BMW Serie 3 318i 4 porte

Pubblicato il 26 novembre 2015
Qualità prezzo
5
Dotazione
3
Posizione di guida
5
Cruscotto
5
Visibilità
3
Confort
4
Motore
5
Ripresa
4
Cambio
5
Frenata
5
Sterzo
5
Tenuta strada
5
Media:
4.5
Perché l'ho comprata o provata
L'avevo sognata sin dalla nascita, ricordo di aver seguito il suo sviluppo nei test dei muletti camuffati che apparivano sulle riviste specializzate e ricordo analiticamente il posto, il mese (non il giorno esatto) e l'orario, approssimativo, in cui la vidi dal vero per la prima volta, folgorato sulla via di Damasco o quasi... Accadde durante un freddo pomeriggio di inizio febbraio del 1991, io e il mio compagno di banco in terza media eravamo in giro con le mountain bike per le vie del centro, ci soffermammo un attimo su quella di una jeanseria alla moda dove abitualmente si andavano a vedere le ultime uscite in fatto di denim & Co. A un certo punto apparve lei, nel classico "calypsorot" metallizzato, la vidi riflessa nella vetrina e prima di voltarmi dissi al mio amico, anch'egli appassionato di auto come me, "oh catz...Ste', dietro di noi sta parcheggiando la nuova BMW Serie 3", ci voltammo nello stesso istante rimanendo folgorati da cotanta bellezza: Immaginate di trovarvi immersi nel panorama automobilistico del 1991 trovandovi di fronte una E36 nuova di zecca, con cerchi BBS da 15" a raggi tipici anche della Serie 5 E34 e assetto M-Technik, paraurti e minigonne non verniciati come si usava all'epoca (solo negli anni successivi li avrebbe avuti parzialmente in tinta di serie) ma ancora dannatamente bella...un vero e proprio miraggio che si parava davanti agli occhi sognanti di due quattordicenni. E restammo così, a rimirarcela con calma mentre il proprietario, un giovane padre di famiglia, si pavoneggiava a ragione dell'oggetto in questione.
Gli interni
Molto, moltissimo venne detto degli interni della E36, soprattutto all'inizio della sua produzione quando la qualità delle plastiche fu giudicata inferiore rispetto a quella della E30, "Vi pianto l'auto nel piazzale e mentre torno a casa passo alla Mercedes...", così, nell'estate 1991 recitava la lettera di un medico tedesco, fresco acquirente insoddisfatto di una delle primissime E36, a leggere una cosa simile all'epoca provocò in me una reazione d'ilarita' più che di scandalo e non cambiò minimamente il mio punto di vista sulla Serie 3. Facciamo un salto spazio temporale e ci troviamo nell'estate del 2001: Dopo aver faticosamente messo da parte dodici milioni di vecchie lire, comprai Porta Portese e mi misi alla ricerca dell'auto tanto agognata. All'epoca, le quotazioni della E36 erano ancora elevate in quanto era solo una penultima generazione essendo l'E46 uscita da un paio di anni soltanto così fui costretto ad orientarmi su uno dei primi esemplari e trovai l'annuncio perfetto, diceva "BMW 318i E36 in buono stato, chilometraggio medio, manutenzione documentata" e che prezzo: Undici milioni di lire esclusa voltura. Dopo un paio di giorni era già mia e purtroppo saltarono fuori i problemi con gli arredi interni che nel frattempo stavo restaurando a colpi di prodotti ravvivanti per la plastica. Il pannello porta lato guida non rimaneva fermo perché i fermi ad incastro, un paio di essi, si erano spezzati, e ogni volta che si chiudeva la portiera tirandosela a sé il pannello tendeva a staccarsi. Poco male. In compenso nonostante i suoi 170.000 km non si udivano scricchiolii da plancia e il resto della pannelleria, gli unici provenivano solo da quello lato guida con i fermi rotti dunque ma non si sentivano troppo spesso. Uno strano e quasi divertente difetto lo accusavano le luci di cortesia: In pratica accadeva che in caso di forte accelerazione, da fermo o in movimento in caso di riprese nei sorpassi, le plafoniere lampeggiassero un paio di volte per una frazione di secondo, un problema che faceva ridere non poco i miei amici ma che risolsi semplicemente tenendo sempre in posizione off l'interruttore della plafoniera. Per ciò che riguarda il fronte sedili che dire, un amore: Lo schienale si regolava a scatti ma era facilissimo trovare la posizione di guida desiderata grazie a un posto guida pressoché perfetto col volante verticale, la pedaliera ben allineata e un appoggio piede sx molto ben realizzato e ampio che consentiva di far riposare a dovere la gamba sinistra anche in caso di lunghi viaggi. I tessuti, tutti di ottima qualità e robusti erano anche piacevoli all'occhio e al tatto e le plastiche grigie della plancia, dalla grana piuttosto grossolana ma ancora piacevole, furono sostituite negli esemplari prodotti da ottobre 1992 con un tipo completamente di plastica, nera, molto più raffinata e liscia, mutuata dalla Serie 7 E32. Poi c'è il suono delle portiere alla chiusura: Bene, Tranne quella lato guida causa pannello precario, tutte emettevano un suono di qualità, ovattato, e si percepiva dalle maniglie interne una certa pastosità quando le si azionava per aprire le porte. Il cockpit beh, quello era degno di un astronave, futuristico ancora a oltre dieci anni dalla presentazione del modello: La cosa che più amavo era la forma della bocchetta centrale, che non era seriosa come nelle altre bmw che le avevano