L’ottava generazione della Volkswagen Golf cambia poco nelle forme, mentre viene rivoluzionata nell’abitacolo e nella dotazione tecnologica. I sottili fari full led (di serie per tutta la gamma) uniti alla mascherina sottile con il nuovo logo VW danno slancio al frontale, mentre le nervature sulle fiancate danno un aspetto più muscoloso. La carrozzeria, solo a cinque porte, resta inconfondibile, soprattutto per la forma del montante posteriori. Per una berlina di questa categoria, le dimensioni restano compatte: 428 cm di lunghezza (due in più di prima), 179 di larghezza e 146 di altezza (3 in meno). A bordo spicca la nuova plancia hi-tech con un cruscotto digitale configurabile di 10,3” e uno schermo del sistema multimediale che può arrivare alla stessa dimensione. Moderni i comandi touch per gestire il volume della radio, la temperatura del “clima” (che può anche essere trizona), i fari e persino il tettuccio elettrico. E in base all’allestimento non mancano la poltrona del guidatore regolabile elettricamente e con funzione massaggio né le luci d’ambiente configurabili in ben 32 colori. La gamma di motori è molto estesa: si parte dai 110 cavalli del 1.0 TSI a benzina e si arriva ai 320 CV della R, con un 2.0 e la trazione integrale. I turbodiesel sono basati su un duemila anche per le versioni meno potenti da 116 CV (ma la GTD ne ha 200) e non mancano le versioni a metano (1.5) e ibride plug-in (con 204 o 245 CV). Non prevista, invece, una variante elettrica al 100%: per quello, c’è la ID.3.