Seduti al volante della Polo si percepisce subito l’elevata qualità degli interni: il cruscotto è interamente rivestito con plastiche morbide al tatto; volante, pomello del cambio e freno a mano sono rivestiti in pelle e le cornici delle bocchette dell’aria e qualche altro dettaglio sono in alluminio. Le finiture e gli accoppiamenti non sono da meno, tutto l’ambiente infonde una sensazione di solidità.
Il design della plancia è classico senza ricercatezze moderne ma tutti i comandi sono facilmente raggiungibili e la strumentazione chiara e ben leggibile; l’unica cosa che manca è l’indicatore della temperatura dell’acqua. I vani portaoggetti presenti, compresi i numerosi porta bibite sono più che sufficienti. I sedili, nella versione Highline, sono un po’ più sportivi con i fianchetti laterali più accentuati che forse potrebbero dare fastidio alle persone di corporatura più robusta, comunque trattengono bene in curva.
I passeggeri dei sedili posteriori hanno sufficiente spazio per le gambe e per la testa assicurando un buon livello di comfort durante gli spostamenti più lunghi; nella versione a 3 porte la parte posteriore forse è meno luminosa a causa del taglio dei vetri. Il bagagliaio ha una buona capacità che si può aumentare rimuovendo il pannello sul fondo.
Volendo fare i pignoli, in tutto questo ottimo livello di qualità ci si potrebbe soffermare su alcuni dettagli che potevano essere curati meglio, visto l’ostentata ambizione di elevare la Polo a regina del segmento: il vano portaoggetti principale non è illuminato e non si può chiudere a chiave, il cassetto sotto il sedile del passeggero ha un aspetto povero e fragile, le cerniere del portellone del bagagliaio in vista (a bagagliaio aperto) potevano essere camuffate meglio.