Eleganza retrò e sportività. Questi due aggettivi riescono ad esaurire quasi completamente le prime impressioni che si hanno a bordo di Alfa Romeo 147. Pur se nella versione base progression, la qualità complessiva percepita risulta soddisfacente, con un volante in pelle a 3 razze dal design convincente, un quadro strumenti chiaro e leggibile e con dei pannelli porta che, a modesto parere di chi scrive, sono semplicemente stupendi, tali da far sentire i passeggeri all'interno di un salotto vittoriano. Pure il design del cruscotto appaga l'occhio di chi siede davanti, creando quasi due spazi separati per guidatore e passeggero, davvero una gran bella sensazione.
Scendendo più nei particolari spiccano plastiche di buona fattura (morbide per la parte superiore, effetto velluto, ma rigide, per la parte inferiore), che peraltro peccano in quanto ad assemblaggi, costringendo così le orecchie degli occupanti a sopportare il rumore di non pochi scricchiolii.
Alcuni dettagli risultano parecchio preziosi, come il rivestimento delle tasche porta oggetti nei pannelli porta, il feltrino vellutato nel porta oggetti cruscotto (il cui cassettino ha l'apertura smorzata), mentre altri sono un po' sottotono, come il rivestimento del pavimento realizzato con un materiale sintetico non proprio appagante (lo stesso accade nel bagagliaio) oppure l'assenza della risalita automatica per il vetro lato passeggero.
Passando al lato abitabilità chi scrive (sono alto 1 metro e 85) ritiene inopportune le critiche mosse alla 147: anche affrontando lunghi viaggi non si avverte marcatamente la mancanza di spazio ne la sensazione claustrofobica che tendono a dare altri veicolo della stessa categoria (BMW 1er, Audi A3). Vero invece che il bagagliaio pecca un po' in volumetria e fruibilità, vista la presenza ingombrante dei duomi del McPherson che invadono il baule.
Per concludere poi, l'impianto clima, con bocchetta di aerazione anche per i passeggeri posteriori, risulta essere dimensionato ed efficace, nella norma pure l'impianto audio.