Molto, moltissimo venne detto degli interni della E36, soprattutto all'inizio della sua produzione quando la qualità delle plastiche fu giudicata inferiore rispetto a quella della E30, "Vi pianto l'auto nel piazzale e mentre torno a casa passo alla Mercedes...", così, nell'estate 1991 recitava la lettera di un medico tedesco, fresco acquirente insoddisfatto di una delle primissime E36, a leggere una cosa simile all'epoca provocò in me una reazione d'ilarita' più che di scandalo e non cambiò minimamente il mio punto di vista sulla Serie 3. Facciamo un salto spazio temporale e ci troviamo nell'estate del 2001: Dopo aver faticosamente messo da parte dodici milioni di vecchie lire, comprai Porta Portese e mi misi alla ricerca dell'auto tanto agognata. All'epoca, le quotazioni della E36 erano ancora elevate in quanto era solo una penultima generazione essendo l'E46 uscita da un paio di anni soltanto così fui costretto ad orientarmi su uno dei primi esemplari e trovai l'annuncio perfetto, diceva "BMW 318i E36 in buono stato, chilometraggio medio, manutenzione documentata" e che prezzo: Undici milioni di lire esclusa voltura. Dopo un paio di giorni era già mia e purtroppo saltarono fuori i problemi con gli arredi interni che nel frattempo stavo restaurando a colpi di prodotti ravvivanti per la plastica. Il pannello porta lato guida non rimaneva fermo perché i fermi ad incastro, un paio di essi, si erano spezzati, e ogni volta che si chiudeva la portiera tirandosela a sé il pannello tendeva a staccarsi. Poco male. In compenso nonostante i suoi 170.000 km non si udivano scricchiolii da plancia e il resto della pannelleria, gli unici provenivano solo da quello lato guida con i fermi rotti dunque ma non si sentivano troppo spesso. Uno strano e quasi divertente difetto lo accusavano le luci di cortesia: In pratica accadeva che in caso di forte accelerazione, da fermo o in movimento in caso di riprese nei sorpassi, le plafoniere lampeggiassero un paio di volte per una frazione di secondo, un problema che faceva ridere non poco i miei amici ma che risolsi semplicemente tenendo sempre in posizione off l'interruttore della plafoniera. Per ciò che riguarda il fronte sedili che dire, un amore: Lo schienale si regolava a scatti ma era facilissimo trovare la posizione di guida desiderata grazie a un posto guida pressoché perfetto col volante verticale, la pedaliera ben allineata e un appoggio piede sx molto ben realizzato e ampio che consentiva di far riposare a dovere la gamba sinistra anche in caso di lunghi viaggi. I tessuti, tutti di ottima qualità e robusti erano anche piacevoli all'occhio e al tatto e le plastiche grigie della plancia, dalla grana piuttosto grossolana ma ancora piacevole, furono sostituite negli esemplari prodotti da ottobre 1992 con un tipo completamente di plastica, nera, molto più raffinata e liscia, mutuata dalla Serie 7 E32. Poi c'è il suono delle portiere alla chiusura: Bene, Tranne quella lato guida causa pannello precario, tutte emettevano un suono di qualità, ovattato, e si percepiva dalle maniglie interne una certa pastosità quando le si azionava per aprire le porte. Il cockpit beh, quello era degno di un astronave, futuristico ancora a oltre dieci anni dalla presentazione del modello: La cosa che più amavo era la forma della bocchetta centrale, che non era seriosa come nelle altre bmw che le avevano rettangolari, bensì ampia e dal design a onda, un unica bocchetta di dimensioni generose che il pilota poteva tenere tutta per sé in quanto il passeggero ne aveva due, quadrate, poste esattamente di fronte a lui dunque nella sezione di plancia a lui destinata. Bella e di qualità la pastosità al tocco degli alzacristalli elettrici, solo anteriori, entrambi, grande raffinatezza, provvisti di discesa e salita automatiche e fino a 5 minuti dopo aver staccato la chiave dal quadro, senza dubbio una bella comodità. In definitiva, seduti al posto guida si respirava sempre un aria di ergonomia ed efficienza amplificata dal concetto stesso di sportivita'. Il baule, ben rivestito da una piacevole e robusta moquette grigia, era molto regolare e capiente (conteneva senza problemi le valigie di un weekend per 5 persone) anche se la soglia di carico piuttosto alta non era il massimo della vita. Splendida oltre che molto comoda, la peculiare trousse di attrezzi Eyko come da tradizione incorporata all'interno del coperchio baule. Da notare, tra le dotazioni di sicurezza presenti su tutte le E36, il "Crash Control" (in seguito ad un impatto accendeva le luci delle plafoniere e nel caso fossero state bloccate le porte le sbloccava sollevando le sicure).