rettangolari, bensì ampia e dal design a onda, un unica bocchetta di dimensioni generose che il pilota poteva tenere tutta per sé in quanto il passeggero ne aveva due, quadrate, poste esattamente di fronte a lui dunque nella sezione di plancia a lui destinata. Bella e di qualità la pastosità al tocco degli alzacristalli elettrici, solo anteriori, entrambi, grande raffinatezza, provvisti di discesa e salita automatiche e fino a 5 minuti dopo aver staccato la chiave dal quadro, senza dubbio una bella comodità. In definitiva, seduti al posto guida si respirava sempre un aria di ergonomia ed efficienza amplificata dal concetto stesso di sportivita'. Il baule, ben rivestito da una piacevole e robusta moquette grigia, era molto regolare e capiente (conteneva senza problemi le valigie di un weekend per 5 persone) anche se la soglia di carico piuttosto alta non era il massimo della vita. Splendida oltre che molto comoda, la peculiare trousse di attrezzi Eyko come da tradizione incorporata all'interno del coperchio baule. Da notare, tra le dotazioni di sicurezza presenti su tutte le E36, il "Crash Control" (in seguito ad un impatto accendeva le luci delle plafoniere e nel caso fossero state bloccate le porte le sbloccava sollevando le sicure).
Alla guida
116 cavalli anziché 113 della catalizzata. Ebbene si, il mio esemplare era uno dei pochissimi usciti senza catalizzatore e senza ABS ma con quattro freni a disco autoventilanti. Infatti accadde che dopo l'adozione di serie dell'ABS, bmw decise di tagliare un po sui costi delle 316/318, adottando dei tamburi in luogo dei dischi. Di fatto questa operazione non comportò un decadimento tangibile dell'ottima frenata tipica di tutte le bmw dunque nessuno se ne lamentò. Più fastidiosa l'assenza del catalizzatore (motivo per il quale il romano fu costretto a vendere suo malgrado l'amata Serie 3). Dunque prima di passare all'handling analizziamo le doti di frenata di questa rara E36,sprovvista di antibloccaggio: Di fatto, finché non si inchiodava con violenza, la frenata era perfetta, potente, pedale dall'eccellente modulabilita' etc etc ma...sorprenderà più di qualcuno sapere che anche in mancanza di abs, la direzionalità del veicolo rimaneva sincera e intuitiva da correggere anche a ruote bloccate sul viscido. Ovviamente gli spazi d'arresto erano molto più lunghi ma la bontà del circuito frenante di base unita alle grandi qualità telaistiche e del set up sospensioni, consentivano di guidare l'auto a cuor leggero anche sotto una pioggia torrenziale. Veniamo all'elemento più godurioso quando si parla di bmw, il cambio: Oggi, viziati da cambi automatici efficientissimi o fulminei doppia frizione, parlare di cambio manuale su una Premium può far sorridere eppure chiunque ha provato quel cambio ne e' rimasto stregato. Innesti dolci e dalla precisione millimetrica, mai un impuntamento, la corsa piacevolmente corta...persino la posizione della leva, dal piacevole pomello sportivo in pelle, era studiata alla perfezione in modo da poter essere azionata con la massima naturalezza dal posto guida. Purtroppo la E36, compreso il mio esemplare, e' stata afflitta nel corso della sua vita, da una tendenza della frizione a strappare a caldo, dunque quando ci ritrovava in coda al casello autostradale dopo una lunga galoppata autostradale (caso tipico) o in città al semaforo. Capitolo tenuta di strada: La E36 e' stata la prima Serie 3 dell'era moderna dunque la prima 3 capace di rendere tutti piloti persino giocando coi sovrasterzi sul bagnato (quanto mi sono divertito senza rischiare la pelle!) grazie alla precisione del suo retrotreno multilink a cinque bracci che prendeva il posto del ponte rigido montato sull'E30 rispetto alla quale era molto più prevedibile, affidabile e in una parola, più"matura". Ma non per questo meno divertente...la maneggevolezza e la leggerezza erano doti peculiari della E36 e lo sterzo non faceva che assecondare la natura sportiva di questa berlina, un comando ben demoltiplicato, preciso per correzioni millimetriche e mai, sottolineo MAI "filtrato". Dulcis in fundo, si rivelava anche leggero dunque taratura del servo e demoltiplicazione erano state accoppiate bene. Mi sono più volte divertito a immaginare di guidare la mia 318 come se fosse una Graziella (si la celebre bici anni 70) dal tanto che la sentissi leggera, maneggevole ed inuitiva, una riflessione che si presentava soprattutto in estate quando in città giravo coi finestrini tutti abbassati per fare a meno di usare troppo il clima e anche per sentire il bellissimo timbro del 4 cilindri, sorprendentemente così old style da assomigliare in modo inquietante a quello del bialbero Alfa Romeo...questo 4 cilindri era sempre molto piacevole da usare, 116 cv oggi possono far sorridere ma a me sembravano tantissimi, era sempre pronto a girare in alto e oltre i 4000 cambiava tonalità che diventava più aperta e ruvida. In ripresa consentiva sorpassi in scioltezza sebbene scalare una o due marce a seconda dei casi, era una necessità. In ogni caso quando si guidava in souplesse si rivelava fluido e silenzioso, più silenzioso del 16 valvole M42 montato sul 318 iS della quale ho posseduto due esemplari di cui pubblicherò le prove.
