto veloce (la punta massima rilevata da alVolante è di 237,5 km/h, che con la batteria a terra scendono di al massimo 10 km/h) e tra le curve, dove non è mai troppo aggressiva, infonde una gran sicurezza (non molto reattivo in scalata, però, il cambio automatico a 8 marce). Lo stesso sistema ibrido è declinato anche in una più “tranquilla” versione da 179 CV. Prezzi da 39.050 euro.

Super grintosa e con linee che guardano al futuro, la Toyota CH-R è una crossover ultramoderna anche nell’abitacolo, dove è in arrivo un sistema multimediale aggiornato. Quest’auto non passa certo inosservata, ma il suo essere esteticamente “fuori dal coro” ha anche i suoi indiscutibili contro: i vetri posteriori, per esempio, rendono l’abitacolo poco arioso per chi siede dietro, e il baule, in rapporto agli ingombri esterni, è piuttosto piccolo. Gli unici due motori con cui è disponibile sono entrambi ibridi “full”. La 1.8, con i suoi 122 CV combinati, spinge a sufficienza; la 2.0 (i cui 152 CV sono supportati dai 109 dell’unità elettrica, per una potenza combinata di 184 CV) è decisamente più briosa. Bassi i consumi, specialmente in città, dove premendo il tasto “EV”, se le batterie sono cariche, si riescono a percorrere anche un paio di chilometri in elettrico. Prezzi da 33.500 euro.

Prima suv compatta del Biscione, dalla fine dello scorso anno, accanto alla diesel da 131 CV e alle ibride leggere da 131 o 160 CV, l’Alfa Romeo Tonale è offerta anche in una più potente versione (l’unica a quattro ruote motrici) con la batteria ricaricabile alla spina. La meccanica della plug-in deriva da quella delle Jeep Renegade e Compass, ma la potenza combinata sale da 241 a 280 CV: sono forniti da un 1.3 turbo a benzina (180 CV) e da due motori elettrici, uno anteriore da 45 CV e uno posteriore da 122 CV, alimentato da una batteria da 15,5 kWh collocata sotto il pavimento dell’abitacolo. Secondo la casa, con la “pila” ben carica, in elettrico si percorrono in media fino a 68 km, che salgono a 82 in città. Attivando la più sportiva modalità di guida Dynamic la risposta all’acceleratore e del cambio è più pronta e la spinta dei motori decisamente energica e progressiva, ma mai “graffiante”. Prezzi da 51.600 euro.

Insieme all’Alfa Romeo Tonale, tra le suv di medie dimensioni è quella che offre un piglio più sportivo. Più bassa e slanciata della diretta rivale italiana, che dalla sua, però, può vantare un look che trae spunti assai suggestivi dalle Alfa del passato, la Cupra Formentor è il primo modello del giovane marchio spagnolo non derivato da una Seat. Precisa nella guida e con una stabilità da prima della classe (anche se sullo sconnesso “balla” un po’ ed è rumorosa), questa atletica crossover ha una gamma motori piuttosto ampia, che prevede anche un paio di versioni ibride plug-in basate sullo stesso sistema elettrificato delle Volkswagen Golf eHybrid Style e GTE e con le stesse potenze combinate di 204 o 245 CV. Prezzi da 43.000 euro. 

Comoda crossover coreana, la Kia Niro è disponibile in una versione alimentata esclusivamente a batteria e in due varianti ibride, una “full” e l’altra ricaricabile alla spina. Entrambe sono mosse da un sistema composto da un 1.6 a benzina e da un motore elettrico: la prima, con una potenza combinata di 141 CV, è pratica e poco assetata (la casa dichiara una percorrenza media di 22,7 km/l); la seconda, invece, può fare al caso di chi è solito fare tragitti brevi e ha la possibilità di rifocillare spesso la “pila”. A tal proposito, va detto che le prestazioni in ricarica deludono un po’: la vettura accetta appena 3,3 kW (meno della metà rispetto di alcune rivali), il che significa che dalle colonnine pubbliche (anche quelle rapide) per fare il “pieno” di corrente occorrono circa tre ore. Prezzi da 31.500 euro.