Anche per l’ottava generazione, arrivata nel 2019, la linea della Volkswagen Golf ha visto più un'evoluzione che una rivoluzione. La carrozzeria, solo a cinque porte, resta inconfondibile soprattutto per la forma dei montanti posteriori (una sorta di "marchio di fabbrica" del modello) e per le proporzioni; fra le medie, questa tedesca è una della più compatte. I fari full led (di serie) e la mascherina sono sottili e danno slancio al frontale, mentre le nervature nelle fiancate regalano un aspetto più muscoloso. Cambiamenti netti, invece, hanno riguardato l’abitacolo e la dotazione tecnologica. A bordo spicca la nuova plancia hi-tech con un cruscotto digitale configurabile di 10,3” e uno schermo del sistema multimediale che può arrivare alla stessa dimensione. Moderni i comandi "touch" per gestire il volume della radio, la temperatura del “clima” (che può anche essere trizona), i fari e persino il tettuccio elettrico. E in base all’allestimento non mancano la poltrona del guidatore regolabile elettricamente e con funzione massaggio né le luci d’ambiente configurabili in ben 32 colori. La gamma di motori è molto estesa: si parte dai 110 cavalli del 1.0 TSI a benzina per arrivare ai 333 CV della velocissima R, con un 2.0 e la trazione integrale. I turbodiesel sono basati su un duemila anche per le versioni meno potenti da 116 CV (ma la GTD ne ha 200) e non mancano le versioni a metano (1.5). A differenza che nel passato, non è più prevista la variante elettrica al 100% e-Golf: per quello, c’è la ID.3.