Quello che la Giulietta paga in termini di praticità, ergonomia e sviste nei dettagli, lo recupera alla guida. Non che la Seat non sia all’altezza della situazione, trasmette anzi una grande sensazione di sicurezza e offre una facilità di guida di spicco, ma nel complesso l’esperienza al volante dell’Alfa mi è parsa più coinvolgente.
In particolare la tenuta è ottima in entrambi i casi e le prestazioni pure sono più o meno identiche, ci sono però un paio di particolari che fanno la differenza: lo sterzo dell’italiana è più pronto, diretto e comunicativo mentre quello della spagnola è un ottimo comando finché non si raggiunge il limite, a quel punto cessa di tramettere informazioni e si ha la sensazione che l’elettronica prenda il controllo del veicolo tagliando fuori il guidatore. Il jTDM pur avendo gli stessi cavalli ha ben 60 nm metri di coppia in più e in basso si sentono tutti, si ha infatti l’impressione di poter riprendere con decisione a qualsiasi regime e anche l’allungo è piuttosto buono per un diesel.
Queste caratteristiche vengono esaltate ancora di più posizionando il manettino in dynamic: l’erogazione è infatti più aggressiva e la risposta ai bassi si fa d’avvero fuori dal comune per quelle cilindrate e quei cavalli. Anche la Leon ha un selettore di modalità di guida, tuttavia le differenze tra le varie modalità sono meno evidenti; è però apprezzabile la possibilità di poter impostare separatamente i parametri di sterzo e motore (cosa non possibile sul DNA) e di poter escludere del tutto il controllo di trazione. Quanto ai comparti frenanti non ho percepito differenze sostanziali negli spazi di arresto, tuttavia la Leon gode di una modulabilità oggettivamente superiore.
Nella guida di tutti i giorni su entrambi i mezzi si apprezza l’assetto ben tarato che non pregiudica il confort e il comportamento neutro. È poi evidente la scelta di privilegiare la sicurezza alla prestazione pura; se ci si vuole togliere qualche soddisfazione non è dunque il caso di tentare di giocare con il posteriore cercando sovrasterzi da “tiro-rilascio”, viceversa emerge il meglio dalle vetture cercando di impostare traiettorie pulite e sfruttando la coppia in uscita di curva. Al limite essendo trazioni anteriori, la fisica impone le sue leggi e il sottosterzo è inevitabile, ma facilmente gestibile. Personalmente ho trovato l’assetto Alfa più riuscito: assorbe bene le buche e, incredibilmente, è anche meno propenso al sottosterzo, nel complesso si ha una sensazione di grande stabilità coniugata con una notevole agilità e, anche per merito dello sterzo, che la macchina segua esattamente la linea che la tua mente ha stabilito.
Non si sta certo parlando di sportive vere ma a mio parere entrambe offrono un ottimo compromesso: pratiche in città, comode nei viaggi, sicure e pur sempre piacevoli tra le curve. Altro punto di forza sono i consumi: con ambedue non è difficile superare i 17 km/l (da computer di bordo) tenendo il piede leggero; la Leon forse riesce a essere un pochino più parca, ma la Giulietta, grazie al serbatoio da 60l, offre un’autonomia spesso superiore ai 1000km.