Alfa Romeo MiTo 1.3 JTDm Progression

serie 1 (ZAR 955) restyle 2 in produzione dal 2016 al 2019

Pubblicato il 13 marzo 2010

Listino prezzi Alfa Romeo MiTo non disponibile

Ritratto di NewtonMetro
alVolante di una
Fiat Grande Punto 1.2 Dynamic 5p
Alfa Romeo MiTo
Qualità prezzo
3
Dotazione
3
Posizione di guida
5
Cruscotto
4
Visibilità
2
Confort
4
Motore
4
Ripresa
4
Cambio
3
Frenata
5
Sterzo
5
Tenuta strada
5
Media:
3.9166666666667
Perché l'ho comprata o provata
Ho avuto la possibilità di provare la Mito perche mi è stata prestata da un amico che l’ha presa a noleggio. La vettura in questione è una 1.3 JTDm Progression. Quando mi si è presentata davanti sono come stato invaso da una sorta di curiosità piuttosto strana che mi ha spinto a chiederla subito in prova. Ecco le mie impressioni.
Gli interni
Salgo a bordo e mi accomodo sulla poltrona. Chiudendo la porta la prima cosa che si nota è il movimento dei finestrini che accompagna la chiusura dello sportello. I sedili sono comodi e di impostazione sportiva: hanno i fianchetti pronunciati sufficientemente per trattenere il corpo in curva, ma non sono troppo rigidi e non rendono difficoltoso né l’accesso né la discesa. I tessuti che li rivestono sono di buona qualità, come anche (al tatto) risultano gradevoli le plastiche che compongono la plancia. Messe le mani sul volante si sente la mancanza di un rivestimento in pelle come anche per il pomello della leva del cambio. Il sedile guida è ampiamente regolabile, risulta facile trovare la propria posizione di guida ideale (grazie anche alla possibilità di registrare il volante). In ottima posizione la radio che essendo a portata di dita non fa sentire troppo la mancanza dei comandi al volante non presenti sulla vettura in prova. Buona la qualità dell’audio. I comandi del clima manuale sono posizionati un po’ in basso ma sono semplici da usare e non distraggono dalla guida. Gli interruttori di luci e tergicristalli sono alla giusta distanza dalla corona del volante. In posizione scomoda la levetta del DNA: per trovarla bisogna andare a lungo a tentoni o distogliere completamente lo sguardo dalla strada. Piccolo il cassetto davanti al passeggero. Molto ampio e di facile lettura lo schermo del computer di bordo, che fornisce molti dati: dalla temperatura esterna all’autonomia passando per la taratura del DNA. Non altrettanto chiara la lettura del tachimetro: i numeri sono tanti, piccoli e vicini. Immediata la lettura al contagiri (molto importante per una vettura sportiveggiante come questa) e non manca l’indicatore della temperatura del motore. Utili gli indicatori per le cinture posti sopra lo specchietto retrovisore: oltre a indicare l’aggancio di quelle anteriori permettono di controllare anche i passeggeri posteriori. Questi ultimi a seconda della loro statura possono trovarsi in condizioni critiche. L’auto provata era omologata per cinque: impossibile pensare di fare lunghi viaggi in tre dietro. Dopo aver regolato il sedile di guida per me (sono alto 1,83 m) provato a sedermi dietro: dopo un po’ di contorsioni per raggiungere la panca mi sono seduto e ho tirato indietro il sedile. Lo spazio per le gambe è superiore a quanto ci si aspetti (non si tocca lo schienale) ma aimè appoggiando la schiena scopro di non avere sufficiente spazio in altezza: batto la nuca contro il soffitto sfiorando a malapena il poggiatesta… Dietro si possono trovare a loro agio solo persone alte al massimo 1,75 metri. Di dimensioni minime il bagagliaio: la soglia di accesso è alta e la forma irregolare non invogliano certo a caricare.
Alla guida
Trovata la corretta posizione di guida si può partire. Il motore dotato di 90 cavalli è nel complesso esuberante. Sale con voglia di giri quando si innesta il compressore. Poco pronto al di sotto dei 1.700 giri/min si rifà appena li si supera: si sente che il turbo inizia a compiere egregiamente il suo lavoro. Quindi per sfruttarlo al meglio conviene tenerlo sui 2.000 giri/min altrimenti, per una pronta ripresa, meglio scalare una marcia. Spinge con forza fino a circa 4.000 giri oltre i quali perde smalto. Nel complesso si sposa comunque splendidamente con la Mito. Altrettanto non si può dire del cambio: dotato di sei marce ma con un’escursione della leva lunghissima che da fastidio nella guida più spumeggiante. Per quanto le marce siano ben rapportate tra loro è difficile maneggiarlo sportivamente. Per molte persone la Mito non è altro che una Grande Punto ricarrozzata: provandola ci si accorge che non è assolutamente vero. E’ incollata a terra, rigida con un rollio praticamente assente ed una precisione inaspettata: va esattamente dove si vuole. Sempre ottima la tenuta di strada che invoglia a scegliere strade libere dal traffico e ricche di curve. Lo sterzo è sufficientemente leggero in manovra e comodo nella guida normale, e passando il DNA nella modalità Dynamic assume ancora più precisione ed immediatezza nella risposta. Buona la visibilità anteriore, appena sufficiente quella posteriore soprattutto di tre quarti. Optional praticamente obbligatorio i sensori di parcheggio. Nel traffico la frizione leggera aiuta a non affaticarsi e le dimensioni non esagerate aiutano nella ricerca del parcheggio. Come accennato si deve però prestare parecchia attenzione in questa manovra in retromarcia per via dei finestrini posteriori dalla linea curva ed il lunotto piccolo. La rigidezza che tanto appaga sulle strade tutte curve non permette il migliore assorbimento delle asperità soprattutto su pavé o rotaie dei tram. Ma questo è solo un piccolo prezzo da pagare per chi vuole una vettura on caratteristiche dinamiche degne di nota.
La comprerei o ricomprerei?
Sì, in questa fascia di auto sì. Anche se il prezzo non è dei più abbordabili e numerosi sono gli optionals che ammiccano è sicuramente l’auto adatta a chi cerca una vettura sportivetta ma poco impegnativa. Il motore è comunque quello, a parer mio, con il miglio rapporto costo/costi di gestione/prestazioni. Certo per togliersi qualche sfizio in più la variante JTDm da 120 CV non deve essere male come neppure la Quadrifoglio Verde…
Alfa Romeo MiTo 1.3 JTDm Progression
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Ritratto di bmw750m
24 novembre 2010 - 15:45
io ho avuto la 500 sport fino ad un mese fa e di motore era lo stesso a questo della MiTo provata da te, ma x la 500 e un motore molto buono xk la makkina e molto leggera e quindi il motore ci sta a pennelo,ma un 1.3 su una MiTo credo ke faccia pena anke xk e un tantino piu pesante della mia ex 500...
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