LA PROVA – La parte del leone nelle vendite nel Belpaese la farà molto probabilmente la 218d con i suoi 143cv e il prezzo di partenza di poco al di sopra dei 30mila euro. Una bella fetta della torta però, se la aggiudicherà sicuramente la 220d che a fronte di consumi di pochissimo superiori, si presenta con ben 41 cv in più.
L'esemplare in prova è proprio una 220d, con cambio automatico e in allestimento Sport. Vista da fuori, le proporzioni, le profonde venature sulle fiancate e le spalle larghe danno chiare indicazioni riguardo al caratterino dell'oggetto che ci troviamo davanti. Se tutto ciò non dovesse bastare, l'allestimento Sport completa il tutto con cerchi diamantati da 17” o 18”, paraurti specifici e dettagli neri un po' da tutte le parti, dai listelli della calandra a doppio rene ai terminali di scarico passando per le calotte degli specchietti retrovisori. Passati in rassegna gli esterni è il momento di entrare.
Saliti, o meglio, scesi a bordo si capirebbe anche bendati di essere seduti dentro a una sportiva. La seduta bassa, il volante M Sport quasi verticale e la posizione perfettamente centrata dei pedali non lasciano spazio a dubbi. La qualità degli interni è indiscutibile, i sedili in pelle con cuciture a contrasto rosse tipiche dell'allestimento sportivo e lo schermo del navigatore da 8,8” BMW Connected Drive sono li a ricordarcelo.
Mettiamo la leva del cambio automatico ZF a 8 marce in Drive e partiamo senza incertezze o vibrazioni provenienti da sotto il cofano, l'abitacolo del resto è in linea con gli standard BMW e l'isolamento acustico è impeccabile. Nel primo tratto diventano presto evidenti i connotati da GT della vettura, che almeno con questa configurazione di propulsore e assetto non è destinata a sfidare sportive pure, bensì a dimostrarsi degna di performance sportive occasionali, a fronte di un 80% di uso “tranquillo”.
Il motore con 184 cv spinge pieno e costante sfruttando la coppia massima di 380 Nm tra 1750 e 2750 giri/min grazie all'ottimo cambio automatico che, a fronte di una bella pressione sul pedale del gas si adegua in fretta, scalando anche tre marce in pochi attimi per portare il motore al regime di giri giusto per tirar fuori la potenza richiesta.
Nell'ingresso in curva il muso si getta dentro aggrappandosi alla corda per non mollarla più, il sottosterzo infatti è pressoché inesistente, piuttosto è facile che una distrazione o un eccesso di confidenza nelle proprie abilità portino a qualche scodata, niente di insolito in casa BMW in fondo. Le risposte dello sterzo sono sincere e immediate, il feedback dalla strada, seppur ovviamente filtrato (per un'esperienza senza filtri prego rivolgersi a Lotus o ad Alfa per una 4C...) risulta adeguato alle caratteristiche da gran turismo della nostra 220d. Appropriate alla natura dell'auto, risultano anche le sospensioni che, come lo sterzo, filtrano le asperità del fondo stradale, senza perdere tuttavia quella rigidità necessaria affinché rollio e beccheggio vengano quasi completamente eliminati.
Dal comportamento stradale della vettura traspare la raffinatezza generale della costruzione con un telaio e un'architettura più che adeguati anche per prestazioni ben superiori, il tutto fa ben sperare per quanto riguarda la possibilità che a Monaco diano prima o poi alla luce un'autentica M2, nonostante la presenza della già ottima M235i.