La prima sensazione è quella di un'auto ancorata a terra: la soluzione adottata per le sospensioni non è da categoria superiore come l'antenata 147 ma è comunque eccellente nel comportamento. Grazie alle multilink, il retroreno segue sempre l'andamento della vettura, anche quando la si strapazza. Mi ha stupito, nonostante l'impostazione molto sportiva, la capacità delle sospensioni di digerire le asperità del manto stradale (prova effettuata in una strada in cattive condizioni), il tutto abbinato al differenziale Q2 che offre una perfetta trazione in uscita dalle curve più lente e che, quindi, regala alla Giulietta reattività anche nei percorsi tortuosi e in situazioni di scarsa aderenza.
Lo sterzo è molto diretto e permette facilmente precisione in curva e rapidi cambi di direzione (ben assecondato dall'assetto), ma su una vettura del genere l'avrei preferito con un diametro più piccolo. Il cambio ha asta bassa e corsa molto corta, sempre pronto per rapidi cambiate: più sportivo di così, proprio non si poteva.
Il motore da 120 CV è brillante sin dai bassi giri e in modalità GPL si avverte davvero poco il calo di prestazioni; il turbo, quando entra, sprigiona potenza gradualmente e spinge fino ad alti regimi.
Ma attenzione: questa Giulietta è dotata del sistema DNA. Quando si sposta il manettino sul set-up Dynamic, tutte queste caratteristiche già soddisfacenti di base si amplificano: sterzo più duro, risposta del motore più pronta in accelerazione e freni più reattivi. A quel punto, la Giulietta diventa un vero giocattolino sportivo.