La Panda è sicuramente e diciamo, meritatamente, una delle citycar per antonomasia. Le carte in regola le ha, dimensioni ridotte, buona abitabilità interna (notevole in rapporto alle suddette dimensioni), comparto frizione-cambio ben manovrabile e sterzo “di burro” (fuso!). Queste sono le premesse, di seguito entrerò nello specifico.
Rispetto alla precedente serie, l’auto ha guadagnato un frontale a mio avviso molto riuscito, soprattutto nelle colorazioni metallizzate il muso ha un certo fascino e nel complesso è molto armonioso. Continuando il confronto con la precedente, non si può trovare lo stesso miglioramento nel posteriore e, più in generale, nella vista del 3/4 posteriore. Mi spiego: guardandola lateralmente l’auto ha preso le poco gradevoli sembianze di un pulmino, capisco che sia un mio parere personale, che tra l’altro faccio fatica a spiegare, ma io la trovo così (vale lo stesso per la nuova Mercedes Classe B). Molto più armoniosa la vista d’insieme del modello “vecchio”. Sproporzionate le dimensioni dei retrovisori esterni, i quali oltretutto hanno una forma che non mi convince. A bordo, devo ahime contraddire le più ottimistiche recensioni che parlano di buonissima qualità…complice forse l’allestimento non al top di gamma dell’esemplare in oggetto, non trovo all’interno soluzioni così qualitativamente degne di nota. Un esempio su tutti, i pannelli porta, con un orribile plastica “stampata” di piccole scritte “Panda”. Le stesse maniglie delle portiere sono plasticose al tatto, come tutte le altre plastiche della parte bassa della plancia.
Come già spiegato da molte riviste, il concetto stilistico che contraddistingue gli interni, consiste in una “squadratura” degli elementi, questo porta a scelte condivisibili e ad altre meno. Il volante ad esempio non mi piace per niente (tralasciando che non è in pelle essendo appunto un allestimento base), la forma è comunque la stessa, a mio giudizio molto pacchiana. Gli elementi del quadro strumenti invece li trovo gradevoli e molto ben consultabili. Plauso alla grafica, molto buona, verificherò di sera l’illuminazione. Ottima scelta l’autoradio in plastica nera laccata. Mi piace infine la sagoma della parte alta del cruscotto, mentre mal digerisco il “piattone” della fascia centrale colorata, che sfocia nella tasca porta oggetti vecchio stile. Il cassettino porta oggetti fronte passeggero risulta di dimensioni nella norma, ma di qualità molto discutibile. Salendo con la visuale troviamo le alette parasole di buona fattura e con entrambi gli specchi dotati di tendina. Imbarazzante la presenza della solita plafoniera a basculante, ripresa dalla Fiat Uno anni 80 ed opportunamente (ma non troppo!) rivista. Piccola precisazione: si trova la stessa plafoniera anche sull’Alfa Romeo 4C. Scelte di risparmio molto contestabili!
I sedili sono comodi ma le regolazioni sono un passo indietro rispetto alla precedente. A parte il classico levone di ferro sotto al sedile per lo spostamento longitudinale, altezza ed inclinazione sono controllate da scomode leve. Passi quella per l’altezza, che tuttavia poteva essere posta in posizione più comoda, ma la regolazione a scatti dello schienale proprio non la godo. Del tipo che se alzi la schiena ti piomba lo schienale a velocità astronomica nella suddetta, e se tieni la schiena appoggiata ti trovi sdraiato. Molto meglio la classica regolazione a ghiera. Sedili tuttavia comodi, corredati da poggiatesta in calcestruzzo armato (incomprensibili).
Spazio a bordo, come accennato, molto buono, interni luminosi ed ariosi e abitabilità posteriore degna di nota. Baule nella norma. Ovviamente non ho fatto la prova della valigie su misura, che ritengo molto da rivista automobilistica ma poco verosimile (sfido qualcuno a disporre le valigie fatte in stile tetris…servirebbe Furio, personaggio del mitico film “Bianco Rosso e Verdone”!).