La comprerei o ricomprerei?
Ne ho possedute 4 tra il 2001 e il 2011 dunque la risposta a tale domanda non può essere che un deciso SI. E' stata la mia prima auto, quella in cui ho respirato l'atmosfera tipica dei momenti emblematici, solenni oserei dire, che ci accompagnano per tutta la vita.
BMW Serie 3 318i 4 porte
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Ritratto di Vespa Primavera
29 novembre 2015 - 20:16
Grande Max, bellissima prova un bel mix di tecnica, narrativa ed emozioni mi hai fatto immedesimare bene! La serie3 mi è sempre piaciuta ma solo a 2 porte, la e92 (facile trovarle fra i 10 e 15k euro in buono stato) e la f32 (serie4) sono fra le bmw che mi piacciono assieme alla precedente serie5 (anche se questa è un grandicella per i miei gusti).
Ritratto di Moreno1999
29 novembre 2015 - 20:41
4
Veramente ottima prova, un piacere leggerla! Ne aspetto altre... Assolutamente non male nemmeno l'auto presentata. Un saluto
Ritratto di daredevilone
29 novembre 2015 - 21:50
che macchina di m..da! una delle peggiori della storia, spazzatura con le ruote.. manco nei campi rom le voglioni più!
Ritratto di Flavio Pancione
30 novembre 2015 - 01:07
8
C****! Doveva esserci anche la mia prova in prima pagina ma ho fatto male i calcoli ahah ( grazie alla redazione che pubblica random le prove ). Comunque. Davvero una bella prova, anzi quando non parli di lexus sembri più efficiente ;) in ogni caso come forse immaginerai, amo moltissimo bmw e questa non è da meno! Ma ho un "ma", io non ho potuto vivere la presentazione al mercato della e36 e nemmeno della e46 data l'etá misera, ma a guardarle tutte purtroppo è la Serie 3 che stilisticamente mi piace meno, assieme alla E90. Tuttavia complimenti
Ritratto di Highwaу_to_HelI
30 novembre 2015 - 19:24
Un rottame, ancora più rottame delle Lexus. Un Alfa Romeo rispetto a questa scialba BMW era su un altro pianeta, proprio come lo è oggi la Giulia QV rispetto alla M4
Ritratto di MAXTONE
2 dicembre 2015 - 19:20
Ringrazio tutti per aver commentato, anche quelli a cui la mia BMW non e' piaciuta. Può non esser stata l'auto perfetta ma è stata la mia prima auto, sognavo quella e a costo di grossi sacrifici (4 estati di lavoro in un parcheggio privato sotto il sole cocente di giugno-luglio-agosto-settembre respirando gas di scarico a gogo e a volte rischiando le botte di chi voleva parcheggiare senza pagare) e ha regalato una felicità tale ai miei venticinque anni che forse oggi non riuscirei più a provare neppure con un auto nuova. Un saluto a tutti :-)
Ritratto di IloveDR
4 dicembre 2015 - 11:31
3
che bella prova hai scritto, ho avuto i brividi dietro la schiena, adesso che l'ho letta tutta, Bravo...
Ritratto di MAXTONE
4 dicembre 2015 - 21:21
Grazie :)
Ritratto di cris25
6 dicembre 2015 - 10:35
1
Prova ottima, auto simbolo in quegli anni e di successo, come d'altronde tutte le generazioni di Serie 3. Davvero complimenti...
Ritratto di Verdino
13 dicembre 2015 - 21:38
Bella la prova, aspetto di leggere le prove degli altri serie 3 ! Sempre avuto un debole per la serie 3 in generale e per le e36 in particolare
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